http://zret.blogspot.co.uk/2012/04/ipnagogia.html
Ipnagogia
Esiste
un momento in cui l’alacre, tenace tarlo del tempo si arresta, dove la
periferia del senso diventa centro e l’esilio nelle lande della
solitudine si riempie di echi inauditi, di voci senza suono.
Qui la scansione rigida, sterile degli eventi si dissolve, mentre la risacca della memoria, invece di abbandonare sulla battigia i relitti del passato, adagia incantevoli sogni futuri.
Qui persino la parola che, invano abbiamo tentato di snidare dal grumo delll’inespresso, si offre intatta, sorgiva nella sua luce purissima.
Qui inattese giungono le ispirazioni e le rivelazioni di mondi, di universi abissali. E’ solo un momento, anzi un punto senza dimensione, ma è proprio ciò che non ha dimensione né sostanza a valicare l’angusta esistenza per sfiorare l’infinito.
Qui la scansione rigida, sterile degli eventi si dissolve, mentre la risacca della memoria, invece di abbandonare sulla battigia i relitti del passato, adagia incantevoli sogni futuri.
Qui persino la parola che, invano abbiamo tentato di snidare dal grumo delll’inespresso, si offre intatta, sorgiva nella sua luce purissima.
Qui inattese giungono le ispirazioni e le rivelazioni di mondi, di universi abissali. E’ solo un momento, anzi un punto senza dimensione, ma è proprio ciò che non ha dimensione né sostanza a valicare l’angusta esistenza per sfiorare l’infinito.
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ReplyDeleteA professo'...
ReplyDeleteGuarda che il Leopardi aveva già scritto qualcosa di simile tempo fa e con risultati di ben altra caratura...
Dopo di lui si rischia solo di fare la figura dell'imitatore indipendentemente da quanti e quali termini aulici tu ti sforzi di usare.
J.
Qui persino la parola che, invano ...
ReplyDeleteZret, la punteggiatura non si mette a caso.
Prova così:
Qui persino la parola, che invano ...
E tu saresti un insegnante con velleità di scrittore? Ma ci faccia il piacere !
Ronf, ronf, zzzzzzzzzzzzzzzzzz
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