http://zret.blogspot.com/2012/11/il-disertore.html
Il disertore
Sit ei terra levis.Ha suscitato cordoglio la morte di un altro soldato italiano, Tiziano Chierotto. L’alpino è stato ucciso in Afghanistan ed è la cinquantesima e seconda [pareva brutto dire 'cinquantaduesima'?] vittima della missione di “pace”. La lacerante disperazione di parenti ed amici è l’ennesima prova di un fallimento culturale. Se, infatti, i giovani continuano ad essere carne da cannone, si deve, in primo luogo, all’indottrinamento cui sono sottoposte le nuove generazioni. La scuola, lungi dall’educare, plagia. [parola dell'esperto di fama mondiale] I media poi concorrono a deformare le menti. La Chiesa, colpevole in primo luogo il vescovo di Ippona, benedice armi e massacri.
Un adolescente che abbia letto le pagine più celebri dei “Promessi sposi” non può decidere di arruolarsi. Il romanzo è una condanna inappellabile non solo della guerra, ma dell’untuosa retorica con cui essa è ammantata. L’ironia dell’autore milanese punge il potere e le sue menzogne, denuncia e demistifica il cinismo e la doppiezza delle classi dirigenti. Quelle attuali sono di gran lunga peggiori che le élites di un tempo. Oggi lo “stato democratico” - supremo ossimoro –colpisce alle spalle i cittadini, mentre finge di adoperarsi per loro.
Chi abbia inteso certi capitoli del capolavoro manzoniano [tu sei escluso, quindi] può solo concepire un totale ripudio della guerra in ogni sua forma. Gli snodi della storia ed altre letture dovrebbero portare a concludere che i militari muoiono per i banchieri, anzi per carnefici spregiudicati che vedono nei conflitti la fonte di un lucro immondo e specialmente lo strumento per perpetuare il loro sanguinario dominio.
Non si “cade” per la patria, che non esiste, ma affinché si avverino gli incubi dei tagliagole.
In un intenso racconto, “Il disertore”, lo scrittore ucraino Ivan Babel(1894-1941) narra di un coscritto francese, Beaugy, che, stanco della guerra, delle granate il cui scoppio assordante gli impedisce di chiudere occhio per sei notti consecutive, decide di disertare. Mentre si trova tra le linee francesi e quelle nemiche, viene, però, scorto da alcuni commilitoni, arrestato e condotto dal capitano Gémier. Gémier è il prototipo del borghese benpensante, sciovinista ed orgoglioso. Egli vuole salvare l’onore del soldato e gli promette che non sarà giudicato come traditore dalla corte marziale, perché ai familiari sarà comunicato che è morto combattendo come un eroe contro i “barbari”. Deve, però, uccidersi: l'ufficiale inferiore porta il soldato in un bosco. Consegnatagli una rivoltella, gli ingiunge di togliersi la vita. Giacché Beaugy non ha il coraggio di spararsi, Gémier strappa la pistola dalle mani tremanti del giovane e gli trapassa il cranio con una pallottola.
Il sarcasmo che corrode la figura di Gémier e la propaganda bellicista fa da contrappunto alla contenuta ma umanissima pietas con cui è ritratto lo sventurato Beaugy, il suo tenero mondo di affetti e di sogni destinati a naufragare contro gli scogli della storia.
Mediante la prospettiva variabile, il narratore onnisciente ora si immedesima nel capitano per prendere le distanze, ora si incarna nel fante per condividerne la disgrazia. I dialoghi amputati, l’analessi che precipita il lettore nell’abominio della violenza, “il profondo silenzio del bosco” dove si consuma il dramma, il sapiente dosaggio degli accorgimenti narrativi rendono “Il disertore” un piccolo capolavoro antimilitarista.
Indimenticabile, infine, è il quadretto dove Babel dipinge “un roseo, splendente mattino di primavera”. Ogni tragedia è preannunziata da una luce vivida, da una olimpica, eterea serenità.
2 commenti ulteriori vaccate:
- Quell'alpino, Tiziano Chierotto, era di Arma di Taggia (Sanremo), ma potrebbe essere un giovane di qualsiasi città italiana, non importa la loro provenienza.Rispondi
In tutto questo dolore che continua a perpetrarsi va giustamente ricercato nella scuola e nell'istruzione ai veri valori che vengono soffocati dalle false mire economiche a cui i ragazzi sono sottoposti.
Il romanzo manzoniano, è stato l'antologia scolastica [l'antologia era un'altra cosa]di mio figlio negli anni 80 e ancora prima l'Iliade e l'Odissea di Omero lo è stata per me negli anni 60. [vedi sopra, ignorante]
Oggi siamo privi di riferimenti, una scuola in decadenza che non porta a nulla se non all'edonismo che lascia ben poco della storia filosofica del passato, ammantandola di una coperta vetusta atta a coprire per non far risvegliare le menti sempre più ottunde e obnubilate [altro esperto] da riti e miti che non ci appartengono come l'appena tragica festa Halloween, una festa celtica, festa dell'occulto che non ci appartiene, che più o meno si riferisce a "Offri o soffri?", [più o meno una fava, non era 'dolcetto o scherzetto'? E che cazzo c'entra Halloween, innanzitutto?] beh la sofferenza c'è di sicuro e qualche vita è stata immolata per questa festa priva di ogni senso logico.
Il vero senso di questa festa va ricercato nei culti romani dei morti e nella raccolta dei semi, che nulla hanno a che vedere con il macabro e satanico rito che è stato importato da oltreoceano. - Commento lucidissimo, Wlady. Aggiungere qualcosa significherrebbe offuscarne la cristallina chiarezza.Rispondi
Ciao
chiarezza cristallina
ReplyDeletetrasparenza assoluta
(te credo, non c'è niente...)
Il romanzo manzoniano, è stato l'antologia scolastica di mio figlio negli anni 80 e ancora prima l'Iliade e l'Odissea di Omero lo è stata per me negli anni 60.
ReplyDeleteFacciamo due calcoli: negli anni '60 quindi Wlady frequentava le medie e/o le superiori. Facciamo conto che in quel decennio sia passato per entrambe le scuole. Vuol dire che (anche ammettendo abbia fatto la maturità nel 1969) ha almeno 62 anni.
Ora, è mai possibile che un sessantenne non abbia almeno un minimo di testa sulle spalle da capire che questa menata è tutto un troiaio di scemenze?
Oppure è l'ennesimo fake?
ipotesi: vladimiro è un sessantenne alle soglie della pensione (o non più alle soglie dopo la riforma?) frustrato e mobbizzato, per fortuna in ufficio non ci sono filtri internet e i colleghi guardano dall'altra parte così si può sfogare in orario di lavoro (vomitando le scemenze che a casa si vergognerebbe di postare perché se lo vedessero i familiari si metterebbero a ridere)
DeleteÉ l'alter ego del Zret(ino) ...
DeleteAntonio, evita di straparlare dei Promessi Sposi, è evidente che, sebbene sciaguratamente, per i tuoi sudenti, insegni italiano in un liceo, del capolavoro del Manzoni non ne capisci veramente un cazzo !!!
ReplyDeletenon solo del Manzoni, anche della lingua Italiana non ne sa nulla.
DeleteComunque Wlady ha ragione la scuola è in decadenza e proprio per personaggi come Zret
antonio SCIACALLO marcianò, se tu CERCHI DI PLAGIARE i poveri cristi che ti hanno come prf (l'unico professore AL MONDO preso COSTANTEMENTE per il culo dai suoi allievi, OGNI ANNO SCOLASTICO e in OGNI CLASSE) questo non vuol dire che gli insegnati con UN CERVELLO NORMALE (non come te che sei un pitecantropo microcefalo frustrato e fallito) lo facciano.
ReplyDeleteZret SEI UN FALLITO DI MERDA e on ci puoi fare nulla, tranne che dimostrate la tua idiozia 480 ore al giorno
Viene il ragionevole dubbio che in casa Marcianò siano stati fotoscioppàti non solo una laurea in Architettura, ma anche i diplomi di III media.
ReplyDeletenaah nessun fotosciop
Delete50 anni oggi, 13 nel 1975, all'epoca in terza media (ma neanche alla maturità) non si bocciava più nessuno, ay de mi...
Un vigliacco sparlatore che non solo sputa nel piatto dove mangia ma che se la prende con tutti solo per la propria frustrazione, sciacallando come suo solito su una disgrazia che ha colpito chi ha scelto un futuro rischioso, a questo schifo si unisce poi l'eroe wlady che probabilmente visto quello che scrive a scuola non c'è mai andato
ReplyDeleteZretgiovedì, novembre 01, 2012 4:03:00 p.
ReplyDeleteCommento lucidissimo, Wlady.
Sidol, sei nessuno!
sidol,sei nessuno
DeleteLOL
l'ho capita dopo
ma l'ho capita
:D