...non a caso...
MANIPOLATORI SUL WEB di Gianni Lannes
MANIPOLATORI SUL WEB
di Gianni Lannes
Perché negare l’evidenza? Scie
chimiche ed Haarp sono argomenti tabù. (veramente sono cazzate immani) Anche se migliaia di persone ogni giorno
nel Belpaese vedono con i propri occhi veleni in cielo e sperimentano in terra,
sulla propria pelle malattie tumorali e malformazioni nei bambini. Nonostante
una montagna di prove scientifiche, (ovviamente non ne citi nemmeno una, dato che non esistono) c’è ancora chi si ostina a tapparsi gli
occhi. Incredibile. Allora, è proprio vero. Nella storia la verità ha sempre
avuto tre fasi, la prima e quella di essere derisa e non creduta possibile, la
seconda fase è quella della tentata demolizione delle sue basi, o più
semplicemente cercar di renderla inoffensiva, ed ostacolarla con qualunque
mezzo a disposizione, la terza ed ultima fase è quella di essere accettata univocamente
perchè reale e partecipe dell’umanità. Se
te ne occupi vieni istantaneamente accusato di essere nella migliore delle
ipotesi un complottista, anche se per un quarto di secolo hai fatto il
giornalista investigativo (freelance) libero e indipendente in prima linea, ed hai accumulato un cursus honorum
internazionale. Chi detta quotidianamente i temi nell’agenda informativa
globale? In uno studio pubblicato dalla Kennedy
School of Government (Harvard) si descrive come “ogni mese si tenga a
Washington una riunione tra i rappresentanti dei principali media nazionali,
del Governo, del Congresso e dei servizi segreti (Cia & Nsa), per
determinare il margine di manovra sulle informazioni da pubblicare, cioè cosa e
quanto”. Avete capito bene? (forse chi non ha capito un tubo è qualcun altro...) Sotto le sedicenti notizie? Niente, se non
impiegati mediatici al servizio del potere.
Avete mai sentito nominare in Italia dai giornalisti “famosi” i legami
fra mafie e le autorità Usa? Oppure,
avete mai sentito citare dagli stessi manager della comunicazione, la corruzione
della banca centrale europea? Non dico il signoraggio o il controllo assoluto
della Banca d’Italia da banche private? Figuriamoci se qualche vip ha mai
blaterato di sovranità perduta. Non si argomenta in maniera dialettica, ma si
offende chi argomenta - prove alla mano - (QUALI PROVE?) una tesi che si discosta dalla
vulgata generale. Già, ma chi imbocca (imbecca) l’opinione pubblica?
Caos
ad arte - Prendiamo nuovamente lo Stivale. (ecco, prendiamolo, e diamolo nel culo a chi di dovere a coppie di due sino a quando diventano dispari) E’ fin troppo evidente: siamo
nuovamente alla strategia della tensione. Ancora titubanti: chiedete alla Nato e agli apparati di Intelligence dello Stato italiano,
quando realizzeranno la prossima strage in Europa, ma particolarmente in Italia.
Torno sull’argomento. Ecco allora a voi la figura del “gatekeeper” che
tradurrei in “falso dissidente”, oppure in disinformatore o mistificatore della
realtà, che può anche essere definito un “hoaxer” quando opera sul web. Questi
soggetti non parlano mai in modo limpido ed esauriente di alcuni fatti
importanti, ad esempio: multinazionali dell’alimentazione colte in flagranza di
reati ambientali e sanitari (vedi amianto alla Barilla o latte in polvere
avariato della Nestlè); esistenza di un gruppo di potere che cerca di
nascondersi per non essere spodestato; sistemi dittatoriali creati e
controllati dalle autorità locali; verità sullo Stato o su quel ministro;
verità sulle scelte della politica locale; verità sui legami fra mafia e
autorità politiche; tecniche di controllo mentale per evitare che il sistema
possa essere minacciato anche dall’interno; uso criminale degli strumenti di
potere. E non toccano mai la Nato o gli Usa.
Ci sarà un motivo? (eccoti accontentato: il motivo è che sono troiate) Se i soggetti in questione non trattano in modo chiaro argomenti
e soggetti “scomodi” è perché altrimenti perderebbero quei privilegi mediatici
che i veri dissidenti non hanno, proprio perché trattano anche questi argomenti
senza riguardi per i padroni del vapore. Dunque, quando non viene detta tutta
la verità su una questione scottante o della finta opposizione politica al
“governante” di turno, allora sapete con certezza che si tratta di individui
assoldati per ispirare fiducia, ma interessate soltanto al proprio tornaconto,
non certo ad abbattere il sistema o a difendere i vostri diritti. Questi soggetti, spesso anonimi o con nomi verosimili,
comunque di fantasia, vogliono far credere di essere dalla nostra parte, ma
occorre non credere alle loro parole se non sono accompagnate dai fatti. Essi
tendono ad alimentare il sistema anche attraverso le beghe su questioni
superficiali o comunque non fondamentali, come ad esempio: “meglio un
inceneritore che una discarica”. In altre parole, non fuoriescono dalla
propaganda, anche se, usando gli stessi argomenti usati da autori indipendenti
(disinformazione, ingiustizie), vorrebbero far credere di esserne estranei.
Possono usare frasi fatte, etichette o il gesto provocatorio, per distogliere
l’attenzione dai problemi. Creare beghe su contenuti di poco conto, evocare la
frase detta dal tal dei tali, o parlare dei comportamenti privati di alcuni politicanti,
distrae l’attenzione da quei contenuti pericolosi per il sistema, inducendo a
rimanere agli aspetti superficiali degli eventi. E’ troppo comodo, ora che
grazie al web e a diversi studiosi onesti sappiamo come stanno veramente molte
cose, creare una sorta di scontro fra (falsi) e presunti “complottisti” per far
credere che si tratti di un gruppo “ragionevole” contro un gruppo di
“paranoici”. Forse nemmeno Orwell avrebbe saputo fare di meglio.
Depistatori - Il
termine appropriato potrebbe essere ‘hoaxers’. Questo vocabolo significa in
inglese “truffatori, imbroglioni, falsari, burloni”. (aggiungi: cialtroni, ciarlatani ecc. ecco qui un esempio vivente) Infatti, chi si intrufola
nelle discussioni sul web per creare confusione, per distogliere l’attenzione
dagli argomenti trattati, o per gettare discredito su chi scrive, può essere
considerato a tutti gli effetti un “hoaxers”. Il meccanismo più usato in questi
casi è quello di accusare gli altri di ciò che sono loro stessi, in perfetta
armonia con la realtà orwelliana (la pace è guerra, la guerra è pace, i
dissidenti sono terroristi, mentre i corrotti diventano dissidenti, i corrotti
sono onesti, gli onesti sono corrotti) in cui siamo costretti a vivere
attualmente. In altre parole, vogliono creare confusione e seminare divisioni e
diffidenze, per minimizzare quanto possibile gli effetti del discutere di
argomenti spinosi, come ad esempio la strage in Emilia Romagna, causata
dall’alleato-padrone Usa. Dunque, questi personaggi hanno il compito di
riportare le discussioni alle mistificazioni volute dal sistema di potere imperante,
oppure di screditare chi fa ricerche su argomenti “pericolosi” o di creare un
clima non costruttivo (accuse, insulti, polemiche sterili, puntare l’attenzione
su aspetti insignificanti). Per riconoscerli basta porsi alcune domande:
“Questa persona sta discutendo i contenuti o sta usando metodi emotivi?”, “sta
sollevando accuse infondate?”, “sta accusando gli altri di ciò che lui sta
facendo?”, “sta difendendo ad oltranza ciò che rispecchia la propaganda di
regime?”, “sta cercando di colpire l’autore con argomenti emotivi?”.
Tifoserie
ammaestrate - E’ chiaro che, se anche non siamo d’accordo con ciò che viene
detto in un determinato articolo (o post), possiamo essere capaci di ribattere
in modo civile, piuttosto che usare frasi che non argomentano nulla, passando
addirittura agli insulti e alle minacce. Dovrebbe essere ovvio che ogni persona
può farsi un’idea dei fatti trattati senza per forza accusare qualcuno o
inveire contro chi scrive. Purtroppo non sempre questo è ovvio, dato che
viviamo in una realtà in cui lo scontro, la bega o l’insulto vengono presentati
come “normali”. La situazione è anche il prodotto di questa Tv (e degli altri
media) rissosa dove prevale la contrapposizione sterile. Per il sistema attuale
è più utile lo scontro e la tifoseria ideologica o politica piuttosto che una
società fatta di persone tolleranti e capaci di usare di più e meglio la testa.
Alcuni credono che non ci siano affatto “hoaxers”, e che si tratti sempre di
persone “normali” che magari usano modi di fare alquanto discutibili. Alcuni
addirittura pensano che parlare di persone assoldate dal sistema per produrre
caos o limitare le risorse positive del web, sia da “fissati”, o che comunque
non sia opportuno toccare questi temi perché si rischia di essere considerati
paranoici. Ma in realtà esistono realmente personaggi pagati per difendere a
tutti i costi il politico, il comico o il pensatore che va di moda. In fondo,
cosa ci sarebbe di nuovo o di strano? Fior di politici, giornalisti e
intellettuali sono remunerati per sostenere il sistema o per denigrare chi,
invece, è onesto e indipendente. Questo meccanismo imperversa anche su Internet, anche se la
Rete non è del tutto controllabile. Ovviamente, non sempre si tratta di “disinformazione
pilotata” o di volontario intervento distruttivo, a volte si può trattare di
individui che cercano sfogo alle frustrazioni inondando il web di idiozie.
Oppure di persone che non sanno uscire dalla propaganda e credono che sia
opportuno criticare aspramente chi se ne allontana, percependo tale realtà come
“pericolosa”. Di solito i commenti di personaggi in malafede si riconoscono
perché puntano a destabilizzare con mezzi emotivi, senza porre una seria
critica.
Accuse
fuorvianti - Gli “hoaxers” sono molto attivi quando sui blog vengono
trattati argomenti fuori moda come la devastazione ambientale o la guerra nel
Darfur (magari senza sapere se si tratta di un dentifricio o di una regione
africana), la questione meridionale, oppure quando si accarezzano gli
cosiddetti intoccabili. Quando vengono sfiorati questi tasti arrivano commenti
da persone che contengono paragoni improponibili, insulti, frasi insensate o
addirittura minacce o tentativi di intimidazione con la chiara intenzione di
cercare di destabilizzare emotivamente chi osa scrivere cose non gradite a chi
detiene il potere. Gli “hoaxers” non usano alcuna argomentazione razionale, (tu, invece...) e
tanto meno si rivolgono ai fatti. La loro maggiore arma è la situazione di
irrazionalità in cui il sistema attuale ci comprime, rendendoci “normali” anche
discussioni fondate sul nulla. Il loro atteggiamento più comune è quello della
persona di “buon senso” un pò come personaggi tuttologi alla Piero Angela, che
si arrogano il compito di ricondurre gli altri alla “ragionevolezza”. Sono
convinti che la “scienza” sia tutta nelle loro mani, e chi non abbraccia il
loro punto di vista sia uno sprovveduto, ingenuo, credulone oppure un ignorante
o un paranoico con manie di persecuzione. Come se un mondo in cui la maggior
parte delle persone vive in miseria o muore di fame o in cui produrre sempre
più energia anche a costo di estirpare piantagioni e/o demolire siti
archeologici o in cui esistono cementifici ad ogni angolo di strada fosse un
mondo “ragionevole” o accettabile. E chi lo rifiuta è matto. La presunta razionalità
di questi personaggi nasconde
l’indifferenza verso la sofferenza del prossimo. C’è molto cinismo nel portare
il discorso su dettagli insignificanti, anche quando si sta parlando di
attentati alla salute, al patrimonio artistico o di altri gravissimi crimini.
Persuasioni
occulte - Altri metodi usati da questi individui si basano sulle critiche
manipolative, ovvero atte a minare l’autostima del vero dissidente o del
blogger indipendente. Ad esempio: scrivere nei post critiche che vogliono
creare senso di incompetenza, insicurezza, ansia, oppure inefficacia. Ad
esempio, frasi che non si riferiscono per nulla agli argomenti trattati, come:
“questo è un complottista”, oppure,
“questo è folle”; oppure “ma dove vivi?”. Le loro critiche spesso non hanno alcuna
attinenza ai contenuti dell’argomento criticato. Ad esempio, se si parla di
energie rinnovabili, essi non toccheranno per davvero questo argomento ma
cercheranno un pretesto per sostenere che la persona in questione è “matta”,
“fissata”, tratta cose risapute, oppure non ha citato il tal articolo. In
sintesi, le accuse più frequenti rivolte agli autori indipendenti sono:
egocentrismo; invidia verso i personaggi avallati dal regime; disinformazione
(come se i media ufficiali informassero); arroganza; di essere irrazionali
(come se un sistema basato sul crimine e sulla truffa fosse razionale); voglia
di mettersi in mostra (come se non fosse più facile emergere dicendo bugie
piuttosto che la verità); non essere competenti (come se i personaggi di regime
fossero tutti cervelloni con una cultura da Nobel); essere faziosi o schierati
(come se quelli assoldati dal sistema fossero “indipendenti”); non aver citato
la tal fonte o il tal personaggio; essere banali (come se gli altri media
fossero sempre di grande originalità o come se per denunciare un crimine uno
dovesse essere creativo o intrattenere in modo originale); avere manie di
persecuzione (come se i crimini denunciati fossero infondati). Com’è evidente,
si tratta di tentare di creare un clima emotivamente carico, per cercare di
escludere una vera discussione sul vero argomento, che non riguarda certo i
difetti possibili dell’autore.
Dietrologie - Tendono
ad utilizzare le stesse categorie della propaganda per definire un
“dissidente”. Il dissenso o la protesta civile esistono quando non c’è una vera
libertà; quando il sistema politico non tutela gli interessi di tutti, ma
soltanto di alcuni, e quando si vuole imporre al popolo ciò che lo danneggia.
La solita oligarchia che dice di difendere i diritti umani e professa in
maniera propagandistica di voler costruire una “civiltà superiore”, negando in
tal modo la natura criminogena del sistema. Questa propaganda non ammette
l’esistenza di dissidenti. Ma il dissenso esiste e le autorità (con i suoi
assoldati) si prodigano a minimizzarlo o a negarlo, etichettandolo
negativamente (“antisindaco”, “fanatico”, “terrorista”, “talebano”,
“estremista”, “fondamentalista”). In realtà il dissidente è semplicemente colui
che non abbraccia il sistema vigente nel suo paese, e si sente in
diritto/dovere di denunciarne alcune caratteristiche negative. Non c’è nulla di
arrogante o di egocentrico in questo, dato che si preferirebbe non essere
dissidenti e vivere in un mondo in cui i diritti umani fossero rispettati e in
cui tutti potessero vivere dignitosamente e in pace. Per destabilizzare i
dissidenti si utilizzano le critiche manipolative. Hanno lo scopo di manipolare
o destabilizzare gli altri colpendoli emotivamente, in modo tale da difendere
interessi ed esercitare un controllo sul loro comportamento. Lo scopo
fondamentale è quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza,
di colpa per manipolare gli altri in modo da soddisfare i propri interessi,
come il potere, il controllo, l’attribuzione ad altre persone delle proprie
responsabilità. Un modo più sottile e più pericoloso di usare queste critiche è
di essere abilmente vaghi, in modo tale che le ambiguità delle critiche rivolte
ad una persona vengano interpretate nel modo peggiore possibile (ad esempio
“questo è pazzo”, oppure “non ha capito niente”). Nelle critiche manipolative
vengono spesso utilizzati avverbi e frasi in modo fuorviante: ad esempio,
“questo tizio non ne azzecca mai una”, oppure “sei un complottista”, “ti sbagli
sempre”, “mi hai fatto applaudire…”, “non è vero che ho oscurato un giornale”.
Un altro scopo degli “hoaxers” è quello di far pensare ai lettori
dell’articolo/post in questione che molte persone che lo hanno letto non lo
hanno apprezzato, oppure di far credere, anche quando questo è palesemente
falso, che l’autore ha scritto cose infondate o dovute a caratteristiche
emotive come l’invidia, la vanagloria o, addirittura, lo squilibrio emotivo.
Utili riferimenti: per l’amianto alla Barilla ci sono le balle di tal Luigi
Boschi. Per Vendola (collusione con don Verzè) sono scesi in campo - al grido
“Pugliamo l’Italia” - svendolini come Mazzetta e Videtta. In realtà i post
inviati sono scritti da una percentuale minima di persone e, dunque, anche se
fossero tutti negativi, e non lo sono, non potrebbero dare alcuna notizia circa
il fatto che l’articolo/post sia stato apprezzato oppure no. Le persone che
cercano un mondo migliore sono quelle “vere”, e sono ovviamente in quantità ben
maggiore rispetto ai pochi burattini assoldati, in libera uscita o desiderosi
di mettersi in mostra anche se nessuno li ha interpellati. Come ha scritto l’anno corso Antonella Randazzo (ah, beh, di fronte a simili personaggi ci si deve inchinare) in un mirabile
(mirabile...) approfondimento: «I falsi dissidenti
agiscono come fossero nell’arena e dovessero provocare una catarsi della rabbia
dei cittadini, e si scagliano contro chi sanno che suscita rabbia e
frustrazione, guadagnando le ovazioni e gli applausi scroscianti della folla. L’attuale
sistema ha disperatamente bisogno di personaggi che godano della fiducia dei
cittadini. Non soltanto di quelli che si informano alla Tv, ma anche di quelli
assai più smaliziati che amano anche leggere l’informazione su Internet. Occorre dunque che vengano creati
personaggi che appaiano dalla parte dei cittadini, ma siano a servizio del
sistema. Queste persone saranno contrapposte ad altre, per avere uno
scenario variegato, che nasconda il consistente controllo mediatico». Quali
sono i nomi che vanno per la maggiore? Attenzione alle barbe finte. Infine, il
consiglio di un classico: I TRE GIORNI DEL CONDOR (regia di
Sidney Pollack). Questo film del
1975 mostra la realtà, nuda e cruda.
Buona visione.
Pubblicato da Gianni Lannes con laurea ad honorem in minchiate straker-randazziane all'Università di Antonello Stocazzo
Pseudo giornalista, coglione di merda, quanto ti pagano le MAFIE (di cui sei un LECCACULO IDIOTA E STRONZO) per scrivere simili CAZZATE?
ReplyDeleteFAI solo FINTA di essere contro la mafia, in realtà sei UN MAFIOSO DI PRIMA CATEGORIA, COGLIONE
... Questi soggetti, spesso anonimi o con nomi verosimili, comunque di fantasia ...
ReplyDeleteGià, perché Gianni Lannes è un nome famosissimo e soprattutto non creabile. Ma vaccagher, non sai nemmeno quel che scrivi, metti giù quattro puttanate per imbrogliare il prossimo perché hai capito che solo così hai un minimo di seguito. Tra te Lannes e Rosario "falsario truffatore" Marcianò non c'è alcuna differenza.
Lui dev'essere un esperto di manipolazione sul web!
ReplyDeleteMah, mi sembrano i tipici deliri di chi sperava in una brillante carriera ma, non avendone le doti per ottenerla, cerca di mascherare dietro inesistenti complotti la vera causa del proprio fallimento.
ReplyDeleteCe ne sono tanti come lui, specialmente in ambito giornalistico ...