http://chemtrails-education.blogspot.com/2009/12/la-convenzione-enmod-ed-il-programma.html
La Convenzione ENMOD ed il programma H.A.A.R.P. (articolo del Dottor Gianni Ginatta)
La Convenzione ENMOD ed il programma H.A.A.R.P. con una rivisitazione del libro “Les armes de l’ombre. Des tempetes pas naturelles” di Marc Filterman
Lo scorso 12 giugno 2008 si è tenuta al Parlamento europeo di Bruxelles, organizzata dai deputati Angelika Beer e Alain Lipietz (gruppo Verdi) una conferenza su “Sécurité Collettive et Environnement”. Il programma prevedeva due tavole rotonde, la seconda aveva per titolo “Limité l’impact des nouvelles armes et des nouvel formes de conflit militaires sur l’environnement” Un conferenziere, l’ingegner Luc Mampaey, ricercatore del G.R.I.P. (Group de recherche international pour la paix et la sécurité), ha presentato la relazione “La Convention ENMOD et le programme H.A.A.R.P., enjeux et portée?” Qual è la posta in gioco? Vedremo più avanti: prima mi occupo di un libro scomodo, ignorato dai mass media. Nel 1972 per i tipi delle Editions Carnot era apparso il saggio “Les armes de l’ombre. Des tempetes pas naturelles” di Marc Filterman.
Era alla terza edizione arricchita di un capitolo intitolato “La manipulation du climat” di ben 40 pagine [il libro è esaurito, ma può essere acquistato presso la “Boutique Nexus France” al prezzo di €18,00; è pure consultabile on line a questo link.
L’autore ha iniziato la carriera nell’esercito che ha lasciato nel 1985 per dedicarsi alle ricerche sui sistemi di difesa elettronica ed è divenuto uno dei migliori specialisti della guerra non convenzionale. Filterman, già nel 2002, ammetteva che la manipolazione del clima era possibile: l’obiettivo era la guerra economica di un paese e prendeva in esame il rapporto del Pentagono, presentato il 17 giugno 1996 “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025” (Il clima come moltiplicatore di forza: esserne padroni entro il 2025).
Intervistato da Christophe Dechavanne e Stéphane Thébaut per il programma “Ciel Mon Mardi” andato in onda su TF1 (il 1° canale francese) il 20 gennaio 2001, per spiegare ad un pubblico di non addetti ai lavori come si possano manipolare le masse d’aria, si rifà al principio del forno a microonde che fa entrare in risonanza le molecole d’acqua durante il riscaldamento dell’alimento. In realtà, per perturbare l’atmosfera si usano frequenze molto più basse nella gamma delle ELF (Extremely Low Frequency).
La possibilità di modificare il clima con le ELF era stata già prefigurata nel 1981 da Ralph Markson del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technologies).
Le potenti linee ad alta tensione favoriscono la ionizzazione dell’aria e, per conseguenza, gli uragani. Come se non bastasse, a partire dal 1980, è stato avviato il progetto di reti di comunicazione G.W.E.N. (The Ground-Wave Emergency Network System).
Questo sistema deve permettere le comunicazioni in caso di esplosioni nucleari, ma ha anche la possibilità di sconvolgere il campo magnetico terrestre in un raggio di 350-480 km e dunque di influenzare il tasso delle precipitazioni. Poi l’autore si sofferma ad analizzare il programma H.A.A.R.P. (Programma attivo aurorale di ricerca ad alta frequenza) che l’Aviazione e la Marina degli U.S.A. hanno intrapreso nel 1993 in collaborazione con l’Università dell’Alaska, costruendo una stazione di ricerca su un sito del Dipartimento statunitense della Difesa a Gakona, in Alaska.
Ufficialmente, il progetto deve eseguire ricerche sulle proprietà ed il comportamento della ionosfera, però l’obiettivo principale è “sfruttare la ionosfera per le finalità del Dipartimento della Difesa”. Pure l’Europa possiede un suo sito di ricerca, l’EISCAT (European Incohrent Scatter Radar Site) situato nella zona di Tromso in Norvegia. La base statunitense di Pine Gap in Australia (al centro del deserto australiano, a 50 Km ad ovest di Alice Springs) ospiterebbe delle trasmittenti speciali come la più profonda antenna sotterranea mai costruita e che potrebbe anche essere impiegata per generare un’enorme onda stazionaria intorno alla terra.
Nella notte del 25 e 27 dicembre 1999, la Francia fu colpita da due tempeste di eccezionale violenza. Secondo un ingegnere di Météo France, intervistato in un documentario diffuso da France 3 nel dicembre del 2004, la prima tempesta aveva la configurazione ciclonica, un fenomeno mai visto prima. Filterman, studiando le carte, rileva anomalie a partire dalla fine del giorno 18 dicembre con un brutale aumento della temperatura dell’aria che passa da -23°C a +10°C in quattro giorni e anche la pressione atmosferica cambia in modo netto dal 20/12, con un picco il 25 dicembre. A che cosa sono dovute queste oscillazioni? E’ implicato H.A.A.R.P.?
Consiglio la visione del video “La guerre climatique: la vérité”.
Veniamo ora alla relazione di Luc Mampaey, scaricabile da questo link. Ampio spazio viene dato all’illustrazione del programma H.A.A.R.P. di cui si era occupato pure Filterman nel suo saggio (pp. 131-144). Mi sembra opportuno tradurre la parte ove Mampaey esamina certi documenti pubblici del Pentagono, rivelatori degli obiettivi perseguiti dai militari. A proposito del rapporto SPACECAST 2020, Operational Analysis e disponibile a questo link, egli scrive:
“[...] Nel rapporto vi è una sezione dedicata ad un sistema nominato “Weather C3 System” ed è definito come segue: “Un sistema di controllo del clima counterforce per applicazioni militari. Il sistema consiste di un osservatorio del clima on-demand, una capacità di modellare il clima, un modificatore del clima attraverso energia diretta posta nello spazio ed un centro di comando con le necessarie capacità di trasmissione per osservare, scoprire ed avere effetto sulle esigenze di modificare il clima. Che cosa bisogna intendere per “modificatore del clima attraverso energia diretta posta nello spazio” o per “agire sulla modificazione del clima”? Non lo sapremo mai, poiché la descrizione del sistema si trova nella parte “Counterforce Weather Control” del volume II, una delle cinque parti “classificate” del rapporto “SPACECAST 20”.
Più concretamente, esiste anche uno studio presentato, nel 1998, all’Agenzia Spaziale Europea (E.S.A.) dal fisico americano Bernard Eastlund, deceduto il 12 dicembre 2007. Eastlund era un personaggio controverso negli U.S.A.: ha lavorato parecchi anni per il Dipartimento della Difesa e, essendo detentore di parecchi brevetti, è stato uno degli artefici del programma H.A.A.R.P. prima di diventare un oppositore per le applicazioni militari potenziali nel campo ambientale. Tuttavia l’E.S.A. sembra avergli riconosciuto una sufficiente credibilità, non solo per averlo invitato come relatore ad un Workshop a Cagliari nel 1998. ma anche per avergli finanziato i lavori presentati sotto il titolo “System Considerations of Weather Modifications Experiments Using High Power Electromagnetic Radiation” (contratto n. 13131/98/NL/MV).
Eastlund descrive in questo articolo un procedimento basato su una tecnologia simile a quella del programma H.A.A.R.P., riportato esplicitamente nell’articolo, che permetterebbe di deviare forti perturbazioni (uragani, cicloni) attraverso il riscaldamento locale della troposfera, per mezzo di un potente irraggiamento elettromagnetico HF emesso o da terra o da un satellite. Le energie necessarie per attuare questi progetti sono talmente colossali - si parla di terawatts - che senza dubbio resteranno ancora uno scenario da science-fiction. Ma è sicuro che queste ricerche esistono, progrediscono, interessano parecchie forze, non solo militari".
Poi Mampaey passa ad esaminare una Convenzione del 1976 largamente disconosciuta e denominata “Convenzione ENMOD” che vietava esplicitamente l’uso dell’ambiente a fini militari. L’ultima conferenza di revisione della convenzione risale al 1992: da allora, non è stato fatto più nulla, sebbene l’art. 8 prevedesse che le conferenze dovevano tenersi ad intervalli non inferiori a 5 anni. Il G.R.I.P. considera la revisione un obiettivo prioritario ed auspica che sia d’ora in avanti condiviso dal Parlamento europeo.
Sia Mampaey nel suo ponderoso rapporto “Le programme H.A.A.R.P. Science ou Désastre?" sia Filterman nel libro citato non associano mai H.A.A.R.P con le scie chimiche, però, consultando questo sito, trovo il disegno qui sotto riportato, eseguito da Filterman, che vale più di tante parole!
Lo scorso 12 giugno 2008 si è tenuta al Parlamento europeo di Bruxelles, organizzata dai deputati Angelika Beer e Alain Lipietz (gruppo Verdi) una conferenza su “Sécurité Collettive et Environnement”. Il programma prevedeva due tavole rotonde, la seconda aveva per titolo “Limité l’impact des nouvelles armes et des nouvel formes de conflit militaires sur l’environnement” Un conferenziere, l’ingegner Luc Mampaey, ricercatore del G.R.I.P. (Group de recherche international pour la paix et la sécurité), ha presentato la relazione “La Convention ENMOD et le programme H.A.A.R.P., enjeux et portée?” Qual è la posta in gioco? Vedremo più avanti: prima mi occupo di un libro scomodo, ignorato dai mass media. Nel 1972 per i tipi delle Editions Carnot era apparso il saggio “Les armes de l’ombre. Des tempetes pas naturelles” di Marc Filterman.
Era alla terza edizione arricchita di un capitolo intitolato “La manipulation du climat” di ben 40 pagine [il libro è esaurito, ma può essere acquistato presso la “Boutique Nexus France” al prezzo di €18,00; è pure consultabile on line a questo link.
L’autore ha iniziato la carriera nell’esercito che ha lasciato nel 1985 per dedicarsi alle ricerche sui sistemi di difesa elettronica ed è divenuto uno dei migliori specialisti della guerra non convenzionale. Filterman, già nel 2002, ammetteva che la manipolazione del clima era possibile: l’obiettivo era la guerra economica di un paese e prendeva in esame il rapporto del Pentagono, presentato il 17 giugno 1996 “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025” (Il clima come moltiplicatore di forza: esserne padroni entro il 2025).
Intervistato da Christophe Dechavanne e Stéphane Thébaut per il programma “Ciel Mon Mardi” andato in onda su TF1 (il 1° canale francese) il 20 gennaio 2001, per spiegare ad un pubblico di non addetti ai lavori come si possano manipolare le masse d’aria, si rifà al principio del forno a microonde che fa entrare in risonanza le molecole d’acqua durante il riscaldamento dell’alimento. In realtà, per perturbare l’atmosfera si usano frequenze molto più basse nella gamma delle ELF (Extremely Low Frequency).
La possibilità di modificare il clima con le ELF era stata già prefigurata nel 1981 da Ralph Markson del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technologies).
Le potenti linee ad alta tensione favoriscono la ionizzazione dell’aria e, per conseguenza, gli uragani. Come se non bastasse, a partire dal 1980, è stato avviato il progetto di reti di comunicazione G.W.E.N. (The Ground-Wave Emergency Network System).
Questo sistema deve permettere le comunicazioni in caso di esplosioni nucleari, ma ha anche la possibilità di sconvolgere il campo magnetico terrestre in un raggio di 350-480 km e dunque di influenzare il tasso delle precipitazioni. Poi l’autore si sofferma ad analizzare il programma H.A.A.R.P. (Programma attivo aurorale di ricerca ad alta frequenza) che l’Aviazione e la Marina degli U.S.A. hanno intrapreso nel 1993 in collaborazione con l’Università dell’Alaska, costruendo una stazione di ricerca su un sito del Dipartimento statunitense della Difesa a Gakona, in Alaska.
Ufficialmente, il progetto deve eseguire ricerche sulle proprietà ed il comportamento della ionosfera, però l’obiettivo principale è “sfruttare la ionosfera per le finalità del Dipartimento della Difesa”. Pure l’Europa possiede un suo sito di ricerca, l’EISCAT (European Incohrent Scatter Radar Site) situato nella zona di Tromso in Norvegia. La base statunitense di Pine Gap in Australia (al centro del deserto australiano, a 50 Km ad ovest di Alice Springs) ospiterebbe delle trasmittenti speciali come la più profonda antenna sotterranea mai costruita e che potrebbe anche essere impiegata per generare un’enorme onda stazionaria intorno alla terra.
Nella notte del 25 e 27 dicembre 1999, la Francia fu colpita da due tempeste di eccezionale violenza. Secondo un ingegnere di Météo France, intervistato in un documentario diffuso da France 3 nel dicembre del 2004, la prima tempesta aveva la configurazione ciclonica, un fenomeno mai visto prima. Filterman, studiando le carte, rileva anomalie a partire dalla fine del giorno 18 dicembre con un brutale aumento della temperatura dell’aria che passa da -23°C a +10°C in quattro giorni e anche la pressione atmosferica cambia in modo netto dal 20/12, con un picco il 25 dicembre. A che cosa sono dovute queste oscillazioni? E’ implicato H.A.A.R.P.?
Consiglio la visione del video “La guerre climatique: la vérité”.
Veniamo ora alla relazione di Luc Mampaey, scaricabile da questo link. Ampio spazio viene dato all’illustrazione del programma H.A.A.R.P. di cui si era occupato pure Filterman nel suo saggio (pp. 131-144). Mi sembra opportuno tradurre la parte ove Mampaey esamina certi documenti pubblici del Pentagono, rivelatori degli obiettivi perseguiti dai militari. A proposito del rapporto SPACECAST 2020, Operational Analysis e disponibile a questo link, egli scrive:
“[...] Nel rapporto vi è una sezione dedicata ad un sistema nominato “Weather C3 System” ed è definito come segue: “Un sistema di controllo del clima counterforce per applicazioni militari. Il sistema consiste di un osservatorio del clima on-demand, una capacità di modellare il clima, un modificatore del clima attraverso energia diretta posta nello spazio ed un centro di comando con le necessarie capacità di trasmissione per osservare, scoprire ed avere effetto sulle esigenze di modificare il clima. Che cosa bisogna intendere per “modificatore del clima attraverso energia diretta posta nello spazio” o per “agire sulla modificazione del clima”? Non lo sapremo mai, poiché la descrizione del sistema si trova nella parte “Counterforce Weather Control” del volume II, una delle cinque parti “classificate” del rapporto “SPACECAST 20”.
Più concretamente, esiste anche uno studio presentato, nel 1998, all’Agenzia Spaziale Europea (E.S.A.) dal fisico americano Bernard Eastlund, deceduto il 12 dicembre 2007. Eastlund era un personaggio controverso negli U.S.A.: ha lavorato parecchi anni per il Dipartimento della Difesa e, essendo detentore di parecchi brevetti, è stato uno degli artefici del programma H.A.A.R.P. prima di diventare un oppositore per le applicazioni militari potenziali nel campo ambientale. Tuttavia l’E.S.A. sembra avergli riconosciuto una sufficiente credibilità, non solo per averlo invitato come relatore ad un Workshop a Cagliari nel 1998. ma anche per avergli finanziato i lavori presentati sotto il titolo “System Considerations of Weather Modifications Experiments Using High Power Electromagnetic Radiation” (contratto n. 13131/98/NL/MV).
Eastlund descrive in questo articolo un procedimento basato su una tecnologia simile a quella del programma H.A.A.R.P., riportato esplicitamente nell’articolo, che permetterebbe di deviare forti perturbazioni (uragani, cicloni) attraverso il riscaldamento locale della troposfera, per mezzo di un potente irraggiamento elettromagnetico HF emesso o da terra o da un satellite. Le energie necessarie per attuare questi progetti sono talmente colossali - si parla di terawatts - che senza dubbio resteranno ancora uno scenario da science-fiction. Ma è sicuro che queste ricerche esistono, progrediscono, interessano parecchie forze, non solo militari".
Poi Mampaey passa ad esaminare una Convenzione del 1976 largamente disconosciuta e denominata “Convenzione ENMOD” che vietava esplicitamente l’uso dell’ambiente a fini militari. L’ultima conferenza di revisione della convenzione risale al 1992: da allora, non è stato fatto più nulla, sebbene l’art. 8 prevedesse che le conferenze dovevano tenersi ad intervalli non inferiori a 5 anni. Il G.R.I.P. considera la revisione un obiettivo prioritario ed auspica che sia d’ora in avanti condiviso dal Parlamento europeo.
Sia Mampaey nel suo ponderoso rapporto “Le programme H.A.A.R.P. Science ou Désastre?" sia Filterman nel libro citato non associano mai H.A.A.R.P con le scie chimiche, però, consultando questo sito, trovo il disegno qui sotto riportato, eseguito da Filterman, che vale più di tante parole!
Basta, adesso Straker si è convinto che HAARP è la causa di tutto...
ReplyDeleteA comanda', guarda che se i capelli ti son caduti (e il belino non si alza) non è colpa di HAARP...
@ Ironman One
ReplyDeleteIl belinetto di straker ha fatto come il picciolo delle zucche: si è seccato ed è caduto...
...la prima tempesta aveva la configurazione ciclonica, un fenomeno mai visto prima
ReplyDeleteno una cazzata mai sentita prima, Strakkino vorresti una tempesta con un anticiclone ?
ma va spaccare le pietre con la testa
© TDM
Mi piacerebbe sapere come straker s'immagina nella sua testa che si debba produrre una tempesta....
ReplyDeletePerchè lui le confonde con el tempeste ormonali che ha da anni!
ReplyDeleteE finchè non si sfoga.... alèèèèèèèèèè
E quando mai trova una donna disposta a farlo? Brutte ce ne sono a vagonate, ma così temerarie ...
sei una piccola merda pagata per buttare fango, e ci finirai presto insieme a quei pazzi criminali dei quali sei il servo...nella spazzatura tu e 'ste merde a cui i loro figli, perché scommetto che hanno avuto anche il coraggio porco di procreare dopo aver gettato le basi per mandare definitivamente in malora il pianeta...sputeranno in faccia tra 20 anni quando dovrebbero sciogliersi i ghiacciai, visto che la temperatura aumenterà di 2 gradi, spero tu venga travolto insieme ai tuoi amici
ReplyDeleteLa temperatura aumenterà di 2 gradi?Su che basi poggiano le tue teorie?Riuciresti a fornirmi dei riferimenti non presi da internet?Tipo qualche serie di milankovich o simile abbinata a qualche serio studio palinologico e/o di ghiacci?Ad ognuno il suo campo di studi e se hai dei dubbi chiedi agli esperti, cioè chi studia/ha studiato o ci lavora con quello che stai affermando.
ReplyDeleteE se proprio ci tieni a discuterne ti invito nel mio blog la taverna di riosaeba.