http://zret.blogspot.com/2010/02/rettitudine.html
Rettitudine
Assistiamo ad una proliferazione di norme nei campi più disparati: in questo modo lo stato (ufficialmente) tenta di arginare non solo i reati, ma anche i comportamenti colposi. In verità, questa smania di legiferare cozza di solito con la natura umana cui non possono essere comandati dei princìpi, anzi quanto più si acuisce la coercizione tanto più si palesa un impulso a trasgredire. I Soloni, però, nel frattempo, continuano a promulgare leggi, decreti, codici e codicilli, simili sovente alle gride di manzoniana memoria. La legge viene confusa con la giustizia: istanze etiche mal concepite e distorte si agglomerano alle regole. Lo stato-padrone assume condotte paternalistiche, avocando a sé il diritto di stabilire che cosa si debba e si possa mangiare, bere, vedere, dire, pensare. Uno stato psicopatico, affetto da mille idiosincrasie, diffonde atteggiamenti psicotici tra i cittadini, anzi tra i sudditi.
Preoccupante è la commistione tra giurisdizione ed etica, un connubio da cui risultano snaturati e pervertiti entrambe. Non solo dunque si dimentica che "in re publica corruptissima plurimae leges" (Tacito), ma che la virtù, comunque la si intenda, non si insegna. La morale è un ambito storicamente determinato: essa diviene un monstrum, non appena si tenta di codificare i valori su cui si fonda. Si rischia di scivolare in leziosi discorsi catechistici o in un'etica rigida ed inumana che è persino peggio della trasgressione. Se poi ricordiamo da che pulpito viene spesso la predica, ossia da istituzioni irrimediabilmente corrotte e votate al male, possiamo soltanto respingere certi moniti ed ammaestramenti.
Valgono molto più gli esempi, se qualcuno ancora vi presterà attenzione, che mille costrizioni.
Anche un'etica eterodiretta, dipendente dalla paura del castigo divino o dalla speranza della beatitudine, è misera.
La coscienza è un tempio talmente sacro che non tollera che neppure uno ierofante vi entri. E' opportuno su alcuni temi tacere, proteggere certe domande e risposte all'interno di uno spazio inviolabile. In ogni caso, diffidiamo di chi vuole imporre la rettitudine, perché nulla è più storto di una rettitudine imposta.
Preoccupante è la commistione tra giurisdizione ed etica, un connubio da cui risultano snaturati e pervertiti entrambe. Non solo dunque si dimentica che "in re publica corruptissima plurimae leges" (Tacito), ma che la virtù, comunque la si intenda, non si insegna. La morale è un ambito storicamente determinato: essa diviene un monstrum, non appena si tenta di codificare i valori su cui si fonda. Si rischia di scivolare in leziosi discorsi catechistici o in un'etica rigida ed inumana che è persino peggio della trasgressione. Se poi ricordiamo da che pulpito viene spesso la predica, ossia da istituzioni irrimediabilmente corrotte e votate al male, possiamo soltanto respingere certi moniti ed ammaestramenti.
Valgono molto più gli esempi, se qualcuno ancora vi presterà attenzione, che mille costrizioni.
Anche un'etica eterodiretta, dipendente dalla paura del castigo divino o dalla speranza della beatitudine, è misera.
La coscienza è un tempio talmente sacro che non tollera che neppure uno ierofante vi entri. E' opportuno su alcuni temi tacere, proteggere certe domande e risposte all'interno di uno spazio inviolabile. In ogni caso, diffidiamo di chi vuole imporre la rettitudine, perché nulla è più storto di una rettitudine imposta.
Scrivi che valgono molto di più gli esempi. Mi viene in mente quando tu posti a nome di tuo fratello.
ReplyDeleteLabels: Attualità, coscienza, Manzoni, Riflessioni, Soloni, Taci
ReplyDeleteEcco.
ilpeyote vedi il neretto
Zret ha detto...
ReplyDeleteE' opportuno su alcuni temi tacere, proteggere certe domande e risposte all'interno di uno spazio inviolabile.
Ehi... Mikhail Lanart-Hastur.
Qui c'è roba per te.
mc
secondo me il giusto titolo é "Zrettitudine"
ReplyDelete"Anonymous said...
ReplyDeletesecondo me il giusto titolo é "Zrettitudine"
Che è tutt'altra cosa...
Non siate zretini, su...
ReplyDeleteDi zretino ce n'è uno solo
ReplyDeleteDi zretino ce n'e' uno
ReplyDeletesuo fratello e' un nessuno
Ma prima della Rettitidine viene la Colonitudine?
ReplyDeleteE dopo? l'Anitudine?
Ok ok, la smetto...
Saluti
Michele