http://straker-61.blogspot.com/2009/11/le-nanoparticelle-danneggiano-il-dna.html
Le nanoparticelle danneggiano il D.N.A. a distanza
Le particelle di cromo-cobalto possono causare danni al Dna anche se non entrano fisicamente in contatto con le cellule. La scoperta su Nature Nanotechnology
Le nanoparticelle riescono a danneggiare il Dna di cellule protette da una barriera – costituita da membrane cellulari – senza doverla fisicamente oltrepassare, ma attraverso una cascata di segnali chimici. Lo si legge su Nature Nanotechnology, in uno studio coordinato da Gevdeep Bhabra del Bristol Implant Research Centre (Gb), che porta alla luce un nuovo rischio legato alle nanotecnologie, ma anche l’opportunità di sfruttarle in un modo innovativo.
Ormai le nanoparticelle sono ampiamente utilizzate. In campo chirurgico, per esempio, sono parte integrante di protesi e impianti. Le ricerche condotte finora sui rischi delle nanoparticelle, però, riguardano soprattutto gli effetti di un’esposizione diretta, mentre molto poco si sa di cosa possa causare l’esposizione indiretta. In questo nuovo studio, i ricercatori si sono chiesti se una barriera cellulare fosse in grado di proteggere le cellule dall’azione di nanoparticelle costituite da cromo e cobalto, presenti nei tessuti dei vestiti e nelle protesi ortopediche. Bhabra e colleghi hanno quindi frapposto una barriera multistrato tra nanoparticelle di cromo-cobalto (in quantità migliaia di volte superiori a quelle con cui veniamo in contatto normalmente) e una coltura di fibroblasti umani (cellule del tessuto connettivo).
Sebbene le nanoparticelle non siano riuscite ad attraversare la membrana, i fibroblasti hanno subito mutazioni al Dna dieci volte di più rispetto ai fibroblasti di controllo. Secondo gli studiosi, l’effetto si deve ai segnali chimici tra la membrana cellulare e i fibroblasti. Interrotte le vie di comunicazione tra questi, infatti, il tasso di danni al Dna è tornato nella norma.
C’è però anche un risvolto positivo della scoperta: “Se la barriera del corpo umano lavora in questo modo, - si chiedono i ricercatori - possiamo far arrivare l’azione di nuovi farmaci alle cellule senza entrare fisicamente nel corpo?” Aspettando che nuovi studi diano una risposta a questa domanda, secondo gli autori al momento non c’è motivo di ritenere che le quantità di nanoparticelle a cui siamo esposti rappresenti un pericolo per la salute; lo studio deve però servire da monito affinché siano considerati tutti i rischi, anche quelli indiretti. (m.s.)
Riferimento: DOI: 10.1038/NNANO.2009.313
Fonte: Galileonet.it
Le nanoparticelle riescono a danneggiare il Dna di cellule protette da una barriera – costituita da membrane cellulari – senza doverla fisicamente oltrepassare, ma attraverso una cascata di segnali chimici. Lo si legge su Nature Nanotechnology, in uno studio coordinato da Gevdeep Bhabra del Bristol Implant Research Centre (Gb), che porta alla luce un nuovo rischio legato alle nanotecnologie, ma anche l’opportunità di sfruttarle in un modo innovativo.
Ormai le nanoparticelle sono ampiamente utilizzate. In campo chirurgico, per esempio, sono parte integrante di protesi e impianti. Le ricerche condotte finora sui rischi delle nanoparticelle, però, riguardano soprattutto gli effetti di un’esposizione diretta, mentre molto poco si sa di cosa possa causare l’esposizione indiretta. In questo nuovo studio, i ricercatori si sono chiesti se una barriera cellulare fosse in grado di proteggere le cellule dall’azione di nanoparticelle costituite da cromo e cobalto, presenti nei tessuti dei vestiti e nelle protesi ortopediche. Bhabra e colleghi hanno quindi frapposto una barriera multistrato tra nanoparticelle di cromo-cobalto (in quantità migliaia di volte superiori a quelle con cui veniamo in contatto normalmente) e una coltura di fibroblasti umani (cellule del tessuto connettivo).
Sebbene le nanoparticelle non siano riuscite ad attraversare la membrana, i fibroblasti hanno subito mutazioni al Dna dieci volte di più rispetto ai fibroblasti di controllo. Secondo gli studiosi, l’effetto si deve ai segnali chimici tra la membrana cellulare e i fibroblasti. Interrotte le vie di comunicazione tra questi, infatti, il tasso di danni al Dna è tornato nella norma.
C’è però anche un risvolto positivo della scoperta: “Se la barriera del corpo umano lavora in questo modo, - si chiedono i ricercatori - possiamo far arrivare l’azione di nuovi farmaci alle cellule senza entrare fisicamente nel corpo?” Aspettando che nuovi studi diano una risposta a questa domanda, secondo gli autori al momento non c’è motivo di ritenere che le quantità di nanoparticelle a cui siamo esposti rappresenti un pericolo per la salute; lo studio deve però servire da monito affinché siano considerati tutti i rischi, anche quelli indiretti. (m.s.)
Riferimento: DOI: 10.1038/NNANO.2009.313
Fonte: Galileonet.it
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Range finder: come Rosario vorrebbe che si fossero svolti i fatti
Nano nano straker sono Mork che viene da Ork.
ReplyDeleteMa parli dei nanocosi irrorati dai tanker?
Mah questo post è troppo inutile per essere vero, cosa manca?
Secondo.
ReplyDelete'o comandante clusò è un ignorante conclamato in malafede:
1) copia un articolo su galileonet citando genericamente la home page. L'articolo è qui http://snipurl.com/t82oe
2) a sua volta, galileo.net non cita direttamente lo studio su nature nanotechnology, ma una 'recensione' dello stesso qui http://snipurl.com/t82py Leggere per farsi un'idea, meno catastrofista e minchiatologa di come 'o comandante vorrebbe far apparire
3) il 'riferimento' è questo http://snipurl.com/t82ss
Ciò premesso, è un ulteriore prova della laurea cum laude ad honorem in minchiatologia del capo del minchia team sanremese.
ilpeyote te lo ripeterò sino alla nausea: va' a spaccare pietre con la testa
p. s.: captcha = minkili, ma nel caso umano in questione sono gigabait di tonnellate di minchiate come al solito
Tigre e' una laurea in minchiatologia applicata o teorica ?
ReplyDeleteStrakkino dovrebbe postare la sua laurea in questa materia, sarebbe piu' che credibile :D
Poi ad insegnarla e' o'professore zret :D
Se una particella di cromo cobalto fa questi danni chissà come sono ridotti tutti quelli che hanno questa lega nelle loro protesi dentarie???
ReplyDelete@ The Foe-Hammer
ReplyDeleteApplicata, teorica, pratica, psicosocioplutomassogiudaicogastronomiconanonominchiologa.
@ Hedges
E pensa quanto danno farebbe, secondo il minchiatologo principe, la vitamina b12.
ilpeyote crediti formativi
Range finder: come Rosario vorrebbe che si fossero svolti i fatti
ReplyDeleteROTFL :D
Sicofante, non male sono questi tag nanofarmaci, Nanomacchine, nanopolimeri, Nanorobots, Nanotecnologie, nanotubi, smart dust (mancano solo i nanominchia) e questo Delirio su un presunto Attacco all'informazione CLICCA QUI :)
ReplyDeleteilpeyote attento ai particolari
MESSAGGIO URGENTE PER AGENTE SMOM eSSSe
ReplyDeletePrego postare urgentemente ultima minchiata manipolata wannamarchese coprodotta comandante clusò/'microscopio giocattolo' Staninger qui http://snipurl.com/t8dne
In arrivo dimostrazione antibufala preventiva da parte dell'agente SMOM la tigre della malora
FINE MESSAGGIO
ilpeyote antiwannamarchi
@tigre:
ReplyDeleteMeglio non farlo. Il minchiatometro potrebbe esplodere con gravi danni per gli astanti.
Se poi qualcuno si chiedesse come mai il Comandante più ignorante del mondo mi fa oggetto della sua attenzione nei commenti al post più idiota che abbia finora prodotto, sappia che è perché gli ho scritto per fargli osservare che l'acronimo M.E.M.S. non vuol dire affatto, come lui e quell'altra deficiente della Staninger sostengono, Micro Electro Mechanical Sensors, ma Micro Electro-Mechanical Systems che, per chi abbia una sia pur minima infarinatura di inglese, significa una cosa completamente diversa. Ma lui non è certo in grado di capire la differenza.
Detto questo, avete visto la notizia dei ventimila euro che quei genitori devono pagare perché il figliuolo deficiente ha pubblicato il video della prof? Io se fossi mamma Marcianò comincerei a preoccuparmi un po'. Come dite? E' maggiorenne e risponde in proprio? Siamo sicuri?
Riccardo, io pensavo che MEMS fosse l'acronimo di Minchiate E Minchiate Sempre, se non sbaglio è il motto d'o comandante clusò. Ma ok, mi fido.
ReplyDeleteilpeyote SPQR (Sempre Più Quasi Rimabambiti)
p. s.: carina, la notizia, ecco perché in un suo ultimo commento nel quale diffonde volti e nomi praticamente diffamando ce l'aveva con te, il ragazzo