http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/08/ce-un-futuro-per-il-trapianto-di-cuore.html
C'è un futuro per il trapianto di cuore?
British Medical Journal 2003; 326
David W. Evans, docente (Fellow Commoner) del Queens' College di Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital del Cambridgeshire a causa della sua opposizione alla morte cerebrale.
David W. Evans, docente (Fellow Commoner) del Queens' College di Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital del Cambridgeshire a causa della sua opposizione alla morte cerebrale.
EDITORE - La risposta alla vostra domanda: "C'è un futuro per il trapianto di cuore?" pubblicata sulla copertina del British Medical Journal n. 326 è "No". Che non avesse un futuro a lungo termine era chiaro sin dall'inizio, se non altro perché ladisponibilità di cuori di donatori non sarebbe mai stata sufficiente a coprire la domanda, se la procedura fosse risultata di successo ed accettabile. Ma, come Anyanwu e Treasure fanno notare (1), non è mai stata portata alcuna prova della sua efficacia, mentre ora gli sviluppi nella profilassi e nella terapia offrono alternative preferibili libere dall'approvvigionamento e dai problemi etici che hanno sempre afflitto i trapianti di cuore umano. Non ultima fra questi è la dipendenza della procedura dall'idea che la morte del tronco cerebrale possa essere diagnosticata, con la necessaria certezza, per mezzo di test eseguiti al letto del paziente su alcuni riflessi del tronco cerebrale, unitamente ad un (pericoloso) test dell'apnea. Questa nozione semplicistica è stata messa in dubbio molti anni fa (2) ed è finalmente risultata definitivamente falsa (3). L'acquisizione di cuori dei donatori dipende quindi dalla falsa rappresentazione di una sindrome pre-mortale diagnosticata grossolanamente; come la morte del paziente destinato ad essere donatore, con tutti gli inganni specifici e generali, pubblici e professionali del caso. Tale pratica non può più continuare. Non ha sinora prodotto buoni frutti e non ne produrrà mai (4).
2. Evans DW, Hill DJ. - Il tronco cerebrale dei donatori non è morto, Catholic Medicai Quarterly 1989; 40:113-121
4. Matteo 7: 18
Reperito, tradotto e diffuso dalla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
Leggi anche:
Living Organ Donations - Intervento di Evans contro i criteri di morte cerebrale (in inglese) sull'edizione on line del British Medical journal:
a parte che citare uno studio/editoriale di 8 anni fa in medicina è come parlare del telefono a gettoni, c'è da dire che il buon corrado non si smentisce mai, il tuttologo che usa citare pubblicazioni senza avere la minima conoscenza di cosa sta leggendo.
ReplyDeleteche si cerchi lo studio IMPACT (2011) e faccia un giro per una UTIC (unità terapia intensiva cardiologica) in ospedale e chieda..
se non lo mandano a casa a calci nel deretano è solo perché ha sbagliato reparto.
benzoapirene
ReplyDeleteScusa la domanda... Perché un nick così inquietante?
@benzoa...
ReplyDeleteE la citazione principale per la morte del tronco cerebrale è un articolo del 1989 pubblicato su "Catholic Medicai Quarterly"...
Mi fa rabbrividire pensare che questo deficiente spacci che adesso la morte "possa essere diagnosticata, con la necessaria certezza, per mezzo di test eseguiti al letto del paziente su alcuni riflessi del tronco cerebrale, unitamente ad un (pericoloso) test dell'apnea.".... Come se i potenziali evocati, ad esempio, e l'encefalografia non fossero degli esami diagnostici sufficienti (insieme, ovviamente)!!!
Lasciare intendere che si usino questi sistemi è da carogne e sappiamo che il Penna è un "mago" in queste cose.
Del resto che puoi aspettarti da uno che vede qualunque nuovo strumento diagnostico come un mezzo che ha un oscuro gruppo di "illuminati" per imporre il controllo sull'umanità?!?!? ;-)
J.
@mastrociliegia: ho questo nick dalla mia prima mail fatta con iol nel, boh,'96-97, poi via via l'ho usato ovunque. fu il primo termine strano che mi venne in mente, il secondo fu aldolasi...niente di specifico quindi. sono a conoscenza di cosa è, ma ormai o uso quello o in qualche raro caso (non come account di google) eugenolo, che essendo pure un alcool mi aggrada;)
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