L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Wednesday, November 14, 2012

Reliquie del QI a una cifra di Zret


http://zret.blogspot.it/2012/11/reliquie.html

Reliquie

Quante volte ci scopriamo a rincorrrere coincidenze, sincronismi, ombre di sensi, pensando che la misera vita umana, con tutto i suoi insostenibili fardelli, sia la linea, per quanto breve e tenue, di un disegno più vasto, persino di una composizione grandiosa. Alcuni affermano, però, che la verità, è un’altra: tutto è casuale, siamo alla mercé di una sorte assurda che mena fendenti alla cieca. Dio, il senso, il fine non esistono.

Gianfranco De Turris, nella prefazione all’incolore libro di Walter Kafton-Minkel, “Mondi sotterranei Il mito della Terra cava”, riporta una riflessione del saggista che pontifica: “Gli scienziati ci spiegano com’è fatto l’universo, indipendentemente dai bisogni e dai disegni umani e ci insegnano i segreti della natura (sic). I creatori di miti ci dicono come noi, con bisogni e desideri ben definiti, reagiamo al mondo e quindi ci parlano di noi stessi”.

Codesta visione così ingenuamente dicotomica ed antiquata lascia il tempo che trova. Anzi, la scienza accademica non ha neppure sfiorato gli enigmi dell’universo, ammanendoci, nel migliore dei casi, spiegazioni che sono mappe semplificate e bidimensionali di un territorio multiforme. Per gli scientisti la natura è un cadavere da anatomizzare, qualcosa di morto e di estraneo al soggetto che la seziona, come se l’uomo medesimo non fosse parte della natura che è molto più di quel che appare.

Vero è che nel deserto dell’assurdo si può solo raccogliere qualche reliquia di significato: un legame tra visioni oniriche di due sognatori, un nome o un numero che ci perseguitano come per comunicarci una verità ulteriore, un brandello d’intonaco, ultima traccia di un mirabile affresco…

E’ vero: ci aggiriamo in un paesaggio di rovine, ma tra questi ruderi, sotto un cielo desolato, si ostina a crescere qualche ciuffo d’erba. Anche il vento grigio, che risucchia in mulinelli la polvere ed i detriti, per un istante porta l’eco radiosa di un futuro magnifico… Si spera.



10 comments:

  1. Anzi, la scienza accademica non ha neppure sfiorato gli enigmi dell’universo, ammanendoci, nel migliore dei casi, spiegazioni che sono mappe semplificate e bidimensionali di un territorio multiforme.
    Seguendo la mappa dei suoi blablabla inconcludenti non riuscirebbe ad andare neanche dalla cucina al bagno.
    Per forza che poi sul terrazzino trovano cose strane e strillano al complotto.

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  2. Si sta rendendo conto che perderà almeno un quinto delle stipendio per RISARCIRE le VITTIME delle DIFFAMAZIONI e delle MOLESTIE di suo fratello rosario FALSARIO marcianò (IN GALERA SUBITO)

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  3. OT ma non tanto, trattandosi di zretino e delle sue cassate, ma posso fare un pochino di spam?

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    1. gli storni fanno il pallone (sì, proprio come le acciughe) e spesso quando questo "esplode" la colpa è del falco che si è gettato in mezzo a ghermire il pranzo

      cose che succedono alle spalle del Pirellone e che a Sanremo manco se le sognano...

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    2. anzi quando questo "esplode" si potrebbe quasi dire che gli storni stanno chaffando per ingannare il falco (e magari nella concitazione del momento rilasciano qualche scia chimica ^_^

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    3. Riccardo, non sono veri uccelli bensì microaerei fatti di bario, alluminio e stronzio e pilotati da morgelloni e nanomunghi :D

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