http://www.tankerenemy.com/2010/10/lo-spartiacque-della-chimica.html
Lo spartiacque della chimica
Galileo si può ignorare, il Sole no. (L. Ostuni)
"Scie chimiche": in questa dicitura diventata ormai quasi tragicamente banale si concentra la quintessenza venefica di questi tempi crepuscolari. La chimica, che nacque già come snaturamento e semplificazione della scienza alchemica, domina da alcuni decenni il mondo, con tutte le sue nutrite e spesso dannose conseguenze. Fu negli anni ‘50 del XX secolo che la chimica cominciò ad invadere il pianeta: fu demonizzata la Cannabis indica da cui si sarebbero potuti ricavare fibre tessili, materiali sostitutivi della plastica, farmaci e carburanti. La coltivazione della Cannabis fu dichiarata illegale prima negli Stati Uniti, poi via via nei vari paesi del mondo. L’industria petrolchimica si espanse in ogni dove, offrendo e soprattutto imponendo prodotti che, riversati sui mercati, entrarono nella vita quotidiana, nelle linde, asettiche abitazioni dei cittadini, incantati dalle comodità di un mondo sintetico. Intanto il fatturato delle società, che controllavano l’estrazione e la raffinazione del greggio, crebbe in modo esponenziale. Le multinazionali chimiche e farmaceutiche allungarono i loro tentacoli urticanti sul globo.
L’agricoltura, l’industria alimentare, la zootecnia, la produzione di farmaci e molti altri settori si legarono alla chimica da cui non si sono più emancipati. Se è vero che alcuni medicinali possono essere utili, soprattutto quando occorre alleviare dei sintomi, è indubbio che molti rimedi naturali sono di gran lunga più efficaci e con effetti collaterali minori o inesistenti. La natura è sempre più spesso criminalizzata. Come oggi si accusa dei cosiddetti cambiamenti climatici il vitale biossido di carbonio, si sono negli anni passati demonizzati i raggi ultravioletti del Sole: è necessario esporsi ai raggi solari con gradualità e con vari accorgimenti, ma la luce solare è benefica. Privare le piante, gli animali e gli uomini di questo dono salutifero è un delitto: innumerevoli studi dimostrano che il Sole è giovevole nella cura di molte malattie e che favorisce il benessere psico-fisico. Risulta dunque tanto più grave che siano generate coltri chimiche che, filtrando la luce della nostra stella, creano un ambiente livido in cui l’uggia e le patologie possono soltanto prosperare. Il Sole non è solo un’enorme centrale dove avvengono reazioni di fusione nucleare: è energia vitale, un mandala cosmico.[1]
Quale futuro attende le attuali generazioni di bambini e di adolescenti, costretti a “vivere” in un mondo insalubre, abituati ad alimentarsi con cibi transgenici e pieni di coloranti, di conservanti, di edulcoranti artificiali, ad usare il dentifricio con il fluoro, a trascorrere intere giornate davanti al televisore o invischiati nelle ragnatele elettromagnetiche di cellulari, forni a microonde, reti wireless, intrappolati in città in cui esalano mortali vapori di benzene…? Tutto ciò è stato ideato ed attuato con scientifica crudeltà dal sistema: gli alunni trascorrono mattina e pomeriggio in luoghi chiusi illuminati da lampade al neon, sospettate di causare melanomi. Imprigionati in tetre scuole in cui non si apprende quasi nulla o dove si è indottrinati, queste generazioni cresceranno deboli nel corpo ed ancor più nello spirito. I giovani di oggi, divenuti adulti, saranno operai-schiavi, impiegati-schiavi, imprenditori-schiavi e perpetueranno il loro malsano stile di vita in case-loculi, in fabbriche ed uffici.
La chimica e l’elettronica hanno trasformato la vita: esiste oggi ancora qualcosa di naturale? I cosmetici, i detergenti, i filtri solari, i vaccini, i prodotti per l’igiene personale, i farmaci… sono altrettante bombe pronte ad esplodere da un momento all’altro. Occorre recuperare un contatto con la realtà e riscoprire i legami con la natura, prima che sia troppo tardi: è necessario imparare ad osservare, a discernere, a provare empatia… Ancora più perniciosa delle miscele tossiche che gli avvelenatori ci ammanniscono è il disamore per la bellezza e la verità.
Troveremo maestri per gli allievi della televisione? Esiste una via d’uscita? Se esiste, essa passa attraverso la consapevolezza: essere consci delle insidie tese dal sistema per costruire un’esistenza scevra di condizionamenti e di luoghi comuni. L’ultimo barlume di speranza è affidato alla denuncia implacabile dell’ipocrisia con cui il potere ammanta le sue diaboliche iniziative. Nessun potere è filantropo. Lo stato è una costruzione demoniaca. L’ultimo barlume è nella Coscienza che nessuna tecnologia può soverchiare. Anzi, l’enfasi sulla tecnologia, tipica delle élites, è segno di arrogante debolezza.
“Scie chimiche”: in questo sintagma – espressione quanto mai idonea - culmina la degradazione del pianeta, l’intossicazione e l’abbrutimento dell’umanità. Le chemtrails sono l’inevitabile coronamento di un malefico piano chimico-tecnologico volto a devastare ed a distruggere le ultime isole naturali ed a demolire gli ultimi baluardi di civiltà. Non bisogna, però, desistere né disperare: infatti in questo apogeo di orrore si palesa la vittoria finale sulle tenebre. La gigantesca piramide, minata nella sua base, già mostra crepe ed è destinata a crollare. Miseramente.
[1] Sulle proprietà terapeutiche della luce, si vedano almeno i seguenti studi:
F. Marchesi, La luce che cura, Milano, 2002 con doviziosa bibliografia inclusa
A. Meluzzi, T. Margiotta, G. Francesetti,"La luce come terapia, Pavia, 1990
J. N. Ott, Health and Light: the effects of natural and artificial light on Man and other living things, 1950
N.E. Rosenthal, Seasonal affective disorder and phototeraphy, in Annals of the New York Academy of Sciences, 453, 1985
Articolo correlato: Freeskies, Exit strategy?, 2010
"Scie chimiche": in questa dicitura diventata ormai quasi tragicamente banale si concentra la quintessenza venefica di questi tempi crepuscolari. La chimica, che nacque già come snaturamento e semplificazione della scienza alchemica, domina da alcuni decenni il mondo, con tutte le sue nutrite e spesso dannose conseguenze. Fu negli anni ‘50 del XX secolo che la chimica cominciò ad invadere il pianeta: fu demonizzata la Cannabis indica da cui si sarebbero potuti ricavare fibre tessili, materiali sostitutivi della plastica, farmaci e carburanti. La coltivazione della Cannabis fu dichiarata illegale prima negli Stati Uniti, poi via via nei vari paesi del mondo. L’industria petrolchimica si espanse in ogni dove, offrendo e soprattutto imponendo prodotti che, riversati sui mercati, entrarono nella vita quotidiana, nelle linde, asettiche abitazioni dei cittadini, incantati dalle comodità di un mondo sintetico. Intanto il fatturato delle società, che controllavano l’estrazione e la raffinazione del greggio, crebbe in modo esponenziale. Le multinazionali chimiche e farmaceutiche allungarono i loro tentacoli urticanti sul globo.
L’agricoltura, l’industria alimentare, la zootecnia, la produzione di farmaci e molti altri settori si legarono alla chimica da cui non si sono più emancipati. Se è vero che alcuni medicinali possono essere utili, soprattutto quando occorre alleviare dei sintomi, è indubbio che molti rimedi naturali sono di gran lunga più efficaci e con effetti collaterali minori o inesistenti. La natura è sempre più spesso criminalizzata. Come oggi si accusa dei cosiddetti cambiamenti climatici il vitale biossido di carbonio, si sono negli anni passati demonizzati i raggi ultravioletti del Sole: è necessario esporsi ai raggi solari con gradualità e con vari accorgimenti, ma la luce solare è benefica. Privare le piante, gli animali e gli uomini di questo dono salutifero è un delitto: innumerevoli studi dimostrano che il Sole è giovevole nella cura di molte malattie e che favorisce il benessere psico-fisico. Risulta dunque tanto più grave che siano generate coltri chimiche che, filtrando la luce della nostra stella, creano un ambiente livido in cui l’uggia e le patologie possono soltanto prosperare. Il Sole non è solo un’enorme centrale dove avvengono reazioni di fusione nucleare: è energia vitale, un mandala cosmico.[1]
Quale futuro attende le attuali generazioni di bambini e di adolescenti, costretti a “vivere” in un mondo insalubre, abituati ad alimentarsi con cibi transgenici e pieni di coloranti, di conservanti, di edulcoranti artificiali, ad usare il dentifricio con il fluoro, a trascorrere intere giornate davanti al televisore o invischiati nelle ragnatele elettromagnetiche di cellulari, forni a microonde, reti wireless, intrappolati in città in cui esalano mortali vapori di benzene…? Tutto ciò è stato ideato ed attuato con scientifica crudeltà dal sistema: gli alunni trascorrono mattina e pomeriggio in luoghi chiusi illuminati da lampade al neon, sospettate di causare melanomi. Imprigionati in tetre scuole in cui non si apprende quasi nulla o dove si è indottrinati, queste generazioni cresceranno deboli nel corpo ed ancor più nello spirito. I giovani di oggi, divenuti adulti, saranno operai-schiavi, impiegati-schiavi, imprenditori-schiavi e perpetueranno il loro malsano stile di vita in case-loculi, in fabbriche ed uffici.
La chimica e l’elettronica hanno trasformato la vita: esiste oggi ancora qualcosa di naturale? I cosmetici, i detergenti, i filtri solari, i vaccini, i prodotti per l’igiene personale, i farmaci… sono altrettante bombe pronte ad esplodere da un momento all’altro. Occorre recuperare un contatto con la realtà e riscoprire i legami con la natura, prima che sia troppo tardi: è necessario imparare ad osservare, a discernere, a provare empatia… Ancora più perniciosa delle miscele tossiche che gli avvelenatori ci ammanniscono è il disamore per la bellezza e la verità.
Troveremo maestri per gli allievi della televisione? Esiste una via d’uscita? Se esiste, essa passa attraverso la consapevolezza: essere consci delle insidie tese dal sistema per costruire un’esistenza scevra di condizionamenti e di luoghi comuni. L’ultimo barlume di speranza è affidato alla denuncia implacabile dell’ipocrisia con cui il potere ammanta le sue diaboliche iniziative. Nessun potere è filantropo. Lo stato è una costruzione demoniaca. L’ultimo barlume è nella Coscienza che nessuna tecnologia può soverchiare. Anzi, l’enfasi sulla tecnologia, tipica delle élites, è segno di arrogante debolezza.
“Scie chimiche”: in questo sintagma – espressione quanto mai idonea - culmina la degradazione del pianeta, l’intossicazione e l’abbrutimento dell’umanità. Le chemtrails sono l’inevitabile coronamento di un malefico piano chimico-tecnologico volto a devastare ed a distruggere le ultime isole naturali ed a demolire gli ultimi baluardi di civiltà. Non bisogna, però, desistere né disperare: infatti in questo apogeo di orrore si palesa la vittoria finale sulle tenebre. La gigantesca piramide, minata nella sua base, già mostra crepe ed è destinata a crollare. Miseramente.
[1] Sulle proprietà terapeutiche della luce, si vedano almeno i seguenti studi:
F. Marchesi, La luce che cura, Milano, 2002 con doviziosa bibliografia inclusa
A. Meluzzi, T. Margiotta, G. Francesetti,"La luce come terapia, Pavia, 1990
J. N. Ott, Health and Light: the effects of natural and artificial light on Man and other living things, 1950
N.E. Rosenthal, Seasonal affective disorder and phototeraphy, in Annals of the New York Academy of Sciences, 453, 1985
Articolo correlato: Freeskies, Exit strategy?, 2010
La coltivazione della Cannabis fu dichiarata illegale prima negli Stati Uniti ...
ReplyDeleteMa chi l'ha scritto, z(c)retino o pinna di squalene fumato di canne?
Lo stato è una costruzione demoniaca
Sputa, sputa nel piatto dove mangi, deficiente! Verrà il giorno che ti licenzieranno e rimpiangerai le parole che hai scritto.
La chimica, che nacque già come snaturamento e semplificazione della scienza alchemica, domina da alcuni decenni il mondo, con tutte le sue nutrite e spesso dannose conseguenze.
ReplyDeleteIgnorante oscurantista integralista di 'sta pinna di squalene, va' a trasformare il piombo in oro con la pietra filosofale eppoi spacca il tutto con la testa vuota che ti ritrovi.
ilpeyote IMBECILLE
La sagra delle vaccate. Incommentabile.
ReplyDeleteQualche anno fa...(va bene, correggo: molti, troppi anni fa) avevo al liceo un professore di storia e filosofia che ricordo ancora con affetto e riconoscenza per come ci insegnava le cose. Tra le cose che ci ha insegnato c'è la diffidenza verso i tanti professorini come Zret, "laudatori dei tempi passati", quelli secondo cui era meraviglioso vivere al tempo dei greci, o dei romani, o in qualsiasi epoca precedente la nostra. Tutti costoro sono convinti che, se fossero vissuti all'epoca di Pericle, avrebbero passato le loro giornate nell'agora a discutere con Socrate, non li sfiora minimamente l'idea che avrebbero potuto essere degli schiavi impiegati al lavoro nelle miniere d'argento che Atene possedeva. E così via per le altre epoche: nessuno pensa che avrebbe potuto dover lavorare nei campi dall'alba al tramonto, come succedeva almeno al 90% della popolazione.
ReplyDeleteGià Zret, se puoi passare le tue giornate al computer ad impostare cazzate è proprio merito di tutte quelle cose che trovi tanto abominevoli, e del demoniaco stato che ti paga uno stipendio (poco, anzi niente meritato... cosa aspetti a dare le dimissioni, sii coerente!)
@ madscientist
ReplyDeleteQuoto e straquoto.
ho dato uno sguardo ai commenti sul sito di rosario (lo so, lo so.. ) e il rumore di dentini aguzzi che rosicchiano e' ASSORDANTE. Povero Simone Angioni, deve avere le orecchie che gli fischiano in continuazione.
ReplyDeletelo cosa drammatica sono le idiozie scritte in una sorta di elaborato che si presta ad essere un autoritratto di menzogne e farneticazioni senza senso di chi parla e accusa ingiustamente tutto e tutti solo perchè viene normalmente escluso ed emarginato
ReplyDeletePer favore, ragazzi, lasciate stare questi dementi che voglio prenderli per il culo solo io, come faccio di solito sotto sotto...
ReplyDeleteAh scusate, ora ho da fare:
ROSI ROSIC ROSIC ROSIC ROSIC ROSIC ROSIC
PS: se vedete il mio prof (e di zretino) Mr Minus Habens, ditegli che alla lezione di stasera ci sarò regolarmente, ormai sono quasi arrivato al suo livello (e di zretino)
La coltivazione della Cannabis ...
ReplyDeleteAnto' ti fai anche tu di canne come il corrado pinna di squelene ?
Dalle vaccate che scrivi si direbbe di si ...
non li sfiora minimamente l'idea che avrebbero potuto essere degli schiavi impiegati al lavoro nelle miniere d'argento che Atene possedeva
ReplyDeleteQuelle sarebbero il posto ideale per Rosario e Antonio ^_^
The Foe-Hammer said...
ReplyDeletenon li sfiora minimamente l'idea che avrebbero potuto essere degli schiavi impiegati al lavoro nelle miniere d'argento che Atene possedeva
Quelle sarebbero il posto ideale per Rosario e Antonio ^_^
Sarebbe per loro un salto di qualità rispetto alla cava di granito.
""Scie chimiche": in questa dicitura diventata ormai quasi tragicamente banale"
ReplyDeleteEd è tutto merito vostro cari fratellastri marcianò.
Takerenemy ha detto: Imprigionati in tetre scuole in cui non si apprende quasi nulla
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Certo! Con certi elementi come "professori" può succedere questo e anche peggio
http://www.info-scuole.it/relax/scuola/evoluzione_umana.jpg