http://morgellons-info.blogspot.com/2010/06/lincubo-del-morgellons-esagoni-e.html
L'incubo del Morgellons: esagoni e nanotecnologie (articolo di Ian Smith)
Ian Smith, ricercatrice indipendente ed ella stessa malata di Morgellons, ha scritto un articolo, in cui, oltre a raccogliere l'agghiacciante testimonianza di una paziente, espone alcuni dati frutto di recenti studi su questa malattia. Riportiamo alcuni stralci significativi del testo, ringraziando Tom Bosco, direttore della rivista Nexus per la preziosa segnalazione.
Un orrore completo è stato vissuto da una donna con la malattia di Morgellons. Mi aveva telefonato per raccontarmi la sua storia. Mi ha anche gentilmente permesso di mostrare le sue foto e testimoniare la sua esperienza. Mi ha mandato alcuni dei suoi campioni di pelle affinché io li potessi esaminare.
Questa donna si accorse che qualcosa stava succedendo alla sua gamba. Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale. Quello che osservò sembrava appartenere alla sceneggiatura di un film horror. Vide che la trama della sua pelle era cambiata: essa le ricordava le squame di un serpente. La pelle normale era stata sostituita da una struttura esagonale. Gli esagoni costituivano degli aggregati duri che erano di colore bronzeo ed erano incollati attraverso una specie di biopellicola.
Si tratta di materiale nano-tecnologico comparabile con quello estratto da altre ferite di persone affette dal morbo di Morgellons. Ho individuato quattro dispositivi nanotecnologici e di questi, tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal. Questa rivista specialistica pubblica studi sui biomateriali usati nella ricerca, nella medicina e nel settore delle comunicazioni.
[...] Gli insetti che sovente aggrediscono i malati di questa atroce sindrome sono in realtà attirati dalla cellulosa: la mia precedente ricerca, infatti, ha evidenziato la presenza dell'ameba Discoidium Dictyostelium come componente delle lesioni nei pazienti colpiti dall’affezione. Il residuo di cellulosa di questo organismo può attrarre alcuni piccoli insetti.
Anche se le statistiche ufficiali scarseggiano, esiste un consenso generale sul fatto che un numero elevato di malati di Morgellons ha le seguenti caratteristiche genetiche e fenotipiche.
1. Il fattore Rh negativo
2. Antenati provenienti dal Nord Europa
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
5. Occhi azzurri, verdi o castani
6. Presenza di alcune anomalie genetiche
Le fibre rosse e blu del Morgellons sono in ognuno di noi. Insetti bio-tecnologici possono trovarsi nelle scie chimiche e sono vettori di varie patologie. Questi insetti sono estremamente resistenti e difficili da uccidere. Ne esistono numerose specie e molti sembrano simili ad insetti naturali. Il colore di alcuni di questi insetti corrisponde al blue delle fibre estruse dai malati di Morgellons. A volte si trovano dei vermi bio-tecnologici: penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi. […]
Leggi l'articolo in lingua inglese qui.
Un orrore completo è stato vissuto da una donna con la malattia di Morgellons. Mi aveva telefonato per raccontarmi la sua storia. Mi ha anche gentilmente permesso di mostrare le sue foto e testimoniare la sua esperienza. Mi ha mandato alcuni dei suoi campioni di pelle affinché io li potessi esaminare.
Questa donna si accorse che qualcosa stava succedendo alla sua gamba. Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale. Quello che osservò sembrava appartenere alla sceneggiatura di un film horror. Vide che la trama della sua pelle era cambiata: essa le ricordava le squame di un serpente. La pelle normale era stata sostituita da una struttura esagonale. Gli esagoni costituivano degli aggregati duri che erano di colore bronzeo ed erano incollati attraverso una specie di biopellicola.
Si tratta di materiale nano-tecnologico comparabile con quello estratto da altre ferite di persone affette dal morbo di Morgellons. Ho individuato quattro dispositivi nanotecnologici e di questi, tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal. Questa rivista specialistica pubblica studi sui biomateriali usati nella ricerca, nella medicina e nel settore delle comunicazioni.
[...] Gli insetti che sovente aggrediscono i malati di questa atroce sindrome sono in realtà attirati dalla cellulosa: la mia precedente ricerca, infatti, ha evidenziato la presenza dell'ameba Discoidium Dictyostelium come componente delle lesioni nei pazienti colpiti dall’affezione. Il residuo di cellulosa di questo organismo può attrarre alcuni piccoli insetti.
Anche se le statistiche ufficiali scarseggiano, esiste un consenso generale sul fatto che un numero elevato di malati di Morgellons ha le seguenti caratteristiche genetiche e fenotipiche.
1. Il fattore Rh negativo
2. Antenati provenienti dal Nord Europa
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
5. Occhi azzurri, verdi o castani
6. Presenza di alcune anomalie genetiche
Le fibre rosse e blu del Morgellons sono in ognuno di noi. Insetti bio-tecnologici possono trovarsi nelle scie chimiche e sono vettori di varie patologie. Questi insetti sono estremamente resistenti e difficili da uccidere. Ne esistono numerose specie e molti sembrano simili ad insetti naturali. Il colore di alcuni di questi insetti corrisponde al blue delle fibre estruse dai malati di Morgellons. A volte si trovano dei vermi bio-tecnologici: penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi. […]
Leggi l'articolo in lingua inglese qui.
in casi come questi,la 180/78 non è applicabile.
ReplyDeletesolo un appunto...come ha fatto a guardarsi la gamba col microscopio digitale?o.ò
ReplyDelete5. Occhi azzurri, verdi o castani
ReplyDeleteMa ci sono anche altri colori per gli occhi o ho un vuoto di memoria?
"solo un appunto...come ha fatto a guardarsi la gamba col microscopio digitale?o.ò"
ReplyDeleteHa messo la gamba fra due vetrini, che domande fai? :P
"dispositivi nanotecnologici" haaaaaa dispositivi .....heeee.... haaaaaa.....ma allora servono a qualche cosa i dispositivi..... heeeee
ReplyDeleteIan Smith ricercatrice indipendente? non vorrei sbagliarmi, ma Ian è un nome da uomo.
ReplyDeleteaaaaah l'articolo é stato segnalato da Tom Bosco delle edizioni Nexus ! allora possiamo essere sicuri che si tratta di cagate senza senso.
ReplyDeletema andate a trovare un lavoro serio buffoni
@ anonimo 9.26
ReplyDeleteVero, Ian è un nome maschile (di origine Gallese, se non erro). Infatti l'"originale" ricercatore indipendente (dalla ragione) si chiama Jan. Guardate che follia questo sito http://www.morgellonsexposed.com/
ilpeyote CURATEVI
...tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal.
ReplyDeleteCe n'ho per il belino di cercare la versione originale di questo articolo per vedere cosa sia stato effettivamente scritto.
Però basta far notare l'approssimazione della traduzione italiana.
Wiley Interscience è un portale internet che permette l'accesso alle decine e decine di riviste specialistiche (journal, in inglese) pubblicate online dalla casa editrice Wiley.
Gli articoli sono visibili solo sottoscrivendo l'abbonamento o pagando il download dell'articolo. Altrimenti ci si deve accontentare del riassunto (abstract).
Non esiste alcun Interscience Wiley Journal come non esiste nessun "Google Week" che riporti copia di tutti i documenti rintracciabili con quel motore di ricerca.
Esistono invece decine di riviste mediche (e anche altre discipline scientifiche) accessibili tramite Wiley Interscience.
Serietà e correttezza avrebbero imposto di specificare su quale di queste riviste è trattato l'argomento, sempre che sia vero che ci sia una rivista che l'abbia trattato.
Ovviamente il traduttore (concedo il beneficio del dubbio all'autore originale) non capendo un belino di come stavano le cose, s'è limitato a buttare giù una frasetta senza significato, rimescolando i termini inglesi tanto per impressionare i lettori, ben sapendo che nessuno di loro mai controllerà l'affermazione.
Dopotutto nessuno dei destinatari del post ha voglia di capire. Vogliono solo essere coccolati nella loro paranoia vittimistica.
mastro, la figura "e" di questo "articolo" è tratta originariamente da qui http://www3.interscience.wiley.com/journal/76507574/abstract (dove c'è l'abstract, per "estrarre" l'articolo intero si paga). Riporto l'abstract (che, ovviamente, non c'entra un tubo con le minchiate e, oltretutto E' DEL 2000):
ReplyDeleteAbstract
Silicon and silica based nanostructures are potentially very important for nanoelectronic devices. These authors used a simple pyrolysis procedure to synthesize a series of 1D silica nanowire bundles and brush-like arrays with unique structure, such as the necklace-like structure (see Figure, left) and the silica nanotube half-filled with a silicon nanowire (right).
Advanced Materials
Volume 12 Issue 24, Pages 1938 - 1940
Published Online: 16 Jan 2001
ilpeyote pagliacci
5. Occhi azzurri, verdi o castani
ReplyDeletecazz questa si che una discriminante forte comprenderà il 99% della popolazione mondiale.
Anonymous said...
solo un appunto...come ha fatto a guardarsi la gamba col microscopio digitale?o.ò
facile se l'è affettata ;D
sti qua hanno gli insetti nel cervello
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
ReplyDelete4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
...
6. Presenza di alcune anomalie genetiche
Quindi e' stata fatta un'approfondita analisi del DNA dei malati.
E i referti dove sono?
E poi scrive:
penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi.
Eccheccazzo, fanno il DNA dei pazienti e NON quello delle fibre?
Cos'e', finiti i fondi?
Ma che scienziati del menga...
Saluti
Michele
"Hanmar said...
ReplyDeleteCos'e', finiti i fondi?"
Si, quelli di caffè... e Do Nascimiento non rispondeva al cell.!
Saluti
MarcoB
piccolo excursus per un sorriso dopo tanti nematodi:
ReplyDeletehttp://thisisphotobomb.files.wordpress.com/2010/04/129155594356308110.jpg
Ecco un'altra smoking gun.
Se qualcuno ha interesse a leggere l'articolo intero per capire quante cazzate hanno scritto i complottari io l'accesso al full-text ce l'ho. ;)
ReplyDeletePrivilegi della sezione affari speciali NWO!
il peyote full-access
Certo che tradurre la frase
ReplyDeleteShe could feel something in it and took a closer look with her digital microscope
con questa
Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale.
Dove cavolo è scritto che ha sentito qualcosa MUOVERSI??
Ma chi fa le traduzioni? Topo Gigio?
Vostro se.se.su.se
E poi cos'e' un microscopio digitale?
ReplyDeleteIo conosco quelli ottici e quelli elettronici.
Al limite quelli ottici accoppiati ad una videocamera digitale.
Che pagliacci.
Saluti
Michele
@Hanmar
ReplyDeleteEsatto. L'unica differenza è un sensore CCD e che non si guarda direttamente nell'oculare ma nello schermo.
A digital microscope is a variation of a traditional optical microscope that uses optics and a charge-coupled device (CCD) camera to output a digital image to a monitor, sometimes by means of software running on a computer. A digital microscope differs from an optical microscope in that there is no provision to observe the sample directly through an eyepiece.
Pagliacci? Io fossi Ruggero Leoncavallo inorridirei...
Vostro se.se.su.se