http://www.tankerenemy.com/2011/07/senza-rete.html
Senza Rete
In un recente articolo, “Segni di incipiente nausea cibernetica” , 2011, Freeanimals svolge delle intelligenti riflessioni circa i prodromi di una presunta disaffezione nei confronti della Rete. E’ un fenomeno che si può reputare fisiologico: ogni medium conosce una sua parabola. Dubito, però, che chi ha annunciato il suo abbandono della Rete, manterrà tale proposito. Forse è snobismo.
Bisogna ammettere che, in questi anni, si è diventati in una certa misura dipendenti da Internet, ma nel contempo la televisione ha conosciuto una drastica regressione sicché, a conti fatti, la componente tecnologica nella nostra vita non è aumentata a dismisura.
Occorre poi distinguere tra chi usa il mezzo telematico per informare o con fini culturali e chi, invece, lo impiega per calunniare e denigrare ventiquattro ore su ventiquattro. I primi ritengono che la goccia scavi la roccia, sebbene io abbia l’impressione si siano scavate delle trincee. I disinformatori ed i loro accoliti sono, invece, veramente ormai invischiati nella Ragnatela. A volte, leggendo i loro interventi, ci costruiamo un’immagine del tutto errata. Non sono individui baldanzosi e preparati, per quanto immorali. Tempo fa, ne vidi uno: restai basito. Mi trovai al cospetto di una specie di Harry Potter per i poveri: dimesso, occhialuto, di una timidezza patologica.
I disinformatori non sono palloni gonfiati, ma palloncini sgonfi. Sono vittime di un’ipertrofia tecnologica: il loro stesso organismo ha subìto una metamorfosi sì da renderli simili a moncherini meccanici. Qualcuno istintivamente li immagina aitanti, ma sbaglia: sono quasi sempre figuri flaccidi, corpulenti, con gli occhi pesantemente cerchiati, a causa di interminabili, ma ben remunerati turni davanti allo schermo. Non pochi di loro hanno lo sguardo allucinato. Credono di essere spiritosi, ma sono spiritati. Falliti, frustrati, psicopatici, ignoranti ed inetti – l’unico ambito in cui eccellono è l’insulto scurrile – per loro l’uso o l’abuso della tecnologia è, in modo paradossale, più irrilevante che decisivo. Se non offendessero sulla Rete, formerebbero branchi di facinorosi avvezzi ad aggredire i deboli ed i derelitti. Dimostrano, infatti, una mentalità da branco: uniti sono dei gradassi, da soli sono vigliacchi e rimpiccioliscono sino a scomparire. Nel caso di questi disgraziati, per cui si può provare solo compassione, certi media sono stati il colpo di grazia.
L’avvento della Rete ha condizionato un po’ tutti, ma, mentre molti sono convinti che è destinata ad espandersi, altri sanno che, come tutte le protesi tecniche, appartiene ad una fase effimera della storia umana. Per ora, seguendo il motto habere, non haberi, ne sfruttano le potenzialità, senza dimenticare che, oltre il mondo virtuale, ne esistono altri dove la tecnica non riveste alcun ruolo.
In parte ha ragione Mc Luhan, quando identifica medium e messaggio. Tuttavia è possibile ancora privilegiare la comunicazione ed i contenuti rispetto al mezzo e, per quanto appaia inverosimile, persino, in qualche caso, valorizzare gli aspetti umani attraverso Internet. La solitudine che affligge l’uomo, soprattutto l’uomo contemporaneo, le sue esigenze di interagire, trovano talora un interlocutore. I dissidi, le incomprensioni si manifestano anche in altri ambienti non digitali: basti pensare alle associazioni ed alle compagnie.
Nonostante quindi l’aridità digitale per chi possiede un barlume di coscienza, la Rete è simile al toro di Falaride, in cui, secondo gli Stoici, il saggio avrebbe mantenuto la sua imperturbabilità. Non è sufficiente la tecnologia per corrompere, sebbene il suo deleterio influsso sia grande. L’intelligenza, l’autonomia di giudizio, la sensibilità, se sono veramente tali, non temono la tecnica che è “utensile” più o meno utile, non idolo o, peggio, arma per colpire in maniera proditoria. Gli stolti lo sono in ogni circostanza: la Rete ha catalizzato e specialmente diffuso la loro stoltezza che altrimenti sarebbe rimasta circoscritta tra i tavolini di un bar.
Sia come sia, credo che presto rinunceremo, obtorto collo, ad Internet e ad altre mirabilia. Ne sentiremo la mancanza, ma per poco. Semmai rimpiangeremo le amenità di gg (alias rioseba) come questa, veramente spassosa: “Io sono geologo dall’età di tre anni.” Un geologo precoce, forse grazie ai buoni uffici del Mentore, Bario Tozzi. Impagabile, mitico gg!
Bisogna ammettere che, in questi anni, si è diventati in una certa misura dipendenti da Internet, ma nel contempo la televisione ha conosciuto una drastica regressione sicché, a conti fatti, la componente tecnologica nella nostra vita non è aumentata a dismisura.
Occorre poi distinguere tra chi usa il mezzo telematico per informare o con fini culturali e chi, invece, lo impiega per calunniare e denigrare ventiquattro ore su ventiquattro. I primi ritengono che la goccia scavi la roccia, sebbene io abbia l’impressione si siano scavate delle trincee. I disinformatori ed i loro accoliti sono, invece, veramente ormai invischiati nella Ragnatela. A volte, leggendo i loro interventi, ci costruiamo un’immagine del tutto errata. Non sono individui baldanzosi e preparati, per quanto immorali. Tempo fa, ne vidi uno: restai basito. Mi trovai al cospetto di una specie di Harry Potter per i poveri: dimesso, occhialuto, di una timidezza patologica.
I disinformatori non sono palloni gonfiati, ma palloncini sgonfi. Sono vittime di un’ipertrofia tecnologica: il loro stesso organismo ha subìto una metamorfosi sì da renderli simili a moncherini meccanici. Qualcuno istintivamente li immagina aitanti, ma sbaglia: sono quasi sempre figuri flaccidi, corpulenti, con gli occhi pesantemente cerchiati, a causa di interminabili, ma ben remunerati turni davanti allo schermo. Non pochi di loro hanno lo sguardo allucinato. Credono di essere spiritosi, ma sono spiritati. Falliti, frustrati, psicopatici, ignoranti ed inetti – l’unico ambito in cui eccellono è l’insulto scurrile – per loro l’uso o l’abuso della tecnologia è, in modo paradossale, più irrilevante che decisivo. Se non offendessero sulla Rete, formerebbero branchi di facinorosi avvezzi ad aggredire i deboli ed i derelitti. Dimostrano, infatti, una mentalità da branco: uniti sono dei gradassi, da soli sono vigliacchi e rimpiccioliscono sino a scomparire. Nel caso di questi disgraziati, per cui si può provare solo compassione, certi media sono stati il colpo di grazia.
L’avvento della Rete ha condizionato un po’ tutti, ma, mentre molti sono convinti che è destinata ad espandersi, altri sanno che, come tutte le protesi tecniche, appartiene ad una fase effimera della storia umana. Per ora, seguendo il motto habere, non haberi, ne sfruttano le potenzialità, senza dimenticare che, oltre il mondo virtuale, ne esistono altri dove la tecnica non riveste alcun ruolo.
In parte ha ragione Mc Luhan, quando identifica medium e messaggio. Tuttavia è possibile ancora privilegiare la comunicazione ed i contenuti rispetto al mezzo e, per quanto appaia inverosimile, persino, in qualche caso, valorizzare gli aspetti umani attraverso Internet. La solitudine che affligge l’uomo, soprattutto l’uomo contemporaneo, le sue esigenze di interagire, trovano talora un interlocutore. I dissidi, le incomprensioni si manifestano anche in altri ambienti non digitali: basti pensare alle associazioni ed alle compagnie.
Nonostante quindi l’aridità digitale per chi possiede un barlume di coscienza, la Rete è simile al toro di Falaride, in cui, secondo gli Stoici, il saggio avrebbe mantenuto la sua imperturbabilità. Non è sufficiente la tecnologia per corrompere, sebbene il suo deleterio influsso sia grande. L’intelligenza, l’autonomia di giudizio, la sensibilità, se sono veramente tali, non temono la tecnica che è “utensile” più o meno utile, non idolo o, peggio, arma per colpire in maniera proditoria. Gli stolti lo sono in ogni circostanza: la Rete ha catalizzato e specialmente diffuso la loro stoltezza che altrimenti sarebbe rimasta circoscritta tra i tavolini di un bar.
Sia come sia, credo che presto rinunceremo, obtorto collo, ad Internet e ad altre mirabilia. Ne sentiremo la mancanza, ma per poco. Semmai rimpiangeremo le amenità di gg (alias rioseba) come questa, veramente spassosa: “Io sono geologo dall’età di tre anni.” Un geologo precoce, forse grazie ai buoni uffici del Mentore, Bario Tozzi. Impagabile, mitico gg!
Sia come sia, credo che presto rinunceremo, obtorto collo, ad Internet e ad altre mirabilia. Ne sentiremo la mancanza, ma per poco.
ReplyDeleteCerto certo.. ma non tratterrei il fiato nell'attesa di quel momento.
rimpiangeremo le amenità di gg (alias rioseba)
Perche' noi non ci occupiamo dei disinformatori.
ROTFL che rosicata .....
ReplyDeleteMi trovai al cospetto di una specie di Harry Potter per i poveri: dimesso, occhialuto, di una timidezza patologica.
ReplyDeleteI disinformatori non sono palloni gonfiati, ma palloncini sgonfi. Sono vittime di un’ipertrofia tecnologica: il loro stesso organismo ha subìto una metamorfosi sì da renderli simili a moncherini meccanici. Qualcuno istintivamente li immagina aitanti, ma sbaglia: sono quasi sempre figuri flaccidi, corpulenti, con gli occhi pesantemente cerchiati, a causa di interminabili, ma ben remunerati turni davanti allo schermo. Non pochi di loro hanno lo sguardo allucinato. Credono di essere spiritosi, ma sono spiritati. Falliti, frustrati, psicopatici, ignoranti ed inetti
Zrettino: quello era tuo fratello.
I fratelli hanno bisogno di farsi una scopata
ReplyDelete"In un recente articolo, ... Freeanimals svolge delle intelligenti riflessioni"
ReplyDeleteBasta questo per capire che tutto il resto dell'articolo è una totale idiozia!
Occorre poi distinguere tra chi usa il mezzo telematico per informare o con fini culturali e chi, invece, lo impiega per calunniare e denigrare ventiquattro ore su ventiquattro.
ReplyDeleteEcco, straccioni disinformatori: risposta esatta. Vergognatevi d'esistere e tornate in cava.
ilpeyote minchia team sanremese e sodali: CIALTRONI ANDATE A SPACCARE PIETRE CON LA TESTA
SUPERWOW, sono stato ufficialmente incluso nella lista dei disinformatori!!!!!
ReplyDeletehttp://tinyurl.com/33535du
Penso che sia il piu' grande onore che possa capitare ad un normododato!
E' chiaro, pero', che non deve superare certi limiti, perche' aver pubblicato nome, cognome e citta' SENZA il mio consenso si chiama REATO!
E NON gliela faccio passare liscia, se esagera!
frbt E NON gliela faccio passare liscia, se esagera!
ReplyDeletema va a cagare normo-imbecille,
bisogna ammazzarti per passarla ruvida?
Senti amico dei piloti ma hai subito maltrattamenti da piccolo?
ReplyDeleteTroppa rabbia, figlia della frustrazione.
Piloti bastardi invece di arrabbiarti non sarebbe più costruttivo intavolare un discorso serio con noi?So che ne sei capace e noi pure.
ReplyDeleteMa io mi chiedo... se Internet dovesse scomparire, come farebbero i due fratelloni a diffondere le loro cazzate?
ReplyDeleteSarebbe la loro fine :D
<<...Qualcuno istintivamente li immagina aitanti, ma sbaglia: sono quasi sempre figuri flaccidi, corpulenti, con gli occhi pesantemente cerchiati...>>
ReplyDeleteSull' "aitante" non mi esprimo (la mia dolcissima metà direbbe che lo sono, ma lei è di parte, si sa...), sul "flaccido e corpulento" rimando al mittente (177 cm, 93 kg, taglia pantaloni 48...che dice Herr Kommandanten, vuol fare un confronto?)
<<“Io sono geologo dall’età di tre anni.” Un geologo precoce, forse grazie ai buoni uffici del Mentore, Bario Tozzi>> Io mi considero ingegnere dall'età di 5 anni, quando iniziai a smontare i miei giocattoli per vedere come funzionavano. A Natale e ai compleanni mi facevo regalare libri di astronomia, chimica e meccanica. Molti miei amici hanno storie simili da raccontare, quindi l'ho sempre trovato normale. Straker e compagnia però lo trovano strano...chissà loro che facevano a quell'età. Probabilmente disegnavano sempre la stessa cosa, una patata, poi si addormentavano... [cit.]
Meglio geologo dall'eta' di 3 anni che fancazzista all'eta' di 50.
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ReplyDeleteFreeanimals svolge delle intelligenti riflessioni
ReplyDeleteUn mononeuronico come Freeanimals che svolge intelligenti riflessioni, questa e' la barzelletta del giorno
ROTFL
piloti bastardi, ovvero Rosicario Marciano', sei un cacasotto pusillanime, un bullo solo dietro la tastiera, nella realta' sei un coniglio pauroso che scappa quando viene scoperto a fare una marachella. A 50 anni sei ancora un bimbominkia, sei solo un incapace fannullone e bugiardo ...
ReplyDeleteTanto per non perdere la buona abitudine
Straker
PUPPA !!!
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ReplyDeleterosario marcianò a 50 anni suonati, oltre ad essere un prototipo di bimbominkia è un uomo senza dignità.
ReplyDeleterosario dei miei stivali, cosa gli hai augurato a LeFouReloaded nei commenti del fantastico video
Scie chimiche: Come difendersi (video comico)?
Un bimbominkia vero non fa un augurio del genere ad una persona che pubblica un video COMICO che prende in giro le scie chimiche, non tu di persona, la favola delle scie chimiche.
rosario, ormai sono finiti tutti i termini utili per insultarti.
frankbat benvenuto nel gruppone ! presto facciamo una cena :-D
ReplyDeletePropongo di bandire piloti bastardi dal blog.
ReplyDeleteNon fa ridere
non dice nulla di costruttivo
è un pusillanime codardo
Che azz.. lo teniamo a fare?
Almeno potrà scrivere qualche cagata sulla censura dei disinformatori.
concordo per il ban di @pilotibastardi e un caloroso benvenuto a @frankbat nella lista di proscrizione di Rosario "racconta frontolle" Marcianò.
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