http://zret.blogspot.com/2010/06/sabbia.html
Sabbia
Scrive René Girard: "L'impressione è che l'intera umanità si stia recando ad una sorta di appuntamento con la propria violenza". La sabbia nella clessidra sta per finire ed il redde rationem con la propria coscienza (per chi l’ha) è prossimo. Infatti, non solo è inevitabile pagare il fio della crudeltà, ma anche render conto dell'ipocrisia e della noncuranza. Chi di noi è del tutto innocente? Oggi occorre confrontarsi non tanto con il male, ma con la sua persistenza attraverso la storia e con la sua sovrabbondanza, quindi con la necessità di sconfiggerlo. Il male ha rotto gli argini ed è straripato in ogni dove.
Vero è che non tutti sono responsabili nella stessa misura ed è anche vero che l'essere reca il segno di una lacerazione originaria (necessaria?), ma, di fronte alle prove estreme, i discorsi e le intenzioni si sciolgono come neve al sole. Quanti saranno tanto stoici da affrontare il Fato? Lo scrittore Silio Italico, quando venne a sapere che era malato di tumore, si lasciò morire di inedia. Quanti dimostreranno lo stessa rocciosa determinazione di fronte alle avversità?
Non sappiamo se saremo tra "i sommersi o i salvati": i piani sono imperscrutabili, cristallizzati nel silenzio degli spazi siderei. Confidiamo in una giustizia superiore.
La verità finalmente sarà sperimentata sulla propria pelle, non conosciuta o ipotizzata. Sarà una verità di fuoco: sarà fiamma che divora e purifica. Sarà l’incendio della palingenesi. Non si tratta di essere catastrofisti, ma di leggere i segni sparsi sull'oceano del tempo, simili a tanti relitti alla deriva tra le onde, tracce di naufragi, di burrasche e di aride bonacce.
Non si tratta di essere catastrofisti: le catastrofi prescindono dal catastrofismo.
Vero è che non tutti sono responsabili nella stessa misura ed è anche vero che l'essere reca il segno di una lacerazione originaria (necessaria?), ma, di fronte alle prove estreme, i discorsi e le intenzioni si sciolgono come neve al sole. Quanti saranno tanto stoici da affrontare il Fato? Lo scrittore Silio Italico, quando venne a sapere che era malato di tumore, si lasciò morire di inedia. Quanti dimostreranno lo stessa rocciosa determinazione di fronte alle avversità?
Non sappiamo se saremo tra "i sommersi o i salvati": i piani sono imperscrutabili, cristallizzati nel silenzio degli spazi siderei. Confidiamo in una giustizia superiore.
La verità finalmente sarà sperimentata sulla propria pelle, non conosciuta o ipotizzata. Sarà una verità di fuoco: sarà fiamma che divora e purifica. Sarà l’incendio della palingenesi. Non si tratta di essere catastrofisti, ma di leggere i segni sparsi sull'oceano del tempo, simili a tanti relitti alla deriva tra le onde, tracce di naufragi, di burrasche e di aride bonacce.
Non si tratta di essere catastrofisti: le catastrofi prescindono dal catastrofismo.
Quanto sarebbe più saggio tacere quando non si ha nulla di sensato da dire!
ReplyDeleteChe scriverlo poi dia contenuto a ciò che non l'ha è solamente una pia illusione.
l'unica catastrofe è che il tuo pc funzioni, zret
ReplyDeleteche palle!
ReplyDeleteFalso Jettatore Antonio Marciano' non ti sono ancora bastate le jatture che ti lanciato contro ?
ReplyDeleteSmettila fare abusivamente lo jettatore o la prossima jattura che ti lancero' contro sara' talmente potente che fara' letteralmente crollare a pezzi il terrazzino !!!!
Rosario Chiarchiaro
Jetattore con regolare patente
Sempre piu' allegro e ottimista, 'sto sfigato!
ReplyDeleteMa imparare a godersi un po' la vita, e' cosi' male?
zrettino, guarda che di cose belle nella vita ne esistono ancora, sai?
Al limite una birra in compagnia di qualche amico, o cose cosi'.
Ah, scusa, dimenticavo. "amico" e' un termine che tu ignori...
zret,a te ti prescinde il cervello!
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