http://www.tankerenemy.com/2011/09/nuvole-tarocche-da-rudolf-steiner-alle.html
Nuvole tarocche: da Rudolf Steiner alle scie chimiche, da Rihanna a Fabrizio De André (articolo di M.B.)
Esistono entità che vivono nelle nuvole? Ed esistono altri esseri che vogliono danneggiarle, magari ponendosi dietro le quinte dei molteplici scopi dell'operazione 'scie chimiche'? Per quale motivo si osserva un tale accanimento contro i cumuli? Sono un semplice ostacolo alle comunicazioni militari o c'è dell'altro? E cosa sono i globi di luce che sembrerebbero tentare di contrastare i tankers chimici quando attraversano il cumulo al fine di dissolverlo? Quelle entità viventi nelle nubi potrebbero essere... come noi qualche anno fa.
Rudolf Steiner nel suo libro “Il Vangelo di Giovanni” scrive alle pagg. 110 e 111: "L'uomo è veramente, alla lettera, disceso sulla terra da sfere che dobbiamo definire come sfere di acqua e di vapore, d'acqua e d'aria (simili a elementali?). ... Finché era stato liquido ed aeriforme. egli si trovava su in mezzo agli dei; a poco a poco, parallelamente all'addensarsi della Terra, l'uomo si addensò fino all'odierna materialità. Questo processo rappresenta la discesa; come l'uomo è disceso, così pure risalirà. Dopo aver maturato tutte le esperienze possibili entro la materia solida, egli tornerà ad ascendere a quelle regioni nelle quali il suo corpo fisico è liquido ed aeriforme. ... Oggi intanto egli non può che anticipare spiritualmente quegli stati. L'uomo un tempo non nasceva dalla carne e dalla terra, bensì dall'aria e dall'acqua e, in avvenire, dovrà realmente rinascere dallo spirito dell'aria e dell'acqua".
In seguito l'antroposofo riporta un passo del Vangelo detto di Giovanni tratto dal colloquio con Nicodemo: “A meno che uno non sia nato dall'acqua e dall'aria, non potrà entrare nel Regno dei Cieli”. (Gv. 3, 5).
C'è qualcuno che si sta opponendo a tale risalita? Qualche forza contraria all'uomo?
Da sempre la musica propinata a ripetizione in radio e televisioni, è spesso veicolo di messaggi 'satanici' intrisi di forte simbologia. Pensiamo alle attuali 'stelle' internazionali come Lady Gaga e Rihanna. Proprio riguardo a quest'ultima, l'utente di Youtube, Lenonhonor, ha analizzato la canzone “Umbrella”, producendo un documentario di circa tre ore dal titolo 'Works of evil', ora riproposto dall’utente GrandTruth0777 col titolo ‘ Hip hop and the occult: secret cult messages, Rihanna Umbrella video’ di cui sono disponibili tutti gli spezzoni a partire dal secondo
La canzone ed ancor più il video che l'accompagna sono pieni di simboli: figure geometriche, sigle, doppi sensi, riferimenti a famiglie illustri (Rockfeller), ma non solo. La cantante è accompagnata dal rapper Jay-Z che compare in diversi fotogrammi, mentre tiene le dita a forma di piramide, inserendo il suo occhio all'interno. Il rapper produce una voce particolare e la cantante interagisce con lui: secondo Lenonhonor, questo duetto alluderebbe ad un vero e proprio dialogo fra un demone e la popstar, nella quale vengono elencati i vantaggi che ella avrebbe, ponendosi sotto la sua protezione (l'umbrella del titolo): soldi, fama, successo. Tra le varie lusinghe, il demone afferma che non ci sono nuvole nelle sue tempeste: 'No clouds in my storms'. E proprio questa frase, più volte sottolineata nel documentario, ci porta al tema iniziale: le 'tempeste' non vanno qui intese, secondo Lenonhonor, dal punto di vista meteorologico, ma come sconvolgimenti che il demone è in grado di provocare con i suoi poteri. Ed in queste negatività non ci sono nuvole.
Le nubi, quelle naturali, oltre ad essere portatrici di piogge nutrienti e rinfrescanti, riescono a rendere splendidi anche i paesaggi più monotoni, disegnando particolari scenografie. Eppure nel linguaggio comune il tempo nuvoloso viene definito 'brutto'. Un altro modo per metterci contro di loro?
Anche in Italia esistono casi simili a quelli di Rihanna. Molti cantanti, talora non privi di qualche qualità, appaiono tuttavia come 'fabbricati a tavolino', uscendo da qualche talk show o reality. E chi ci dice che non vengano anch'essi usati per veicolare determinati messaggi? Alessandra Amoroso ha inciso un disco in cui appare in copertina con uno sguardo particolare, quasi demoniaco e diverso dal solito (notare le differenze), ma soprattutto acconciata in modo molto simile a Rihanna. E come si intitola questo album? “Senza nuvole”.
Ma nella musica potrebbero esserci anche casi 'opposti'. Sorvolerei sulla Bandabardò e sul loro recente album 'Scaccianuvole' in cui appare un uomo a cavalcioni sul muso di un aereo (ma io, pur non conoscendola appieno, credo che tale band sia buona solo per emozionare qualche illuso alla festa dell'Unità, ma assolutamente non in grado di formulare riferimenti metaforici o simili).
Appare, invece, molto più interessante il caso di Fabrizio De André, autore da porre sicuramente tra quelli che si sono “spinti oltre”. Le nuvole sono presenti in almeno due titoli di suoi dischi: “Nuvole barocche” e “Le nuvole”.
Il primo è uno dei più vecchi e sembra sia stato ripudiato dal cantautore stesso. Lo stile appare quasi antico, come quelle musiche che uscivano da un grammofono. Ma non per questo i brani sono di scarsa qualità. Anzi, due sembrano davvero da inserire fra i più belli di De André.
Il secondo si apre proprio con la canzone che dà il nome all'album: si tratta in realtà di una poesia letta a due voci da Lalla Pisano e Maria Mereu. Potrebbe sembrare un'ode alle nubi o meglio di come esse possano al contempo affascinare ed impaurire. [ Link al video ]
In realtà Fabrizio De Andrè, in una rara intervista televisiva, affermò che il titolo è un omaggio ad Aristofane e le nuvole sono da intendersi come personaggi (politici etc.) che si mettono fra noi ed il cielo, impedendoci di vedere il sole.
Un'accezione negativa quindi anche per lui? Probabile: le nuvole 'che assumono forma di pecora' potrebbero essere un riferimento alla famiglia Agnelli? E quelle a forma di airone, elegante volatile citato anche da Rino Gaetano nel suo sibillino brano “Cerco”? Va ricordato, però, che come il cantautore calabrese non ha quasi mai parlato esplicitamente in televisione del vero significato delle sue canzoni, allo stesso modo l'autore genovese potrebbe aver fornito una lettura più comprensibile ad una platea televisiva, come quella offertaci ad hoc da Fabio Fazio che sembrerebbe avere l'esclusiva su qualunque cosa riguardi De Andrè. L'ultima frase della canzone è troppo profetica per non essere presa in considerazione, soprattutto perché all'epoca dell'uscita dell'album non si parlava ancora di 'scie chimiche'. Eccola per intero:"(Le nuvole) vanno, vengono, per una vera, mille sono finte e si mettono lì tra noi ed il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia". Da notare l’aggettivo ‘finte’: perché usarlo se si trattasse solo, come sostenuto nell’intervista, di quelle nuvole gonfie di pioggia, poi dissolte dal vento? Esse sarebbero comunque vere, al massimo ‘illusorie’ o ‘bugiarde’, ma in fin dei conti reali. Nessuno aveva descritto in maniera così poetica la nuvolaglia lattiginosa e sterile delle scie chimiche persistenti!
Insomma, nonostante Fabrizio De André abbia ripudiato il suo album giovanile, meglio le sue “Nuvole barocche” delle moderne e più tristi “nuvole tarocche”.
5 commenti:
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Breve testo di indirizzamento alla conoscenza del fenomeno "scie chimiche"
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http://www.repubblica.it/ambiente/2011/09/01/news/effetto_serra-21122427/
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Censura sulla rete, facebook, e l'ultima carta dei disinformatori
PS: non avevo mai fatto caso a quelle nuvole finte nella canzone di De andré, ma a riferimenti simili in una vecchia canzone di Sergio Endrigo, che cantava di scie bianche nel cielo azzurro nel mentre descriveva una sorta di futuro tecnologico da incubo
Un volo di gabbiani telecomandati
e una spiaggia di conchiglie morte
nella notte una stella d'acciaio
confonde il marinaio
strisce bianche nel cielo azzurro
Un toro è disteso sulla sabbia
e il suo cuore perde kerosene
e ogni curva un cavallo di latta
distrugge il cavaliere
terra e mare polvere bianca
una città si è perduta nel deserto
la casa è vuota non aspetta più nessuno
che fatica essere uomini -
Che buffoni.
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Mi riferivo all'idea della mongolfiera.
@ Corrado. Pensa che la canzone di Endrigo fu usata come introduzione alla puntata della "Gaia Scienza" di Bario Tozzi, come per dire: "Le scie di consensa ci sono sempre state". Ma leggendo bene il testo, si intuisce ben altro!
Eh no eh! Passi per Rihanna e la Bandabardò, ma non toccate Fabrizio de André!
ReplyDeleteUn tempo mi facevano un po' pena... ora però non ho problemi a dire che si meritano la vita di merda che vivono nella melma di disagio che si sono creati da soli.
ReplyDeleteChe si sciacqui la bocca, prima di parlare del Faber e di Rino Gaetano.
ReplyDeleteChe si sciacqui quella bocca sostanzialmente indegna, bugiarda e maligna.
Possibilmente, che lo faccia con della candeggina: pare conosca la procedura...
heee la paranoiaa...............
ReplyDelete@Mike J. Lardelly, La Randagia
ReplyDeleteApprovo, NON TOCCATE i mostri sacri dela musica Italiana.
Fabrizio e Rino non si toccano, e sciacquarsi la bocca (con la candeggina mi pare una buona idea) PRIMA di nominarli non basta!
P.S.: sono io che sbaglio, o Alessandra Amoroso e' una gran bella ragazza?
OK, a strakkino la passera fa schifo, e quindi e' normale che lei (bella, brava e che ha un certo successo) venga insultata secondo i suoi consueti canoni. strakkino, mavacagher!
Randagia,
ReplyDeletemi hai fatto ricordare che un tempo consigliava i risciaqui con l'acqua ossigenata... qualcuno si ricorda la data???
Era spettacolare..
Ciao Nico,
ReplyDeleteera luglio 2008.
Qui il post su tankerenemy che suggeriva di tenere in bocca vino e acqua ossigenata per poter vedere il morgellons O_o
E qui il genio che l'ha fatto davvero.
Michele.
Bah, Strakkino oramai si è talmente sputtanato che, per tenere insieme la sua banda di babbei, è costretto a tirar fuori veneggiamenti in stile del neovitruviano.
ReplyDeleteChe poi agli acconguaglioni la gnocca non piaccia è cosa assodata :D
Io li prenderei a calci per avere usato cosi il nome di Fabrizio de Andrè, lui probabilmente ci avrebbe scritto su una canzone con cui evidenziare la loro insulsa stupidità.
ReplyDeleteproducendo un documentario di circa tre ore dal titolo 'Works of evil'
ReplyDeleteTDM circa 3 ore di stronzate.
Strano che non abbiano citato Vito Pallavicini con Mexico e Nuvole o anche Tazio Nuvolari per inquietanti analogie col cognome...