http://www.tankerenemy.com/2012/01/alluvioni-artificiali.html
Alluvioni artificiali?
Sit eis terra levis.
Le alluvioni che, con le loro tragiche conseguenze, hanno colpito l’Italia, hanno scatenato le orde dei disinformatori. Essi, del tutto indifferenti alle sofferenze di persone martoriate dai disastri presumibilmente artificiali, anzi di fatto complici delle scelleratezze perpetrate da chi manipola il tempo ed il clima, hanno tentato con alcuni stratagemmi di distogliere l’attenzione dai veri responsabili delle catastrofi. La loro strategia consiste nell’additare il filo d’erba, affinché non si veda la foresta.
Per affrontare il discorso, è necessario in primo luogo considerare l’equazione di Clausius-Clayperon, chiamata in causa tempo fa da un isterico Luca Mercalli. Qui dobbiamo subito notare che il “meteorologo” richiamò l’equazione sullodata in modo strumentale e non del tutto attinente, poiché essa, nell’ambito della termodinamica, mette in relazione la variazione della temperatura di cambiamento di stato relativo ad una sostanza con la modifica della pressione esterna. Dunque sono coinvolti parametri inerenti a valori termici e barici (di pressione), mentre Mercalli aveva collegato l’equazione ipso facto all’umidità atmosferica che, in un luogo o nell’altro, deve pur condensare per dar origine a nuvole foriere di idrometeore. Vero è che la pressione e la temperatura sono correlate alle precipitazioni, ma l’”esperto” avrebbe dovuto essere più rigoroso, laddove evocò la formula più che altro per incutere soggezione nell’uditorio, tacciandolo di ignoranza.
Il bilancio idrico dell’atmosfera implica che, se le piogge si concentrano in un’area circoscritta ed in un tempo limitato, altre regioni rimangono all’asciutto. Dunque si assiste ad una forte discrepanza areale in termini di quantità e di intensità, ossia qui piove moltissimo ed in poche ore, là poco o punto ed in un arco di tempo molto lungo.
Ora il disequilibrio, che si manifesta come estremizzazione dei fenomeni meteorologici, è proprio la causa delle devastazioni cha la cronaca ha purtroppo registrato: straripamenti di corsi d’acqua, frane, alluvioni... E’ inconfutabile: si tende la corda finché essa si spezza.[1]
I negazionisti dell’olocausto chimico-biologico asseriscono che i nubifragi sono tanto rovinosi, poiché manca una saggia gestione del territorio: non viene eseguita la manutenzione degli alvei di fiumi e torrenti; i boschi non vengono puliti da sterpi e detriti, a differenza di quanto avveniva molti decenni or sono; la speculazione edilizia ha ignorato l’assetto idrogeologico… Per una volta siamo, in parte, d’accordo con i disinformatori: infatti non si può contestare che l’aggressione al territorio e l’incuria sono fattori di rischio. Tuttavia non bisogna confondere questi fattori con elementi che risultano, invece, determinanti e scatenanti. È indubbio che fenomeni meteorologici distruttivi sono diventati più frequenti: ammettiamo pure che, in qualche caso, tale intensificazione sia dovuta ad influssi naturali come le tempeste geomagnetiche. Non si può, però, sottacere che esistono prove atte a dimostrare che esistono armi climatiche progettate ed usate per provocare il finimondo. Se già durante l'ormai lontana guerra del Vietnam, gli Stati Uniti attuarono l’ “operazione Popeye”, grazie alla quale i territori indocinesi in cui si annidavano i Vietcong, furono flagellati con piogge torrenziali, vogliamo credere che i militari non siano oggi in grado di creare alluvioni e siccità a comando?
I meteorologi di regime (tra loro, giova ricordarlo, molti sono dei dilettanti) per tentare di spiegare le calamità in oggetto, hanno elaborato dei modelli interpretativi che lasciano un po’ il tempo che trovano. Di per sé tali schemi non sarebbero neppure del tutto errati, ma sono incontrollabili. Infatti si postulano condizioni atmosferiche che potrebbero anche essere del tutto inventate per nascondere l’artificialità del fenomeno. Usare termini tecnici come “celle lineari”, “temporali autorigeneranti”, “linea di groppo”, “correnti di inflow”, “downdrafts” etc. pare un espediente per impressionare e confondere i destinatari, più che un’illustrazione perspicua dei fatti. Intendiamoci: le manifestazioni atmosferiche succitate esistono, ma potrebbero essere anche un effetto di un’alterazione indotta con apparati ad hoc. Già solo lo spostamento delle correnti a getto potrebbe aver determinato una reazione a catena. A proposito delle jet streams, è stato rilevato che, in concomitanza con gli accadimenti calamitosi, la corrente a getto subtropicale pare essersi come spezzata, con un’imponente deviazione verso sud, ossia verso l’area travolta dalle alluvioni.[2] Inoltre le numerose scie chimiche che, nei giorni precedenti il disastro, hanno deturpato il cielo della Liguria avranno pur svolto il loro ruolo. Come interpretare, infine, le “delucidazioni” che i meteorologi si sono affannati a fornire, subito dopo gli eventi? Excusatio non petita, accusatio manifesta.
I fenomeni naturali in verità, quando non sono sostituiti da interventi “umani”, sono forzati per ottenere gli effetti voluti: lo stesso geologo Mario (per gli amici Bario) Tozzi ha dichiarato che gli accadimenti genovesi hanno subìto un particolare rinvigorimento, a causa dell’alta pressione instaurata sui quadranti centro-orientali. Questa zona (un anticiclone indotto con H.A.A.R.P.?) ha premuto sul vortice depressionario, comprimendolo. Tozzi non si è discostato molto dalla realtà: le scie igroscopiche, disposte lungo il fronte orientale della perturbazione, l’hanno schiacciato, aumentandone l’energia. D'altronde le coperture artificiali adempiono questa funzione. E’ come quando si tappa con tutte le forze un recipiente dove continua ad affiuire del liquido: nel momento in cui non si riesce più a turare il contenitore, il liquido fuoriesce con spaventosa potenza.
Non si possono infine ignorare gli strani coni che si sono generati dal Mar Tirreno e dal Golfo di Genova: essi ricordano da vicino la nuvola conica creata dal nulla nel Midwest con un macchinario della N.A.S.A., causa di catastrofiche inondazioni. Si confrontino le immagini satellitari: le somiglianze sono sbalorditive. Tra l’altro, in un’altra mappa, si può osservare una “conchiglia” che si è creata dalla Corsica (Francia), isola sede di una base militare. Nella fattispecie, il cono, che non nasce dal mare e non è alimentato dall’acqua del Tirreno (non può quindi essere attendibile la versione ufficiale delle celle linerari autorigeneranti), si allarga proprio prima verso il Levante Ligure e poi verso il Ponente, tempestati da violente piogge il giorno 5 novembre 2011. E', in questo caso, ipotizzabile l'impiego del Taurus Molecolar Cloud (TMC 65), come testimoniato da diversi cittadini statunitensi.
E’ una questione di economia nell’analisi: invece di ipotizzare un concorso di circostanze atmosferiche avverse, di cui alcune rare (o fittizie?), è più coerente ritenere che siano state impiegate delle micidiali apparecchiature per colpire alcune aree, già vulnerabili, anche se per le Cinqueterre il solito argomento dell’edificazione indiscriminata non si può addurre, poiché i borghi dell’incantevole regione sono ubicati in un territorio in cui oggettivamente, stante l’orografia, è impossibile erigere nuove costruzioni.
La guerra climatica è in corso [3], una guerra non dichiarata contro il pianeta ed i suoi abitanti: è stata dichiarata da una masnada di pazzi criminali.
[1] “L'alluvione di Genova entrerà negli annali climatici statistici per aver stabilito il nuovo record italiano di pioggia nell'arco di un'ora. E' successo alla stazione A.R.P.A.L. di Vicomorasso dove in un'ora sono caduti 181 mm. I 337 mm caduti in tre ore sono anch'essi da primato, ma conteso con Capoterra (Sardegna) nel 2008, dove ne caddero ufficialmente 332, anche se alcune fonti riportano 375. Come totale dell'evento Vicomorasso marca 454 mm (fonte dati ARPAL meteoliguria). Ancor di più è piovuto alla stazione LIMET di Quezzi (quartiere cittadino), 542 mm di cui 403 mm in quattro ore e con massimo orario di 159 mm. Di là da tutte le possibili motivazioni legate all'urbanistica ed all'ambiente, è questa la causa principale dell'alluvione che ha sconvolto i quartieri lungo la Valle del Bisagno, una quantità di pioggia record per intensità e di durata considerevole. Le cumulate entro le quattro ore sono anche superiori a quelle dell'inondazione della settimana scorsa alle Cinque Terre e in Val di Vara..."
[2] Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini. Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.: è quanto sostengono, tra gli altri, gli scienziati tedeschi Bludorf e Fosar.
[3] E' bene evidenziare che il Governo Berlusconi, sotto pressione da diverse settimane, per opera dell'Unione Europea ed in specialmodo della Germania e della Francia, si dimise subito dopo l'ultima alluvione.
Le alluvioni che, con le loro tragiche conseguenze, hanno colpito l’Italia, hanno scatenato le orde dei disinformatori. Essi, del tutto indifferenti alle sofferenze di persone martoriate dai disastri presumibilmente artificiali, anzi di fatto complici delle scelleratezze perpetrate da chi manipola il tempo ed il clima, hanno tentato con alcuni stratagemmi di distogliere l’attenzione dai veri responsabili delle catastrofi. La loro strategia consiste nell’additare il filo d’erba, affinché non si veda la foresta.
Per affrontare il discorso, è necessario in primo luogo considerare l’equazione di Clausius-Clayperon, chiamata in causa tempo fa da un isterico Luca Mercalli. Qui dobbiamo subito notare che il “meteorologo” richiamò l’equazione sullodata in modo strumentale e non del tutto attinente, poiché essa, nell’ambito della termodinamica, mette in relazione la variazione della temperatura di cambiamento di stato relativo ad una sostanza con la modifica della pressione esterna. Dunque sono coinvolti parametri inerenti a valori termici e barici (di pressione), mentre Mercalli aveva collegato l’equazione ipso facto all’umidità atmosferica che, in un luogo o nell’altro, deve pur condensare per dar origine a nuvole foriere di idrometeore. Vero è che la pressione e la temperatura sono correlate alle precipitazioni, ma l’”esperto” avrebbe dovuto essere più rigoroso, laddove evocò la formula più che altro per incutere soggezione nell’uditorio, tacciandolo di ignoranza.
Il bilancio idrico dell’atmosfera implica che, se le piogge si concentrano in un’area circoscritta ed in un tempo limitato, altre regioni rimangono all’asciutto. Dunque si assiste ad una forte discrepanza areale in termini di quantità e di intensità, ossia qui piove moltissimo ed in poche ore, là poco o punto ed in un arco di tempo molto lungo.
Ora il disequilibrio, che si manifesta come estremizzazione dei fenomeni meteorologici, è proprio la causa delle devastazioni cha la cronaca ha purtroppo registrato: straripamenti di corsi d’acqua, frane, alluvioni... E’ inconfutabile: si tende la corda finché essa si spezza.[1]
I negazionisti dell’olocausto chimico-biologico asseriscono che i nubifragi sono tanto rovinosi, poiché manca una saggia gestione del territorio: non viene eseguita la manutenzione degli alvei di fiumi e torrenti; i boschi non vengono puliti da sterpi e detriti, a differenza di quanto avveniva molti decenni or sono; la speculazione edilizia ha ignorato l’assetto idrogeologico… Per una volta siamo, in parte, d’accordo con i disinformatori: infatti non si può contestare che l’aggressione al territorio e l’incuria sono fattori di rischio. Tuttavia non bisogna confondere questi fattori con elementi che risultano, invece, determinanti e scatenanti. È indubbio che fenomeni meteorologici distruttivi sono diventati più frequenti: ammettiamo pure che, in qualche caso, tale intensificazione sia dovuta ad influssi naturali come le tempeste geomagnetiche. Non si può, però, sottacere che esistono prove atte a dimostrare che esistono armi climatiche progettate ed usate per provocare il finimondo. Se già durante l'ormai lontana guerra del Vietnam, gli Stati Uniti attuarono l’ “operazione Popeye”, grazie alla quale i territori indocinesi in cui si annidavano i Vietcong, furono flagellati con piogge torrenziali, vogliamo credere che i militari non siano oggi in grado di creare alluvioni e siccità a comando?
I meteorologi di regime (tra loro, giova ricordarlo, molti sono dei dilettanti) per tentare di spiegare le calamità in oggetto, hanno elaborato dei modelli interpretativi che lasciano un po’ il tempo che trovano. Di per sé tali schemi non sarebbero neppure del tutto errati, ma sono incontrollabili. Infatti si postulano condizioni atmosferiche che potrebbero anche essere del tutto inventate per nascondere l’artificialità del fenomeno. Usare termini tecnici come “celle lineari”, “temporali autorigeneranti”, “linea di groppo”, “correnti di inflow”, “downdrafts” etc. pare un espediente per impressionare e confondere i destinatari, più che un’illustrazione perspicua dei fatti. Intendiamoci: le manifestazioni atmosferiche succitate esistono, ma potrebbero essere anche un effetto di un’alterazione indotta con apparati ad hoc. Già solo lo spostamento delle correnti a getto potrebbe aver determinato una reazione a catena. A proposito delle jet streams, è stato rilevato che, in concomitanza con gli accadimenti calamitosi, la corrente a getto subtropicale pare essersi come spezzata, con un’imponente deviazione verso sud, ossia verso l’area travolta dalle alluvioni.[2] Inoltre le numerose scie chimiche che, nei giorni precedenti il disastro, hanno deturpato il cielo della Liguria avranno pur svolto il loro ruolo. Come interpretare, infine, le “delucidazioni” che i meteorologi si sono affannati a fornire, subito dopo gli eventi? Excusatio non petita, accusatio manifesta.
I fenomeni naturali in verità, quando non sono sostituiti da interventi “umani”, sono forzati per ottenere gli effetti voluti: lo stesso geologo Mario (per gli amici Bario) Tozzi ha dichiarato che gli accadimenti genovesi hanno subìto un particolare rinvigorimento, a causa dell’alta pressione instaurata sui quadranti centro-orientali. Questa zona (un anticiclone indotto con H.A.A.R.P.?) ha premuto sul vortice depressionario, comprimendolo. Tozzi non si è discostato molto dalla realtà: le scie igroscopiche, disposte lungo il fronte orientale della perturbazione, l’hanno schiacciato, aumentandone l’energia. D'altronde le coperture artificiali adempiono questa funzione. E’ come quando si tappa con tutte le forze un recipiente dove continua ad affiuire del liquido: nel momento in cui non si riesce più a turare il contenitore, il liquido fuoriesce con spaventosa potenza.
Non si possono infine ignorare gli strani coni che si sono generati dal Mar Tirreno e dal Golfo di Genova: essi ricordano da vicino la nuvola conica creata dal nulla nel Midwest con un macchinario della N.A.S.A., causa di catastrofiche inondazioni. Si confrontino le immagini satellitari: le somiglianze sono sbalorditive. Tra l’altro, in un’altra mappa, si può osservare una “conchiglia” che si è creata dalla Corsica (Francia), isola sede di una base militare. Nella fattispecie, il cono, che non nasce dal mare e non è alimentato dall’acqua del Tirreno (non può quindi essere attendibile la versione ufficiale delle celle linerari autorigeneranti), si allarga proprio prima verso il Levante Ligure e poi verso il Ponente, tempestati da violente piogge il giorno 5 novembre 2011. E', in questo caso, ipotizzabile l'impiego del Taurus Molecolar Cloud (TMC 65), come testimoniato da diversi cittadini statunitensi.
E’ una questione di economia nell’analisi: invece di ipotizzare un concorso di circostanze atmosferiche avverse, di cui alcune rare (o fittizie?), è più coerente ritenere che siano state impiegate delle micidiali apparecchiature per colpire alcune aree, già vulnerabili, anche se per le Cinqueterre il solito argomento dell’edificazione indiscriminata non si può addurre, poiché i borghi dell’incantevole regione sono ubicati in un territorio in cui oggettivamente, stante l’orografia, è impossibile erigere nuove costruzioni.
La guerra climatica è in corso [3], una guerra non dichiarata contro il pianeta ed i suoi abitanti: è stata dichiarata da una masnada di pazzi criminali.
[1] “L'alluvione di Genova entrerà negli annali climatici statistici per aver stabilito il nuovo record italiano di pioggia nell'arco di un'ora. E' successo alla stazione A.R.P.A.L. di Vicomorasso dove in un'ora sono caduti 181 mm. I 337 mm caduti in tre ore sono anch'essi da primato, ma conteso con Capoterra (Sardegna) nel 2008, dove ne caddero ufficialmente 332, anche se alcune fonti riportano 375. Come totale dell'evento Vicomorasso marca 454 mm (fonte dati ARPAL meteoliguria). Ancor di più è piovuto alla stazione LIMET di Quezzi (quartiere cittadino), 542 mm di cui 403 mm in quattro ore e con massimo orario di 159 mm. Di là da tutte le possibili motivazioni legate all'urbanistica ed all'ambiente, è questa la causa principale dell'alluvione che ha sconvolto i quartieri lungo la Valle del Bisagno, una quantità di pioggia record per intensità e di durata considerevole. Le cumulate entro le quattro ore sono anche superiori a quelle dell'inondazione della settimana scorsa alle Cinque Terre e in Val di Vara..."
[2] Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini. Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.: è quanto sostengono, tra gli altri, gli scienziati tedeschi Bludorf e Fosar.
[3] E' bene evidenziare che il Governo Berlusconi, sotto pressione da diverse settimane, per opera dell'Unione Europea ed in specialmodo della Germania e della Francia, si dimise subito dopo l'ultima alluvione.
Antonio Marcianò, sei un vigliacco sciacallo. Basta l'inizio di questa accozzaglia di vaccate per dimostrarlo:
ReplyDeleteLe alluvioni che, con le loro tragiche conseguenze, hanno colpito l’Italia, hanno scatenato le orde dei disinformatori. Essi, del tutto indifferenti alle sofferenze di persone martoriate dai disastri presumibilmente artificiali, anzi di fatto complici delle scelleratezze perpetrate da chi manipola il tempo ed il clima, hanno tentato con alcuni stratagemmi di distogliere l’attenzione dai veri responsabili delle catastrofi. La loro strategia consiste nell’additare il filo d’erba, affinché non si veda la foresta.
Guarda che chi s'è precipitato per primo a sfruttare certe tragedie sei stato tu insieme col tuo ignobile fratello. E per 4 spiccioli o accessi alle vostre discariche. Vergognatevi.
Ah, non pensare di cavartela inventandoti frasi in latino (seppur formalmente corrette) che mostrerebbero pietas verso i morti.
La citazione corretta è sit tibi terra levis.
ilpeyote riposa in pace
Segnalo un altro paio di cazzate (troppo faticoso citarle tutte).
ReplyDelete1) Impara a scrivere, l'equazione è di Clausius-Clapeyron.
2) Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.: è quanto sostengono, tra gli altri, gli scienziati tedeschi Bludorf e Fosar.
Ma va' a lavorare, cretino: da quando i venti sono antenne? E le onde radio (per dirne una) andrebbero più veloci, attraverso le correnti?
ilpeyote dio mio quant'è imbecille
A parte la marea di scemze scritte come suo solito ha pere scritto chilomtri con la K ahahahahahahah rotfl
ReplyDeleteAntonio Marcianò, se essere parte in causa della morte di tuo padre non ti ha causato emozioni di nessun tipo, non significa che gli altri siano uguali a te.
ReplyDeleteAvete dichiarato di "sapere in anticipo" delle alluvioni e non avete fatto nulla: come fai a dormire la notte? Perchè il vostro lavoro di disinformazione terroristica non è compatibile con una coscienza. Tu non dovresti insegnare, sei un pericolo. Ma presto avrai quello che meriti dalla giustizia italiana.
So che non puoi vergognarti, non hai i requisiti, quindi ti dico solo: trema, la giustizia sta arrivando.
A proposito di cattiveria, dovrebbero imparare a pensare prima di parlare, o scrivere.
ReplyDeleteStraker ha detto...
Ringrazia Wasp-Nigrelli e soci, che non capiscono che così facendo ci rendono ancora più "cattivi" e determinati. Puppino con vigore!
Zret ha detto...
ReplyDeleteGiorno dopo giorno, si assiste ad un crescendo rossiniano di scie chimiche: chissà forse la corda si sta per spezzare, anche se, a volte, lo stillicidio non sembra aver fine. La Liguria, come sempre, è ottenebrata da coltri spettrali.
Le coltri spettrali sono solo nel cervello, sarebbe ora di fare le pulizie invernali.
Perchè ieri e oggi il cielo è stato perfettamente azzurro, e penso che anche a Sanremo non abbia fatto differenza.
Ragazza,
ReplyDeletela cattiveria è tutta farina del suo sacco, e lo fa per soldi, ti credo che è determinato. :P
AHAHAHAHAHAHAHAHAHA
gli scienziati tedeschi Bludorf e Fosar.
ReplyDeleteMa vattene, tu e la macroedizioni, IDIOTA IGNORANTE CHE NON SEI ALTRO.
E va' a far marchette per qualcosa di serio, clown di un Antonio Marcianò da quattro soldi bucati.
Da qui http://tinyurl.com/7z5fyzo
Franz Bludorf e Grazyna Fosar sono fisici e matematici così come naturopati e ipnoterapeuti. Il punto centrale del loro lavoro d’indagine riguarda i nuovi sviluppi nei campi della fisica, dell’astronomia e delle scienze naturali. Grande attenzione a livello internazionale hanno suscitato i loro libri "Das Erbe von Avalon" (L’Eredità di Avalon), "Zaubergesang" (Il Canto Magico), "Der kosmische Mensch" (L’Uomo cosmico), "Resonanz del Psyche" (Risonanza della Psiche). Sono noti per le loro numerose partecipazioni a programmi radiofonici e televisivi.
Imbecille pagliaccio, vuol dire che hanno una laurea in fisica (almeno 4 anni più uno per la tesi) una in matematica (almeno 4 anni più uno per la tesi) e che sono contemporaneamente naturopati e ipnoterapeuti (laurea in tempo indefinibile più tesi in tempo indefinibile) e che contemporaneamente vanno in televisione e radio a sparare minchiate?
Ma vattene, pagliaccio e due, e va' a far pubblicità a qualcosa di serio e sensato.
Demente.
Scusate lo sbrocco, ma sono incazzato come una iena con certi idioti. Denunciami pure, sig. Antonio Marcianò, avrai pane per i tuoi denti di 'sta fava. E continua pure a fare pubblicità (non tanto occulta) per certe case editrici che guadagnano soldi anche mediante la vendita di libri di criminali tipo Hamer.
link http://www.dossierhamer.it/macrolibrarsi.html
ilpeyote MAVAFF... SCHIFOSO PARASSITA CHE NON SEI ALTRO
Per affrontare il discorso, è necessario in primo luogo considerare l’equazione di Clausius-Clayperon, chiamata in causa tempo fa da un isterico Luca Mercalli.
ReplyDelete... e ripresa dallo sgangherato "fisico di professione" penna.
Qui dobbiamo subito notare che il “meteorologo” richiamò l’equazione sullodata in modo strumentale e non del tutto attinente, poiché essa, nell’ambito della termodinamica, mette in relazione la variazione della temperatura di cambiamento di stato relativo ad una sostanza con la modifica della pressione esterna.
Non hai capito una beneamata mazza di nulla, beneamato "ignorante di professione".
A parte quella che può essere considerata una imprecisione ("cambiamento di stato" includerebbe anche la trasformazione solido-liquido, con coperta dalla C&C) l'equazione descrive il "cambiamento di stato" al cambiare della tensione di vapore, o pressione parziale, non la "pressione esterna" tal quale, che può anche essere del tutto irrilevante.
Come sempre s. ha imparacchiato alcuni termini che poi vengono incollati con lo sputo nel tentativo di costruire una pseudoteoria.
Forse, più che a impressionare i beoti che lo seguono, che tanto non hanno la più pallida idea di che cosa stia parlando anche se dicesse (per pura ipotesi) cose sensate, lo fa per sentirsi intelligente e profondo lui stesso.
L'imbrogliare è talmente connaturato alla sua indole che, oltre il prossimo, ama imbrogliare anche sé stesso.
Dimenticavo: va' tranquillamente a sparare le tue minchiate sulle alluvioni "artificiali" in faccia ai residenti parenti dei morti a Genova, facendoti magari filmare (quando avranno riparato la videocamera) da tuo fratello a distanza (ovvio, se no rischia la pelle) di telemetro newcon 4000.
ReplyDeleteSappimi dire il risultato delle riprese, in termini di qualità.
ilpeyote STRACCIONE CIALTRONE VA' A SPACCARE PIETRE CON LA TESTA
@Tigre: "Scusate lo sbrocco, ma sono incazzato come una iena con certi idioti."
ReplyDeleteSiamo almeno in due, se puo' consolarti!
Presentatemi uno di questi idioti, che gli spiego un paio di cosine...
frankbat,
ReplyDeletete li possiamo anche presentare, ma non serve a niente. Se pensi che il loro lader.. leder... insomma il ducetto rosario, se l'è data a gambe levate quando è stato scoperto a fare stalking a wasp... che è quasi settantenne (wasp non me ne vuole :P).
Ti tocca insegnargli via email, ma usando parole facili, mi raccomando.