http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/01/adhd-ed-effetto-placebo-una-ricerca-che.html
ADHD ed effetto placebo, una ricerca che fa riflettere
Qui di seguito alcuni estratti significativi di un articolo pubblicato il 30 giugno 2009 su science daily; la traduzione è stata pubblicata dal dottor Daniele Aprile sul sito psichesoma.com.
Un nuovo studio, condotto da neuropsichiatri infantili dell’Università di Buffalo [pubblicato sul "Journal of Development & Behavioral Pediatrics"], suggerisce che il principale effetto dei farmaci per l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) sia l’effetto placebo. La cosa incredibile però è che l’effetto placebo non lo ha sui bambini ma sui genitori sugli insegnanti o sugli psicologi che hanno in cura i bambini!
(...) quando i genitori o gli psicologi hanno creduto i loro pazienti “malati di ADHD” (fra virgolette perchè questa malattia è a dir poco sopravvalutata) stessero prendendo i farmaci per la loro “patologia” (sempre fra virgolette…) tendevano a guardare più favorevolmente e a prendersi meglio cura dei bambini, che in realtà stavano assumendo delle innocue zollette di zucchero!
“L’atto di somministrare il farmaco, o il pensare che il bambino abbia ricevuto il farmaco, può indurre aspettative positive nei genitori e negli insegnanti sugli gli effetti di quel farmaco, che possono, a loro volta, influenzare il modo in cui i genitori e gli insegnanti valutano e si comportano verso questi stessi bambini.” ha detto il ricercatore Daniel il A. Waschbusch, autore della ricerca. “Riteniamo quindi che il credere che il bambino stia ricevendo il farmaco può determinare una variazione nell’atteggiamento degli insegnanti o di chi si prende cura dei bambini.”
Possono avere un’opinione migliore del bambino ed è questo a generare un migliore rapporto!
Un effetto placebo di questo tipo potrebbe avere risvolti sia positivi che negativi. Waschbusch ha infatti aggiunto: “Se gli insegnanti prendono più a cura i bambini perchè credono che siano sotto effetto farmacologico, questa è una buona cosa. Se vengono prescritti più farmaci perchè si crede che stiano facendo effetto, questa non è certo una buona cosa.”
Questa seconda possibilità non è certo remota perchè i genitori e gli insegnanti sono stati indotti a credere che con i farmaci si risolvano tutti i i problemi.
Articolo correlato: Salviamo i nostri bambini dal Ritalin
Un nuovo studio, condotto da neuropsichiatri infantili dell’Università di Buffalo [pubblicato sul "Journal of Development & Behavioral Pediatrics"], suggerisce che il principale effetto dei farmaci per l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) sia l’effetto placebo. La cosa incredibile però è che l’effetto placebo non lo ha sui bambini ma sui genitori sugli insegnanti o sugli psicologi che hanno in cura i bambini!
(...) quando i genitori o gli psicologi hanno creduto i loro pazienti “malati di ADHD” (fra virgolette perchè questa malattia è a dir poco sopravvalutata) stessero prendendo i farmaci per la loro “patologia” (sempre fra virgolette…) tendevano a guardare più favorevolmente e a prendersi meglio cura dei bambini, che in realtà stavano assumendo delle innocue zollette di zucchero!
“L’atto di somministrare il farmaco, o il pensare che il bambino abbia ricevuto il farmaco, può indurre aspettative positive nei genitori e negli insegnanti sugli gli effetti di quel farmaco, che possono, a loro volta, influenzare il modo in cui i genitori e gli insegnanti valutano e si comportano verso questi stessi bambini.” ha detto il ricercatore Daniel il A. Waschbusch, autore della ricerca. “Riteniamo quindi che il credere che il bambino stia ricevendo il farmaco può determinare una variazione nell’atteggiamento degli insegnanti o di chi si prende cura dei bambini.”
Possono avere un’opinione migliore del bambino ed è questo a generare un migliore rapporto!
Un effetto placebo di questo tipo potrebbe avere risvolti sia positivi che negativi. Waschbusch ha infatti aggiunto: “Se gli insegnanti prendono più a cura i bambini perchè credono che siano sotto effetto farmacologico, questa è una buona cosa. Se vengono prescritti più farmaci perchè si crede che stiano facendo effetto, questa non è certo una buona cosa.”
Questa seconda possibilità non è certo remota perchè i genitori e gli insegnanti sono stati indotti a credere che con i farmaci si risolvano tutti i i problemi.
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Incredibile. Per una volta, sembrano aver pubblicato qualcosa di sensato. Cos'è successo?
ReplyDeletePs Primo!
Riccardo, stavo giusto pensando la medesima cosa.
ReplyDeleteilpeyote Juleps in forma anonima
Ha smesso di farsi le canne ?
ReplyDeleteMmm...
ReplyDeletePer me si e' sbagliato, ora lo toglie.
Saluti
Michele
Concordo con Corrado.
ReplyDeleteWait, what?
OSHI-
Vuole rifarsi una verginità? Per una volta concordo con lui. A cesare quello che è di Cesare.
ReplyDeleteVabbè, che c'entra tutto questo con la solita fuffa che pubblica il fisico bestiale?
ReplyDeleteDella serie, "Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno"
ReplyDeleteIo trovo questo post estremamente interessante, per via della seguente frase: "La cosa incredibile però è che l’effetto placebo non lo ha sui bambini ma sui genitori sugli insegnanti o sugli psicologi che hanno in cura i bambini!"
ReplyDeleteAbbiamo qui un indefesso sostenitore di tutto cio' che sappia di pratica alternativa che ammette che l'effetto placebo possa funzionare anche nei confronti di terzi, e non solo di chi subisca un trattamento.
Ricordiamoci di questa affermazione, la prossima volta che qualcuno (parlando di agopuntura, di omeopatia, di zapper o di orgone) se ne esce con la frase: "ma qualcosa di vero deve esserci per forza: dopo tutto, funziona su animali e bambini, e lo sanno tutti che animali e bambini non sono soggetti al placebo!"
Ovviamente, il placebo e' ok per spiegare l'efficacia degli odiati psicofarmaci, ma guai a considerarlo per la pratica alternativa preferita.
Il momento di lucidita' di pinna di squalene e' finito, ha ricominiciato a sparare le sue minkiate :D
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