http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/12/tbc-al-gemelli-il-test-per-rilevare.html
TBC al Gemelli, il test per rilevare l'infezione non era stato testato; gravi ripercussioni per molti bambini di pochi mesi sottoposti inutilmente a pesanti cure antibiotiche
Come possiamo leggere sul Corriere nell'edizione di Roma,
il Quantiferon, il test che ha individuato oltre un centinaio di
positività alla Tbc tra i piccoli nati al Gemelli è poco affidabile.
«Ci
hanno fatto fare un test che non era testato e su questa base hanno
fatto scattare una profilassi antibiotica molto pesante per i neonati,
tra l’altro con antibiotici vari tra loro, salvo poi scoprire che il
test Quantiferon non è sicuro e che poi in ogni caso, sicuro o non
sicuro, la terapia eseguita non porta a nulla», spiega l’avvocato. (...)
«Un incubo con i piccoli che un sabato sì e uno no devono tornare in
ospedale per i prelievi di sangue e le radiografie al torace – racconta
l’avvocato Giulia Bongiorno.
Leggiamo infatti su un articolo di 4 anni fa della rivista medicoebambino
(rivista di formazione e di aggiornamento professionale del pediatra e
del medico di base, realizzata in collaborazione con l'Associazione
Culturale Pediatri): Tuttavia ancora non è stata dimostrata con
sicurezza l'utilità di questa prova nella diagnosi di tubercolosi del
bambino e dell'adolescente.
Riepilogando:
1)
test per accertare la positività all'infezione che non sono mai stati
testati accuratamente nei bambini ovvero proprio in quel "gruppo a
rischio" che è stato testato al Gemelli dopo il caso dell'infermiera positiva al test per la tubercolosi.
2) cura preventiva che fa più male della malattia presunta che si dovrebbe prevenire
3)
controlli resi necessari dalla pesante cura di antibiotici di cui la
punto precedente, e che son anc'essi invasivi e potenzialmente
cancerogeni (2 radiografie mensili al torace per un bambino tra i 3 e
gli 11 mesi, quando è noto a tutti gli operatorri del settore che
l'efficacia biologica delle radiazioni, ovvero il danno biologico che
esse possono causare, è massima nelle cellule in rapida suddivisione
come quelle dei bimbi più piccoli)
Vi ricorda il caso dell'AIDS? Anche lì abbiamo test per la positività all'infezione
MAI TESTATI con l'effettivo isolamento del virus nei pazienti; ciò vuol
dire che MAI si sono presi 50 pazienti nei quali era stato isolato il
virus e 50 in cui non era stato isolato, controllando che il test
identificasse solo quei 50 effettivamente infetti.
Anche nel caso dell'AIDS la "cura preventiva" è a base di farmaci potentissimi (inibitori di protease, AZT) che fanno pià danno della pretesa malattia che dovrebbero prevenire
Anche nel caso dell'AIDS
ci sono specifiche condizioni nelle quali sappiamo che il test funziona
poco e male causando spesso falsi positivi, che la gravidanza è una
delle condizioni che può causare falsi positivi, che i test per l'AIDS
in Africa si fanno soprattutto alle donne incinte ed ai bambini. Come
scrive C. Maggiore nel suo libro:
Gli
esperti medici ufficiali ammettono che bambini hanno bisogno fino a 18
mesi per sviluppare la propria risposta immunitaria e scartare gli
anticorpi trasmessi loro dalle madri, e fanno notare che un test per l'HIV
prima dei 18 mesi di età non è un risultato definitivo. A dispetto di
questo fatto largamente accettato, in diversi stati è obbligatorio il
test per l'HIV per i bimbi nati negli ospedali pubblici.
E
poi ci prendono per pazzi quando diciamo che la storia dell'AIDS è poco
credibile; eppure abbiamo sempre denunciato che nel caso dell'AIDS
succedono le stesse cose che sono successe con la TBC al Gemelli, con la
differenza che nel caso dell'AIDS, col giro di miliardi che ci sta
dietro, nessuno ha mai pensato pensato a fare marcia indietro e ad
ammettere la verità.
Sciacallare sui malati di AIDS oltraggiandoli è una cosa davvero disgustosa ma usare i bambini come leva per le solite tesi di complotto è quanto di più basso e miserevole ci possa essere
ReplyDeleteSemplicemente criminale. Posso "capire" la Bongiorno (sia per mestiere - è avvocato - sia in quanto madre che ha partorito al Gemelli), posso "capire" il Corriere (la notizia è notizia) ma NON CAPIRO' MAI una persona che dovrebbe essere un "uomo di scienza".
ReplyDeleteMa "uomo" e "scienza" son parole grosse, nel caso in questione.
Soprattutto "uomo"...
ReplyDelete... 2 radiografie mensili al torace per un bambino tra i 3 e gli 11 mesi, quando è noto a tutti gli operatorri del settore che l'efficacia biologica delle radiazioni, ovvero il danno biologico che esse possono causare, è massima nelle cellule in rapida suddivisione come quelle dei bimbi più piccoli ...
ReplyDeleteE' però anche noto agli operatori del settore che oltre che tu sei un deficiente patentato che non capisce una beata fava di quel che legge e scrive che proprio nei più piccoli c'è anche la massima capacità di riparazione dei danni subiti dalle radiazioni stesse, con totale recupero del danno. Inoltre se al bimbo fai solo 2 radiografie (controllo di un mese) è più che sufficiente per capire se c'è o non c'è una tubercolosi in atto.
Mi associo in toto a ciò che ha scritto TdM, soprattutto la chiosa finale:
Ma "uomo" e "scienza" son parole grosse, nel caso in questione.
@BuzzLloyd: da quello che ho capito dovresti essere di Trieste giusto o cmq. nei dintorni. Riesci a contattarmi su:
ReplyDeletestrakerblablabla@gmail.com