http://zret.blogspot.com/2012/07/quando-leroismo-non-basta.html
Quando l'eroismo non basta
Di
recente una rete televisiva ha mandato in onda la pellicola “Un eroe
borghese”, per la regia di Michele Placido. Il film dipana le note
vicende dell’integerrimo Giorgio Ambrosoli (Milano 1933-1979),
l’avvocato scelto per liquidare la Banca privata italiana, appartenente a
Michele Sindona (Patti 1920 - Voghera, 1986). Ambrosoli, per aver toccato dei nervi scoperti, fu assassinato da un sicario il giorno 11 (!)
luglio 1979. Sindona, rampante uomo d’affari, tra il 1969 ed il 1974
aveva costruito un impero finanziario, al cui crollo era riparato negli
Stati Uniti. Il faccendiere, essendo coinvolto nel fallimento della
banca “Franklin”, fu arrestato e condannato. Morì in carcere per
avvelenamento.
Che significato può assumere per il sistema inserire nei palinsesti certe produzioni cinematografiche e dedicare reportages e dibattiti ai crimini della mafia perpetrati con la collusione - come si suol dire – di “pezzi dello stato”? Si chiamano in causa trattative tra lo stato e Cosa nostra (c’est-à -dir lo stato tratta con sé stesso… ), servizi segreti deviati, quasi esistessero servizi retti come rette.
Non bisogna illudersi: il potere, che trova nei media un potente e capillare strumento di plagio dell’opinione pubblica, non lascia nulla al caso. Le celebrazioni untuose ed ipocrite in memoria dei compianti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino obbediscono ad alcuni precisi scopi. In primo luogo, sono la maschera delle istituzioni che amano presentarsi, per alimentare il consenso della massa, come oneste e strenue oppositrici della delinquenza organizzata. Il governo così esibisce il suo volto imbellettato… peccato che sia il viso di una mummia putrida e puzzolente.
Inoltre l’insistenza sulle nefandezze della malavita cui si intrecciano complicità degli apparati, induce a credere che è sufficiente recidere i pochi legami tra la criminalità e qualche esponente della società civile o della politica (funzionario o sottosegretario o ministro) per ripristinare la legalità. Ecco allora che pullulano ripugnanti iniziative soprattutto “scolastiche”: commemorazioni, concorsi, mostre, spettacoli sono volti ad indottrinare le nuove leve, ad inculcare il convincimento che lo stato è buono. Supremo e vergognoso paradosso: il regime celebra gli eroi che esso stesso ha trucidato.
Anche lasciar balenare il sospetto che, dietro certi omicidi eccellenti si trovino personaggi del calibro di Giulio Andreotti, non rivoluziona le cose, non sovvertendo la fiducia nel sistema tout court. Si resta sempre ad un livello di comprensione non solo incompleto, ma tendenzioso, poiché è un’interpretazione del reale che prescinde dalla coscienza che “non esistono poteri buoni”. (F. De André)[1]
Compiere un passo decisivo nell’intelligenza dei processi politici significa acquisire che le élites sono talmente feroci e spregiudicate da non esitare a massacrare inermi ed ignari cittadini, spesso della stessa nazione cui, all’apparenza, appartengono le stesse classi dirigenti. Questo modus operandi è ben documentato, ad esempio, nel libro di Marco Pizzuti, “Rivelazioni non autorizzate”, in cui è illustrato come il Gotha sedicente ebraico non esitò a strumentalizzare ed a sacrificare inconsapevoli giudei, pur di perseguire i suoi diabolici fini. [alè, un pizzico di sano antisemitismo non guasta mai] E’ una raison d’état che ignora e calpesta le patrie ed i popoli.
Non basta, però, concludere che la politica e l’economia mondiale sono dirette e gestite da pochi influenti centri: è codesta una conclusione che il cittadino medio, quasi sempre, rifiuta a priori, pur con tutte le prove che si possono addurre. Bisognerebbe, infatti, concepire una longa manus allotria [ma anche un po' acconguagliata] dietro il sipario degli accadimenti…. e questo è davvero chiedere troppo anche ad un eroe, borghese o proletario che sia.
[1] E' naturale che all'interno delle istituzioni agiscono persone degnissime, ma purtroppo sono poche.
Che significato può assumere per il sistema inserire nei palinsesti certe produzioni cinematografiche e dedicare reportages e dibattiti ai crimini della mafia perpetrati con la collusione - come si suol dire – di “pezzi dello stato”? Si chiamano in causa trattative tra lo stato e Cosa nostra (c’est-à -dir lo stato tratta con sé stesso… ), servizi segreti deviati, quasi esistessero servizi retti come rette.
Non bisogna illudersi: il potere, che trova nei media un potente e capillare strumento di plagio dell’opinione pubblica, non lascia nulla al caso. Le celebrazioni untuose ed ipocrite in memoria dei compianti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino obbediscono ad alcuni precisi scopi. In primo luogo, sono la maschera delle istituzioni che amano presentarsi, per alimentare il consenso della massa, come oneste e strenue oppositrici della delinquenza organizzata. Il governo così esibisce il suo volto imbellettato… peccato che sia il viso di una mummia putrida e puzzolente.
Inoltre l’insistenza sulle nefandezze della malavita cui si intrecciano complicità degli apparati, induce a credere che è sufficiente recidere i pochi legami tra la criminalità e qualche esponente della società civile o della politica (funzionario o sottosegretario o ministro) per ripristinare la legalità. Ecco allora che pullulano ripugnanti iniziative soprattutto “scolastiche”: commemorazioni, concorsi, mostre, spettacoli sono volti ad indottrinare le nuove leve, ad inculcare il convincimento che lo stato è buono. Supremo e vergognoso paradosso: il regime celebra gli eroi che esso stesso ha trucidato.
Anche lasciar balenare il sospetto che, dietro certi omicidi eccellenti si trovino personaggi del calibro di Giulio Andreotti, non rivoluziona le cose, non sovvertendo la fiducia nel sistema tout court. Si resta sempre ad un livello di comprensione non solo incompleto, ma tendenzioso, poiché è un’interpretazione del reale che prescinde dalla coscienza che “non esistono poteri buoni”. (F. De André)[1]
Compiere un passo decisivo nell’intelligenza dei processi politici significa acquisire che le élites sono talmente feroci e spregiudicate da non esitare a massacrare inermi ed ignari cittadini, spesso della stessa nazione cui, all’apparenza, appartengono le stesse classi dirigenti. Questo modus operandi è ben documentato, ad esempio, nel libro di Marco Pizzuti, “Rivelazioni non autorizzate”, in cui è illustrato come il Gotha sedicente ebraico non esitò a strumentalizzare ed a sacrificare inconsapevoli giudei, pur di perseguire i suoi diabolici fini. [alè, un pizzico di sano antisemitismo non guasta mai] E’ una raison d’état che ignora e calpesta le patrie ed i popoli.
Non basta, però, concludere che la politica e l’economia mondiale sono dirette e gestite da pochi influenti centri: è codesta una conclusione che il cittadino medio, quasi sempre, rifiuta a priori, pur con tutte le prove che si possono addurre. Bisognerebbe, infatti, concepire una longa manus allotria [ma anche un po' acconguagliata] dietro il sipario degli accadimenti…. e questo è davvero chiedere troppo anche ad un eroe, borghese o proletario che sia.
[1] E' naturale che all'interno delle istituzioni agiscono persone degnissime, ma purtroppo sono poche.
Il demonio Zret (come piace a lui appellare gli altri...) ha scritto pure "11 (!)" per fare i collegamento (del cazzo) con l'11 Settembre... tanto tutto fa brodo per le instabili menti.
ReplyDeleteCHE SCHIFO che mi fa... forse anche più schifo di suo fratello... quello almeno è ignorante e si arrabatta (male ed illegalmente) circuendo gonzi... ma questo ha (avrebbe) studiato... se ha un'intelligaenza la sta usando volontariamente e compiutamente per il male del prossimo.
Non ho parole.. o meglio ce le avrei...
Io li definisco solo FALSI.
ReplyDeleteDel resto mi da un fastidio enorme che pezzenti del genere si definiscono "ricercatori della verità" ma di vero non cercano nulla, diffondono solo menzogne.
La carenza di figa è ormai così evidente che fa quasi pena.
ReplyDeleteZret, se te la paghiamo noi una brava (aspettare una non professionista che si avvicini a te gratis è possibile quanto gli sbarchi alieni) riesci a non sparare balle per una settimana di fila?
Nico, forse Antonio ha gli stessi gusti di Marrazzo :D
DeleteA te e tuo fratello rosicario vi farei la permanente a ceffo....per poi usarvi come scopini per cessi in autogrill......
ReplyDeleteFare la permanente alla rosaria la vedo dura...
Delete:)
nel suo caso modelli la crania vuota e ne fai uno sturacessi
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