http://www.tankerenemy.com/2009/12/pioggia-di-alluminio-articolo-di.html
Pioggia di alluminio (articolo di Luigina Marchese)
In seguito dunque alla consapevolezza che dagli aerei che sorvolano l’Abruzzo e l’Italia intera vengono rilasciate sostanze nocive per la salute dell’uomo, ho inteso dimostrare e non solo a me stessa, l’esistenza di quelle tossicità in maniera concreta e visibile.
A tale scopo, ho prelevato alcuni campioni di ortaggi (biologici) direttamente dal giardino della casa. Nello specifico, parliamo di prezzemolo, lattuga e nespole. Ho preso contatti con l’A.R.T.A. di L’Aquila, affinché verificasse se negli alimenti summenzionati vi fossero tracce di metalli tossici. Sia l’alluminio (Al) sia il bario (Ba) sono risultati contaminare i prodotti.
Riporto i dati rilevati:
- Prezzemolo
Al - inf. 462 mg/Kg
Ba - inf. 8,7 mg/Kg
- Lattuga
Al - inf. 265 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
- Nespole
Al - inf. 102 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
Ciò confermerebbe l’ipotesi che sostanze chimiche nocive cadano a terra dagli aerei ma, ai fini di una verifica attenta, palese e soprattutto imparziale, è necessario porsi alcuni interrogativi.
a) Quali sono i corretti parametri onde poter affermare che l’assunzione di alluminio e bario sia nociva per l’uomo? La stessa A.R.T.A. non era in possesso di tali riferimenti.
b) Alluminio e bario sono contenuti naturalmente in questi alimenti? Fanno cioè parte della loro struttura interna, quali microelementi?
c) Possiamo escludere che i metalli non facciano parte del terreno, venendo poi assorbiti dalle radici? Se fanno parte del terreno, da dove provengono?
d) Possiamo escludere che i cibi non siano inquinati da altre fonti (fabbriche, discariche etc.)?
E’ fondamentale porsi e trovare risposte a tali domande, poiché solo in tal modo si riuscirà a provare che i metalli tossici derivano dagli aerei. Coloro che contrastano tale “teoria” affermano, invece, che l’alluminio ed il bario sono naturalmente presenti nel suolo ed è quindi altrettanto naturale rinvenirli nei cibi. Forse non è così, ma occorre dimostrarlo! Nell’impossibilità di chiarire a me stessa se tali concentrazioni fossero o meno elevate e nella constatazione che la stessa A.R.T.A., paradossalmente, non poteva fornirmi notizie in merito, ho iniziato a cercare in modo autonomo per dare risposta a tali quesiti.
LA RICERCA
Bisogna precisare che nella zona in cui sorge la mia abitazione non sono mai state presenti industrie, essendo terreno vergine da migliaia di anni. Nel passato recente vi era situata, nelle vicinanze, una discarica, alla quale non possiamo sicuramente assegnare, anche secondo il parere del Responsabile dell’A.R.S. Abruzzo, la presenza di alluminio e di bario. Lo stesso dicasi per le fabbriche poste nelle vicinanze, pur se la zona di Bussi sul Tirino, paese poco distante, è balzata tempo fa all’evidenza della cronaca per l’inquinamento della falda acquifera della Val Pescara.
Caratteristiche
L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso) e si trova in tracce negli alimenti e nel nostro organismo. E’ un metallo bianco, leggero, malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità (il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare).
Tossicità
Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive. Secondo il Professor Eugenio Ragazzi, con il quale ho avuto diversi contatti, “l'alluminio non ha alcun ruolo fisiologico negli organismi viventi e viene da essi trattato come un elemento da eliminare”.
Il Dr. Sante Guido Zanella afferma che l’alluminio non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano e la sua pericolosità è nota fin dal secolo scorso. Studi condotti recentemente dallo stesso Dr. Zanella ne confermerebbero la neurotossicità.
E’ stato ipotizzato che l'alluminio possa essere un cofattore nell'eziopatogenesi di alcune malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, ma una prova diretta in questo senso è ancora controversa. In tutti coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer o in chi si sottopone ad emodialisi, sono state comunque rintracciate alte concentrazioni di alluminio.
Sintomi generalmente associati all’intossicazione da alluminio
La ricerca scientifica ci mostra l’estrema pericolosità dell’esposizione cronica all’alluminio anche a basso dosaggio e soprattutto la costante associazione tra alluminio e patologie molto diverse (di cui alcune caratterizzate da disturbi mentali): Parkinson, S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, demenza, osteoporosi, anemia sideropenica, sindrome di Down ecc. Il gruppo di esperti A.F.C. (E.F.S.A.) ha stabilito che, complessivamente, è improbabile che l’alluminio possa avere effetti cancerogeni per l’uomo alle dosi correlate alla dieta. Forse gli esperti non sono a conoscenza del fenomeno delle scie chimiche, le quali incrementano in modo esponenziale l’alluminio incamerato.
Fonti di tossicità
I composti di alluminio hanno usi e impieghi diversi. Generalmente la via principale di esposizione è tramite gli alimenti (compresa l’acqua del rubinetto - solfato di alluminio come battericida), se escludiamo le scie tossiche degli aerei.
Fonti importanti di intossicazione sono le pentole (soprattutto se usate per cuocere latte, cavolo o pomodoro, generalmente cibi acidi), le lattine, carta stagnola e così via. Sulla G.U. n. 141, parte I del 20 giugno 2007 è stato pubblicato il Decreto n. 76 del Ministero della Salute. Vi vengono riferite le condizioni alle quali si può impiegare pentolame di alluminio.
I produttori hanno perciò l’obbligo, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n. 1935/2004 in materia, di indicare in etichetta le condizioni specifiche d’impiego
L’alluminio oggi viene, paradossalmente, usato in grandissime quantità non solo in campo alimentare, ma anche medico. Lo si ritrova in tantissimi farmaci ed è inspiegabilmente presente nei vaccini (come eccipiente ed adiuvante, fino a 250 volte oltre la quantità di soglia) somministrati ai bambini, nel Maalox, nel Mylanta, nel Riopan, nell’Alka Seltzer ed in molti antidiarroici, così come nelle amalgame dentali; è stato anche rilevato che alcune aspirine per bambini contengono alluminio. Lo si ritrova nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite etc.), nei deodoranti/antitraspiranti, nei dentifrici, saponi, borotalco.
Un capitolo a parte è costituito dal latte in polvere: i livelli di assunzione di alluminio nei lattanti che lo usano si avvicinano ai valori soglia e, in alcuni casi, arrivano a quattro volte in più. Per avere la certezza che tale metallo non è presente nella composizione si può leggere con attenzione l’etichetta, evitando prodotti che contengono sostanze che iniziano con “ALLUM” (qualora il tutto sia posto in evidenza).
Concentrazioni
Prendendo visione dei risultati delle analisi, il Prof E. Ragazzi, confermando il mio sospetto che la quantità di alluminio fosse elevata, disse che: “Il contenuto di tale elemento nei cibi può variare moltissimo in relazione alla sua quantità nel terreno, in conseguenza anche al semplice tipo di suolo, più o meno ricco. Un articolo pubblicato lo scorso anno riporta concentrazioni di alluminio in cibi come la lattuga intorno a 10 mg/kg di peso secco, spinaci 167 mg/kg di peso secco. Comunque i valori di alluminio nei cibi possono variare entro fasce enormi, anche a seguito dell'aggiunta di additivi contenenti alluminio; sono riportati valori in un intervallo di 1-27.000 mg/kg”.
A completamento delle informazioni inviate, il Professor Ragazzi mi segnalava un recentissimo documento dell’E.F.S.A. con un'ampia discussione sulla tossicità del metallo, anche in relazione alla quantità accettabile di assunzione in una settimana (Tolerable Weekly Intake -TWI-), stabilita attualmente pari a 1 mg/kg peso corporeo/settimana, anche se tali misure sono in genere spesso superate, proprio in seguito all'uso di additivi contenenti alluminio.
L'assorbimento intestinale è intorno allo 0.1-0.4% della quota ingerita. In genere il corpo riesce ad eliminarlo al 74-96%. Esso ha comunque tendenza ad accumularsi nell’organismo a seguito di esposizione alimentare.
Sulla base di quanto detto fin qui, si scopre che non è semplice affermare che l’alluminio trovato nei prodotti venga dalle scie chimiche, anzi, è più facile e più semplice ipotizzare che essi lo assorbano dal terreno e, poiché il terreno è naturalmente ricco di alluminio, il discorso potrebbe automaticamente essere chiuso.
Gli organi competenti
Arrivata a questo punto della ricerca, avevo un quadro abbastanza chiaro sulla pericolosità dell’alluminio, su questo non vi erano dubbi. Il Professor Ragazzi mi aveva confermato che le quantità rinvenute nei miei prodotti erano elevate. Restava sempre qualche problema correlato alle concentrazioni rinvenute negli alimenti da me analizzati. Si poneva, infatti, un quesito interessante, se cioè le tossicità individuate facessero parte dell’alimento stesso, della sua struttura interna, avendo assorbito l’elemento dal terreno con le radici o se vi fossero state depositate ab externo.
Questo, in effetti, era molto difficile da indagare. Esistono forse sostanze, mi chiedevo, che contengono naturalmente alluminio? O forse più semplicemente lo assorbono dall’ambiente esterno? Tramite percolamento, l’alluminio penetra nel suolo e di conseguenza viene assorbito dalle radici e trasmesso alla pianta. Chiesi allora informazioni ad una responsabile dell’A.R.T.A. circa le modalità inerenti alle analisi. Mi venne riferito che gli alimenti da me consegnati furono inizialmente disgregati, poi resi liquidi e quindi sottoposti a verifica. In tal modo, risultava impossibile constatare se quelle concentrazioni fossero lì perché provenienti dall’esterno oppure contenute nell’alimento.
Vediamo allora di chiarire! Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente (certo non nel caso delle scie chimiche) immessi come inquinanti nei cibi. Queste scorie, se ingerite, entrano in circolo per essere rapidamente fagocitate dai vari organi (reni, fegato etc.) e lì restano, perché non sono biodegradabili. Era dunque questo che ero tesa a dimostrare, cioè che l’alluminio presente negli alimenti analizzati non facesse parte intimamente di essi, così come il ferro è contenuto negli spinaci, ma che vi venisse depositato dall’esterno. La domanda da porsi è allora: da dove viene quell’alluminio? Qui la cosa diventava complessa, perché, come detto all’inizio, esso è un elemento presente sulla crosta terrestre. Le piogge acide ne favoriscono l’assunzione da parte dei vegetali. E’ da lì che può essere assorbito dalle radici e ritrovarsi nei frutti, nel prezzemolo, nella lattuga. Come provare allora che l’alluminio ed il bario presenti negli alimenti analizzati provenivano dalle scie chimiche? Secondo il Prof. Dolara, con il quale ho avuto diversi contatti, per concludere che le polveri degli aerei abbiano un ruolo nello spiegare i livelli di alluminio presenti negli alimenti analizzati, sarebbe necessario conoscerne le quantità negli stessi alimenti e in una zona vicina dove non volano aerei. A me la cosa sembrò impossibile, visto che gli aerei volano ovunque ed è puro sogno trovare un terreno che non sia contaminato da sostanze tossiche. Il fenomeno delle scie chimiche può essere fatto risalire a 10-15 anni fa, almeno qui in Italia.
Sarebbero allora occorsi dati sulla concentrazione di alluminio presente nel suolo abruzzese, confrontati con dati più recenti. Dopo aver contattato numerosi docenti, ricercatori e rettori universitari a livello nazionale, sono giunta alla conclusione che non esistono analisi e studi comparativi sulle quantità di alluminio presente nel suolo italiano e, nello specifico, abruzzese. Essi, in effetti, proverebbero che negli ultimi anni c’è stato sicuramente un incremento nelle quantità, dovuto all’anomalo traffico aereo con il suo carico di scie velenose. Sarebbe dunque auspicabile che coloro che tutelano il nostro territorio eseguissero rilievi in tal senso. Forse le attuali problematiche potrebbero dar loro avvio.
Per verificare e dimostrare in modo inappellabile che l’alluminio presente nei prodotti analizzati deriva unicamente dalle scie chimiche, mi restava un unico sistema. Ripetere le analisi con modalità diverse. Mi era stato suggerito di analizzare non l’intero alimento disgregato, bensì l’acqua di lavaggio dei prodotti medesimi, ma forse questo metodo non è probante, se la stessa acqua del rubinetto contiene alluminio! Quale acqua usare? Sicuramente acqua distillata! Forse un sistema sarebbe procurarsi del terreno non contaminato da alluminio, farvi crescere alcune piante allo scoperto, innaffiarle con acqua pura e poi analizzare di nuovo, sia l’acqua di lavaggio sia l’alimento disgregato. Nella difficoltà di trovare un terriccio che non contenga alluminio, sto attualmente studiando altre modalità di indagine. Vedremo gli sviluppi della situazione. Ho chiesto naturalmente la collaborazione della stessa A.R.T.A. di L’Aquila, dell’A.R.S. e del S.I.A.N. di Pescara. Ho segnalato la cosa al Ministro Ignazio La Russa, oltre che al Capo dello Stato, ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.
Invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto. Per concludere e sdrammatizzare la situazione, possiamo affermare che i dati scientifici a nostra disposizione ci mostrano come sia possibile ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer o alcuni tipi di tumore, semplicemente adottando una dieta sana basata su alimenti vegetali, ricca in frutta e verdura fresche, cereali integrali e legumi… be’, lasciatemelo dire: che non siano prodotti del mio orto! O del vostro!
Nota: si fa riferimento all'articolo integrale dell'autrice apparso sul numero 12 di “X Times”.
Esperti contattati:
Prof. Piero Dolara, Ordinario di Tossicologia, Università di Firenze
Prof. Eugenio Ragazzi, Facoltà di Farmacia, Università di Padova
Enti contattati:
A.R.T.A. (Agenzia Regionale Territorio Ambiente) di L’Aquila
A.R.S. (Agenzia Regionale Sanitaria) di Pescara
A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) di Avezzano
S.I.A.N. (Sistemi Informativi Agricoli Nazionali) di Pescara.
5 commenti:
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Sono passati almeno 30 aerei chimici nelle ultime 2 ore, con scie piu’ o meno persistenti (poiche’ diffondono sostanze diverse), ne ho osservato uno che non rilasciava alcuna scia, sembrava un pesce fuor d’acqua.
Si nota chiaramente la differenza tra le scie osservando il modo in cui le stesse si sfaldano e appaiono nel cielo a distanza di tempo, un aereo per esempio ne rilasciava 4 di cui solo 2 persistenti.
Intensa irrorazione fin dalla mattina anche nella zona tra l’ Inghilterra e la Francia:
http://rapidfire.sci.gsfc.nasa.gov/subsets/?subset=Europe_2_01.2009343.terra.1km
Siamo in una fase di “stallo“, incomincio ad annoiarmi, aspetto con trepidazione le loro prossime mosse.
Stanno muovendo le pedine per darci lo scacco, magari ci rimarra’ solo la regina e questa riuscira’ a vincere la partita. -
Stiamo Bene! Anzi, Male! :(
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Gli ultimi giorni.
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un metodo per coltivare senza usare terriccio contaminato potrebbe essere la coltura idroponica.
in altre parole:
le radici delle piante a bagno in acqua distillata con aggiunta di nutrienti (N,P,K principalmente)
...come substrato si può usare del cotone idrofilo....
spyder -
Ottimo suggerimento, Spyder.
Ciao
a Luigina ma va lavorare invece di scrivere cazzate
ReplyDelete"Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive."
ReplyDeleteC'era bisogno di andare in Francia a scoprirlo! In effetti da 5 chili in su mangiati in una volta può essere dannoso.
Tra l'altro mi hanno detto, non so se è vero, che se uno beve 125 litri di acqua in una sola volta rischia di morire o di avere gravi problemi!! Mah, dite che l'acqua è nociva?? Mi sembra l'abbiano fatto in Nuova Zelanda questo studio.
Saluti
MarcoB (aspirante divoratore di alluminio con contorno di bario e un bel bicchiere di acqua da 125 litri)
> un metodo per coltivare senza
ReplyDelete> usare terriccio
> contaminato potrebbe essere la
> coltura idroponica.
E secondo voi cosa c'è nel substrato per le colture idroponiche? ...esatto, anche composti dell'alluminio!
Vedasi ad esempio qui: http://tinyurl.com/yf4ofv8
E quell'altro furbone risponde pure "Ottimo suggerimento". Sveglia!! Per le colture idroponiche si usano anche microelementi proprio come surrogato del suolo "vero".
Ogni volta che scrivono mostrano quanto sono ignoranti; è matematico.
gian
Zret ha detto...
ReplyDeleteGli ultimi giorni.
... sì, e poi verranno i carabinieri ad arrestarvi per il reato di "Procurato Allarme".
Come scrive la grande Tigre, "andate in cava a spaccar granito con la testa!" Ignoranti e cialtroni, state facendo terrorismo, prima o poi arriveranno assieme Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza e faranno baruffa per chi vi arresterà!
Miseria, che sequenza di manipolazioni degne di miglior causa.
ReplyDeleteAllora, chiariamo un fatto: quando la deficente scrive "L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso)..." dimentica di aggiungere che il suolo e' composto in molti casi di argille, che guarda caso sono una miscela di silicati e alluminio in proporzione variabile. Inoltre, a parita' di composizione, in caso di elevata acidita' (tipica dei suoli humici, ricchi di humus ovvero sostanza organica ovvero fertili) gli ioni metallici si mobilizzano piu' facilmente. E caso strano l'alluminio e' uno ione metallico
Quindi, prima di sparare cazzate quali "Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini,..." per favore, dia una ripassata ai libri di chimica. Oppure si faccia dare una ripassata che magari si schiarisce le idee.
Saluti
Michele
il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare
ReplyDelete...?!?!? Si, come altri 100'000 elementi, sali e composti vari, compreso il sale da cucina. Indaga, indaga, tu si che hai capito tutto!
Sembra di leggere la pagina sul DHMO, la verità viene distorta dai loro deliri paranoici. Solo che questa è genuina, temo.
ORMAI E' LA FINE!!!!!!
ReplyDeleteQUELLO CHE CI HA FREGATI E' L'ALLUMINIO CHE OGNI MATTINA PRENDIAMO NEL CAFFE' FATTO CON LA MOKA!!!!
ALRO CHE SCIE TOSSICHE E LATTUGHE INQUINATE,E' IL CAFFE' DELLA MOKA IL NOSTRO VELENO QUOTIDIANO!
AMEN
Della serie: "forse l'han capita"
ReplyDeleteStraker ha detto...
Ciao Spyder, è sempre un piacere leggerti. :-)
Cara Ginger, i pezzi grossi del governo e gli altri uomini "che decidono" pensano di essere immuni, ma si sbagliano. Il problema è che le brame di potere non tengono in considerazione la morale e le esigenze dei cittadini. Lo scollamento tra società e potere è totale e non ci si può aspettare nulla di buono da gente del genere. E' però consolante pensare, però, che costoro, ora, combattono per il potere, ma non sanno che qualcuno più in alto di loro, ha già deciso come e quando i loro schiavi dovranno farsi da parte.
L'amica Luigina ha svolto un lavoro eccelso, oneroso e dispendioso di tempo ed energie e la sua ricerca è uno schiaffo nei contronti dei mantenuti (spesso arruolati nelle file della disinfomarzione - vero Michele?) che lavorano nelle A.R.P.A. e che tutto fanno fuorché tutelare la salute del cittadino. Non parliamo poi di istitzioni come il N.O.E.: ancora oggi mi raccontava un attivista che, non appena menziona la parola scie, gli riattaccano la cornetta in faccia. Complimenti vivissimi!
09 dicembre, 2009 23:56
LOL comandante clusò, non vi calcola NESSUNO, creati tutti i cloni e fake che vuoi, o inventati montagne di minchiate (che poi spaccherai con la tua testa) tanto è inutile, farai sempre e solo ridere.
ilpeyote smettetela di scassare le scatole a chi lavora a differenza vostra
..ma smettetela di offendere, voi del sito straker enemy. Noi SCIACHIMISTI facciamo ciò che ci detta la coscienza senza dire a voi -deficienti- o altre cose simili... Voi fate ciò che vi detta la vostra, di coscienza, ma fatelo EDUCATAMENTE, se ne siete capaci.
ReplyDeleteDICEMBRE 2009
CIAO MICHELE, FORSE DEFICIENTE SEI TU. L'ARTICOLO PARLA DI ALLUMINIO E NON DI ARGILLA. NEGLI ALIMENTI E' STATO TROVATO L'ALLUMINIO E NON TUTTI I COMPONENTI DELLA CROSTA TERRESTRE. E POI IL TUO MODO DI OFFENDERE NON MI PIACE. L'OFFESA FA PENSARE CHE SI E' A CORTO DI ARGOMENTAZIONI E CHE LA PARTE AVVERSARIA, INVECE, ABBIA COLPITO NEL SEGNO.
ReplyDeleteE SE FOSSE TUTTO VERO? SE LE SCIE CHIMICHE ESISTESSERRO DAVVERO? ALLORA I DEFICIENTI SAREMMO NOI, PENSIAMOCI!
A proposito di idrossido di alluminio
ReplyDeleteSe presso la “University of British Columbia” (UBC) gli esami
autoptici di due dozzine di topi, assai nervosi da vivi, si
riveleranno corrispondenti al vero, i governi del mondo potrebbero
trovarsi a dover affrontare cause legali infernali.
La nuova ricerca, sinora inedita, condotta dal neuroscienziato di
Vancouver Chris Shaw indica un legame fra l'idrossido di alluminio
utilizzato nei vaccini (contenuti in molti vaccini, specie quelli per
l'epatite B) e sintomi associati il morbo di Parkinson, sclerosi
laterale amiotrofica (SLA, o morbo di Lou Gehrig) e morbo di
Alzheimer.
Shaw è assolutamente Stupito dal fatto che le ricerche relative al suo
documento non siano mai state svolte in precedenza. Da 80 anni i
medici iniettano ai pazienti idrossido di alluminio - un coadiuvante
che stimola la risposta immunitaria.
"Ciò è sospetto. I casi sono due. O questo [collegamento] è nolo
all'industria farmaceutica e non e mai stato reso di pubblico dominio,
oppure il sistema sanitario canadese non ha mai costretto l'industria
a condurre tali studi. Non so quale delle due ipolesi sia la più
inquietante."Secondo il documento di Shaw, coadiuvanti simili vengono
impiegati nei vaccini per l'epatite B - A ed il coctail Pentacel, per
la Difterite, Pertosse, Tetano, Polio, ed un tipo per la Meningite,
oltre a certi per l'influenza suina.
Per verificare la teoria del collegamento, Shaw ed il suo team di
quattro scienziati dell'UBC e della Louisiana State University hanno
iniettalo nei topi un vaccino contro l'antrace, elaborato per la prima
Guerra del Golfo.
Come ha spiegato Shaw, dato che la sindrome della Guerra del Golfo
assomiglia abbastanza alla SLA, i neuroscienziati hanno avuto la
possibilità di isolare una possibile causa. Tutti i soldati schierali
furono vaccinati con un composto di idrossido d'alluminio; secondo
Shaw i soldati vaccinati ma non schierati hanno sviluppato sintomi
analoghi in base ad un tasso simile.
Dopo 20 settimane di studi sui topi, il team ha rilevato aumenti
statisticamente significativi di ansia (38%), deficit della memoria
(41 volte gli errori nello stesso gruppo campione) e una reazione
allergica della pelle (20%).
Dopo il "sacrificio" dei topi, i campioni di tessuto indicavano che le
cellule neurologiche stavano morendo. All'interno dei cervelli dei
topi, nella parte che controlla il movimento, le cellule stavano
distruggendo sé stesse in una percentuale pari al 35%.
Secondo le parole di Shaw: "Nessuno nel mio laboratorio vuole essere vaccinato.
Questa faccenda ci ha fatto letteralmente accapponare la pelle. Non
eravamo li per occuparci di questioni di vaccini. Poi, ad un tratto,
mio Dio - ci ritroviamo la morte dei neuroni !"
Secondo Shaw è possibile che esistano 10.000 studi che dimostrano che
i'idrossido di alluminio è sicuro. Ma non e riuscito a trovarne
nemmeno uno che prenda in considerazione le prime quattro settimane
successive all'inoculazione. Se qualcuno dispone di uno studio che
indica qualcosa di diverso, allora "lo metta a disposizione. È cosi
che si opera in modo scientifico."
ma chiudetelo questo sito... non serve as niente, solo a diffondere catttiva informazione e offendere la gente
ReplyDelete..è vero, suquesto sito si dicono solo cavolate e si diffonde cattiva informazione...
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