http://zret.blogspot.com/2010/05/malum.html
Malum
In un antico sigillo sumerico sono raffigurate due divinità, una maschile ed una femminile. Entrambe sono assise. Dietro la divinità muliebre si insinua un serpente, mentre al centro del manufatto si innalza un albero con sette rami da cui pendono dei frutti oblunghi. Pare la rappresentazione dell'Eden: lo scenario del Paradiso biblico è simile. Sebbene il testo di "Genesi" non specifichi il frutto che Eva coglie dall'Albero della Conoscenza, nell'immaginario popolare il pomo è identificato con la mela. E' probabile che a tale erronea assimilazione abbia contribuito l'omofonia tra il latino malum, "male" e malum, "mela". Esiste un canale sotterraneo che collega i due termini? La parola "male" - ci ricorda Giacomo Devoto - "discende da una radice indogermanica 'mel', di valore religioso e largamente attestata, per esempio nelle aree iranica, armena, baltica, celtica, greca, sia pure con sensibili differenze di significato". Invero, si ignora la valenza originaria del morfema. Nietzsche pensò ad una correlazione tra il latino malus ed il greco melainos, scuro, nero, con implicazioni etniche più che etiche. La testimonianza di una sovrapposizione-confusione tra i due ambiti è nella voce "melancolia/malinconia", dove la tristezza si intinge nel nero dell'uggia. Parole e suoni congiurano in intrecci creativi, forse non scevri di una loro motivazione profonda.
Ha un senso cogliere nel frutto di quell'albero il male? Secondo il mito, il creatore della mela fu Dioniso: ne scaturisce un contenuto vitalistico ed erotico che, stando ad alcuni esegeti, è adombrato pure nel frutto biblico. Assume un significato funesto il pomo della discordia che la dea Eris gettò sulla mensa degli dei riuniti a convito durante le nozze di Peleo e Teti. L'Occidente è il luogo della Beatitudine e della Conoscenza (una Conoscenza sublimata nella Sapienza) e dell'Immortalità: per questo motivo Eracle si avventurò nelle Isole dei Beati per prendere le mele nel giardino delle Esperidi. Erano custodite da un drago che rammenta il serpente della Genesi. Nella cultura celtica, la mela era emblema del sapere iniziatico. Avalon, l'oltremondo dei Celti, è situato nella regione dell'occaso. Avalon è collegato ad apple, "mela". Una nota società informatica nel logo mostra una mela morsa. Una teoria, forse fantasiosa ma suggestiva, collega il logo al suicidio di Alan Turing, compiuto, secondo alcune versioni, per mezzo di una mela intrisa nel cianuro, ad imitazione della "letifera" mela di Biancaneve. L'informatica, un frutto avvelenato.
Tragressione, male e morte sono i significati che si rincorrono in questo simbolo, ma contraddetti o sfumati da altri valori solari: sia i pomi delle Esperidi sia il frutto biblico pendono da alberi che crescono in luoghi edenici.
I percorsi simbolici sono innumerevoli: ci portano, ad esempio, alle mele azzurre di Rennes le Chateau, in cui il colore evoca la dimensione spirituale. In totale antitesi è la mela d’oro all’interno del fangoso romanzo omonimo scritto da Robert Wilson e Robert Shea: è l’icona pop di una confraternita formata da depravati.
La mela è anche simbolo cosmico per via della sua forma quasi sferica. Non solo, se spacchiamo questo frutto vi scopriamo un microcosmo: al centro un astro di semi è attorniato da un piccolo cielo di polpa. Simile ad una ruota, ci mena nel mondo del divenire. Il divenire è il male?
La simbolica cinese si incentra sull'omofonia delle parole che significano mela e pace (p'ing), cui, però, assomiglia il nome che designa la malattia (ping). E' una sorta di omeopatia lessicale. Alla fine si resta confinati nel giardino della lingua: qui si erge l'albero mitico, il linguaggio come coscienza e come maledizione.
Fonti:
G. Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Firenze, 1968, sv. male
Enciclopedia della mitologia, Milano, 1990, s.v. Esperidi
Enciclopedia dei simboli, a cura di Hans Biedermann, Milano, 1991, s.v. mela
Ha un senso cogliere nel frutto di quell'albero il male? Secondo il mito, il creatore della mela fu Dioniso: ne scaturisce un contenuto vitalistico ed erotico che, stando ad alcuni esegeti, è adombrato pure nel frutto biblico. Assume un significato funesto il pomo della discordia che la dea Eris gettò sulla mensa degli dei riuniti a convito durante le nozze di Peleo e Teti. L'Occidente è il luogo della Beatitudine e della Conoscenza (una Conoscenza sublimata nella Sapienza) e dell'Immortalità: per questo motivo Eracle si avventurò nelle Isole dei Beati per prendere le mele nel giardino delle Esperidi. Erano custodite da un drago che rammenta il serpente della Genesi. Nella cultura celtica, la mela era emblema del sapere iniziatico. Avalon, l'oltremondo dei Celti, è situato nella regione dell'occaso. Avalon è collegato ad apple, "mela". Una nota società informatica nel logo mostra una mela morsa. Una teoria, forse fantasiosa ma suggestiva, collega il logo al suicidio di Alan Turing, compiuto, secondo alcune versioni, per mezzo di una mela intrisa nel cianuro, ad imitazione della "letifera" mela di Biancaneve. L'informatica, un frutto avvelenato.
Tragressione, male e morte sono i significati che si rincorrono in questo simbolo, ma contraddetti o sfumati da altri valori solari: sia i pomi delle Esperidi sia il frutto biblico pendono da alberi che crescono in luoghi edenici.
I percorsi simbolici sono innumerevoli: ci portano, ad esempio, alle mele azzurre di Rennes le Chateau, in cui il colore evoca la dimensione spirituale. In totale antitesi è la mela d’oro all’interno del fangoso romanzo omonimo scritto da Robert Wilson e Robert Shea: è l’icona pop di una confraternita formata da depravati.
La mela è anche simbolo cosmico per via della sua forma quasi sferica. Non solo, se spacchiamo questo frutto vi scopriamo un microcosmo: al centro un astro di semi è attorniato da un piccolo cielo di polpa. Simile ad una ruota, ci mena nel mondo del divenire. Il divenire è il male?
La simbolica cinese si incentra sull'omofonia delle parole che significano mela e pace (p'ing), cui, però, assomiglia il nome che designa la malattia (ping). E' una sorta di omeopatia lessicale. Alla fine si resta confinati nel giardino della lingua: qui si erge l'albero mitico, il linguaggio come coscienza e come maledizione.
Fonti:
G. Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Firenze, 1968, sv. male
Enciclopedia della mitologia, Milano, 1990, s.v. Esperidi
Enciclopedia dei simboli, a cura di Hans Biedermann, Milano, 1991, s.v. mela
La simbolica cinese si incentra sull'omofonia delle parole che significano mela e pace (p'ing), cui, però, assomiglia il nome che designa la malattia (ping). E' una sorta di omeopatia lessicale. Alla fine si resta confinati nel giardino della lingua: qui si erge l'albero mitico, il linguaggio come coscienza e come maledizione.
ReplyDeleteAllora:
1) pensi di far sembrare d'esser colto ma dimostri una volta di più la tua pochezza intellettuale, ignoranza, bestialità IN QUALSIASI CAMPO DELLO SCIBILE UMANO, professore di 'sta pinna di squalene. Andiamo al punto 2 e ti spiego il perché.
2) Non conosci il significato della parola "omofonia", in linguistica. Eppure potresti arrivarci da solo, penso che un po' di greco lo mastichi: significa a grandi linee "stesso suono". Cioè, due parole possono aver significato diverso, ma han la stessa pronuncia: ad es. in italiano "sei" può significare la II persona singolare del presente indicativo del verbo "essere" o il numero naturale dopo il 5 e prima del 7. Ci siamo? Passiamo al punto 3.
3) Il cinese è una lingua TONALE come il thai e il vietnamita ad es. Se non sai che cosa significa te lo spiego (anche qui a grandi linee): vuol dire che parole TRASLITTERATE in caratteri diversi dagli originali (quelli latini ad es.) possono risultare scritte uguali, ma si pronunciano in modo DIVERSO, tu stesso hai fatto l'esempio della parola "ping". E' IL TONO dato alla vocale "i" che ne differenzia il significato. E quindi la pronuncia è diversa. Pensa che il thai ha 5 toni per ogni vocale, il vietnamita 6. Va' al punto 4)
4) Quindi NON ESISTE OMOFONIA tra "ping" e "pi'ng" BESTIACCIA CHE NON SEI ALTRO. INVENTI QUALSIASI COSA TU SCRIVI SU QUELLA FOGNA CHIAMATA BLOG. Spero d'essere stato chiaro. Ultimo punto, il 5)
5) CIALTRONE BUGIARDO CAZZARO VA' A SPACCARE PIETRE CON LA TESTA
ilpeyote glottologo
Meraviglioso.
ReplyDeleteZret ascolta sempre i MIEI consigli e li mette pure in pratica!!!!
Vorrei anche io la stessa roba che si è fumato l'autore !! :-DDD
ReplyDeleteE' una sorta di omeopatia lessicale
ReplyDeleteE che ce'entra l'omeopatia con il lessico ?
Comunque zretino come la mettiamo con il detto una mela al giorno toglie il medico di torno ?
E' per questo che parli di omeopatia ?
Ah, dimenticavo, professore di 'sta pinna di squalene: è google translate, ma penso che per una parola singola vada bene. In cinese tradizionale e semplificato
ReplyDeletemela = Píngguǒ
pace = Hépíng
malattia = Jíbìng
Manco sai falsificare con un minimo di "criterio".
ilpeyote CIALTRONE CAZZARO SPACCAPIETRE CON LA TESTA
ps: captcha = ciesse, ovvero la tua traslitterazione in campano
Alla fine si resta confinati nel giardino della lingua
ReplyDeleteEccolo qui, il fuffaro (e non è il solo: purtroppo ce ne sono tanti altri).
Parole, parole, parole...
Un mondo autorefrenziale che poggia su sè stesso.
Fatti ZERO.
mc
Della serie: "si vede che oggi sono particolarmente incazzato con certi pagliacci?"
ReplyDeleteDalla fogna d'o professore ecco i primi 2 commenti alle vaccate citate da eSSSe.
Comincia in sig. Ciccarella:
ANGELO CICCARELLA ha detto...
Gli antichi facitori di cattedrali, si caricavano meditando su di una mela a metà. In quella mezza mela c'era la sintesi del lavoro iniziatico. Oggi c'è Apple e la Grande Mela di Nuova York: simboliche invertite, segni dei tempi.
Angelo Ciccarella
P.S. Zret, il tuo pezzo è eccezionale, sembra scritto da un metafisico degli anni 20/30.
martedì, maggio 11, 2010 4:11:00 PM
A me sembra scritto da un coglione con 20/30 massimo di QI. Sentiamo 'o professorone maximo:
Zret ha detto...
Angelo, hai opportunamente ricordato lo stravolgimento dei simboli sicché, dalla mela dei costruttori, si è passati alla Grande Mela (bacata)-New York.
I sentieri sono numerosi: alcuni etimologisti collegano il nome Apollo ad apple, frutto della conoscenza, poiché Apollo è dio della profezia e dell'ispirazione poetica.
Ti ringrazio per l'elogio, ma alcune pagine mi sono, per così dire, dettate.
Ciao e grazie.
martedì, maggio 11, 2010 5:11:00 PM
Belle stronzate. Un consiglio: fa' un check-up, mi sa che hai bisogno di un nuovo dosaggio di farmaci, magari sentirai meno "voci" che dettano vaccate, dopo.
ilpeyote guardate che i buoni medici esistono eccome
Ok, mi arrendo...
ReplyDeleteDevo dire pero' che prima di leggere i commenti di TdM erano piu' chiari i post di giudy. :D
Diobono, ma perche' deve sempre cacare fuori dal boccale, il prof?
Saluti
Michele
Beh, Hanmar è l'ennesima dimostrazione che vomitare minchiate è semplicissimo, confutarle correttamente l'esatto contrario.
ReplyDeleteilpeyote conati di cazzate