Ossimoro
Ossimoro,
ossia “acuto-sciocco”. L’ossimoro è l’essenza della realtà, anzi il
mondo stesso che è contraddizione insanabile. La coscienza che si desta
dal torpore della materia greve è ossimoro che porta con sé la
rifulgente gloria della caduta, il trionfo della sconfitta, la panoplia
della fragilità. Non siamo forse ossimori viventi? Il peso leggero
dell’oblio, la mole dei mali schiacciano la vita su cui striscia
silenziosa ma implacabile la morte, a guisa di un vilucchio che adagio
si avviticchia ai rami di un’altra pianta… per soffocarla.
Invano cercheremo di distinguere nel sapore degli istanti che scavano l’esistenza l’agro dal dolce. La ragione “pietrificante” (Novalis) ci blocca nella dualità, mentre gli opposti non si incontrano: poiché si scontrano.
Sono inestricabili il destino ed i sogni di libertà. Siamo carnefici di noi stessi, vittime inesorabili. “Ognuno inciampa sul suo cammino”. (De Gregori). L’alba s’illanguidisce nel buio. Nella notte le stelle intrecciano ghirlande di spine. L’incubo è contornato di luce.
Ossimoro, ossia “acuto-sciocco”: acuto è colui che legge nel paradosso la verità, nell’assurdo una scheggia di senso, persino sul muro nero del silenzio la risposta di Dio. Il saggio stolto, però, ha parole, sguardi e dubbi più acuminati.
Invano cercheremo di distinguere nel sapore degli istanti che scavano l’esistenza l’agro dal dolce. La ragione “pietrificante” (Novalis) ci blocca nella dualità, mentre gli opposti non si incontrano: poiché si scontrano.
Sono inestricabili il destino ed i sogni di libertà. Siamo carnefici di noi stessi, vittime inesorabili. “Ognuno inciampa sul suo cammino”. (De Gregori). L’alba s’illanguidisce nel buio. Nella notte le stelle intrecciano ghirlande di spine. L’incubo è contornato di luce.
Ossimoro, ossia “acuto-sciocco”: acuto è colui che legge nel paradosso la verità, nell’assurdo una scheggia di senso, persino sul muro nero del silenzio la risposta di Dio. Il saggio stolto, però, ha parole, sguardi e dubbi più acuminati.
Ossimoro, ossia “acuto-sciocco”
ReplyDeleteRimbambito di un professoruncolo del menga, ossimoro deriva da un termine greco che è la composizione di acuto-ottuso, sciocco non c'entra nulla.
Probabilmente l'acconguaglione non sa che il termine ottuso significa non aguzzo, smussato.
Solo per estensione e in senso figurato significa anche sciocco, come l'ottuso zret (PUPPA)
Per il resto la solita sbrodolata astrusa, confusa, incomprensibile ...
M'hai preceduto, Foe.
ReplyDeleteilpeyote etimologia ad minchiam à la zret
la panoplia della fragilità
ReplyDeleteE che cazzo vuol dire ?
Detto in termini comuni ha scritto collezione di armi della fragilità
Usa termini a casaccio... manco lui sa cosa vogliono dire! Ne vede uno nuovo sul vocabolario e, senza leggere etimologia, significato ed altro, lo usa! E poi prova anche a costruirci sopra un discorso che, alla fine, non sta in piedi! :)
ReplyDeleteEsattamente quello che il fratello fa con i termini presi dal linguaggio scientifico.
DeleteE' una abitudine di famiglia. Che ci vuoi fare?
Per lui ossimoro = acuto-sciocco perché pensava a se stesso: si finge acuto ma...
ReplyDeleteUn merito lo devo riconoscere a costui, usa immagini carine.
ReplyDeletePoi al di la delle figure è noia però, secondo me, saprebbe colorare un'intero album senza aiuto.