http://zret.blogspot.com/2012/06/il-fattore-oz.html
Il fattore Oz
“Il fattore Oz, Alieni, sciamanesimo, multidimensionalità” è la nuova fatica di Enrica Perrucchietti, nota per il suo pamphlet, “L’altra faccia di Obama”. Il saggio dell’autrice cerca di contemperare le teorie scientifiche più recenti (sia evidenziato: tra loro in una certa misura incompatibili) con il pensiero della Tradizione sciamanica ed esoterica.[1] Sono dunque valorizzate le interpretazioni parafisiche in tema di contatti con gli Altri, nel solco dell’ufologia soft che affonda le radici nelle concezioni dei suoi corifei, Jacques Vallée e John Keel. La lettura del libro è appassionante e soprattutto spinge ad approfondire per mezzo della corposa bibliografia, sebbene più che fornire delle risposte, ribadisca gli interrogativi di sempre.La rassegna di differenti indirizzi filosofici e scientifici (ma la scienza è solo una delle tante correnti filosofiche) ci conferma che siamo quanto mai lontani non solo dalla Teoria del tutto, da un’unificazione dei molteplici modelli interpretativi del mondo. Non solo, anche se si decide di circoscrivere l’ambito della ricerca al tema delle abductions, ci si impiglia in una rete di contraddizioni, sia pur feconde, tali da impedire di delineare un quadro coerente.
Ormai siamo abituati a maneggiare termini come “materia”, “energia”, “spazio”, “tempo”, “etere”, “coscienza”, persino “akasha”, “entanglement”, “non località”, “ipercomunicazione” etc., ma dobbiamo ammetterlo: se non sappiamo che cosa sia veramente la materia-energia, ancora più disarmati siamo di fronte allo Spirito. Che cos’è la Mente? Che cosa sono gli archetipi? Sono reali? Qual è la vera natura, qual è lo statuto della cosiddetta “realtà”?
Sembra comunque – il saggio della Perrucchietti ne è un’indiretta conferma – che non si possa rinunciare ad una forma di dualismo, distinguendo tra una dimensione non ilica da cui, in modo inesplicabile, è generato l’universo – lo si intenda pure come proiezione olografica. Merito del testo è sottolineare come gli uomini (non tutti!) non siano esseri confinati in un involucro caduco, ma scintille di una luce infinita: le vie per riscoprire la propria natura divina sono additate, anche se è arduo infrangere le barriere.
Lascia, invece, un po’ perplessi come in un titolo costruito sulle relazioni con l’invisibile, sia così esiguo lo spazio dedicato alla dominazione dell’umanità. Il cenno alle concezioni gnostiche circa gli Arconti avrebbe potuto costituire l’abbrivo per un’analisi metastorica, in cui il dipanarsi degli eventi è visto come riflesso di una millenaria ed occulta macchinazione. La tendenza a liquidare l’ufologia hard, quella “viti e bulloni”, trascina con sé il rischio di ridimensionare le implicazioni tecnologiche che si conclamano nelle attività di geoingnerizzazione del pianeta e nei deliri del Transumanesimo. Dubitiamo che esseri incorporei siano così condizionati ed ossessionati dalla tecnica. Si potrebbe cercare un modo per armonizzare l’ipotesi multidimensionale con quella interstellare. Perciò, pur condannando il culto di dèi che dei non sono, non escluderemmo in toto le spiegazioni di Biglino et al.
Sono ricostruzioni che si potrebbero applicare ad una parte sola dell’umanità e… delle Potenze.
[1] Di passaggio si osserva che le varie teorie (la fisica quantistica, la teoria delle stringhe, il sistema dei molti mondi, il modello olografico etc.) non riescono a spiegare – forse è tema che non suscita interesse - il mysterium iniquitatis. Il male resta così una specie di ospite ignorato.
2 commenti:
- Caro Zret, hai ben individuato i limiti - ma chi non ne ha - delle tesi della giornalista Perrucchietti. Da qualche anno a questa parte, vengono pubblicati libri siffatti, dove troviamo un mix di livelli interpretativi sulla realtà, anzi sulla Realtà. Credo ci sia un errore di fondo che pochi evitano. Errore dovuto a scarsa dottrina e limitato buon senso. Da Vittorio Marchi a Braden fino a Lipton: la commistione di livelli, è l'errore decisivo. La confusione dei piani, umano extraterrestre ultraterrestre psichico fisico parafisico quantistico trascendentale mitico spirituale, fa sì che cada ogni possibilità di leggere la Realtà nelle sue cause e nei sue fenomeni. Tutto si mischia e quel che emerge è un surrogato gnostico che dovrebbe, senza riuscirci, interpretare l'uomo e il mondo. Il teilhardismo è un male NON necessario, l'alto e il basso, il micro e macrocosmo, sono collegati ma non sono equivalenti. C'è un'inversione di fondo, la limitazione dell'uomo di vedere l'universo nella sua reale espressione, un velo cognitivo non gli permette di percepire, sentire la forma, lo schema simbolico e l'energia della manifestazione.Rispondi
Che alcune esoforme siano extraterrestri, ossia abitanti di altri pianeti, non esclude che ve ne siano altre provenienti da piani sottili, forse folletti elfi coboldi di Magonia. Gli elementali del magismo rinascimentale, operano indisturbati sul nostro piano di realtà da sempre, e possono benissimo esser scambiati per alieni. I grigi, esoforme prive di anima - ecco perché grigi di colore - anch'essi son presi per creature extraterrestri, in realtà sono automi mascherati da esseri. ma l'elenco è sconfinato, quasi.
Le teorie del Tutto, rimangono teorie più o meno ben formulate, quello che manca è una dottrina sapienzale che dia dei parametri, o meglio, dei dati tradizionali che non sono per questo obsoleti.
Ritorniamo a Platone. - Leggiamo Platone, indaghiamo, esaminiamo pure questo mistero dell'universo, immaginiamo altri mondi, abbandoniamoci alla fantasia, consoliamoci così, ma pensiamo anche che non abbiamo ancora imparato a vivere.Rispondi
le solite masturbazioni mentali di uno sciacallo fallito preso sempre per il culo dai suoi allievi.
ReplyDeleteantonio FALLITO marcianò Lo sai che, contrariamente a quanto dici sciacallo ignorante invidioso spocchioso incompetente e supponente, il Monte Sassolungo non è in Cina ma sulle Dolomiti? (vedere anche qui, qui, qui, qui). La sciacallaggine di antonio FALLITO marcianò è sigmatizzata in rete anche QUI, QUI, QUI, QUI,