L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Sunday, January 10, 2010

CARISSIMO PAOLO BARNARD

http://lanuovaenergia.blogspot.com/2010/01/carissimo-paolo-barnard.html

CARISSIMO PAOLO BARNARD



In seguito al seguente post di Paolo Barnard
(http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=172):

“La lotta civica a gettoni non funziona, Randazzo e Blondet.
La sensazione è un amaro in bocca di quelli che ti fa rimanere in silenzio senza neppure più la voglia di finire la birra. Ero in un pub con una cara amica, che mi dice "La Randazzo non scrive più su Comedonchisciotte, ci si deve abbonare per leggerla adesso... Mi pare che anche Blondet sia a pagamento". La prima cosa che mi è venuta in mente è un'immagine, ve la descrivo: il panorama desolato di una Berlino est in pieno regime, poche anime che vagano nel grigiore del cemento disadorno in cerca di sostegno. Su un muro è appeso un distributore automatico, la scritta recita "Resistenza, inserire un gettone".

Randazzo, Blondet, ma che fate? 

Siamo il sottoscala della resistenza civica, ombre che parlottano nei sotterranei dell'informazione mentre sopra troneggiano i colossi del Sistema e dell'Antisistema che ci lasciano lo scarto delle briciole del pubblico, e voi elargite strumenti di lotta a pagamento? 

Posso capire se scriveste di geopolitica, di new age, di costume. Ma chi scrive come poter respirare nonostante le polveri che intasano i polmoni, come poter ancora vedere nonostante l'acido negli occhi, non può chiedere "inserite un gettone". 

Avete bisogno di soldi? 

Arrangiatevi in altro modo. 

"Libertà, inserire un gettone."”





Rispondo con una lettera aperta a Paolo Barnard:


Carissimo Paolo,
mi trovo spesso d’accordo con ciò che scrivi e alcuni tuoi articoli li ho apprezzati particolarmente, ad esempio quello in cui spieghi il Trattato di Lisbona e quello in cui parli dell’esigenza di essere motivati al 100% al cambiamento e della necessità di ripudiare vie di mezzo.
Ho apprezzato anche l’ultimo post in cui parli di me e di Blondet, ed esprimi quello che diverse persone pensano.
Condivido in parte quello che dici ma considerando la tua affermazione: “avete bisogno di soldi? Arrangiatevi in altro modo” devo farti osservare che se ci si arrangia in altro modo non rimane tempo per scrivere articoli di una certa qualità.
Ovviamente, sto parlando per la sottoscritta: non conosco Blondet e posso spiegare soltanto la mia scelta e non quella degli altri.
Talvolta ho ammirato la veemenza con cui esprimi le tue opinioni, ma, confesso, un po' meno in quest'ultimo post. Ti sei espresso in modo deciso contro una determinata scelta senza conoscere le ragioni e le particolari situazioni delle persone che citi.
Tu sei un giornalista e dunque di sicuro sai che per scrivere pezzi ben documentati e per aggiornarsi occorre molto impegno e risorse. L’impegno richiede tempo, e se questo tempo non è retribuito a lungo andare inevitabilmente se ne risente.
Ad un certo punto, come ho spiegato ai miei lettori, mi sono trovata di fronte ad una scelta: chiedere un piccolo contributo ai lettori oppure smettere di scrivere. Per fortuna molti lettori hanno capito e hanno aderito all’iniziativa della pubblicazione del giornale “Nuova Energia”.
D’altronde, la cifra necessaria per l’abbonamento è a portata di quasi tutte le tasche, e dunque si tratta semplicemente di comprendere che anche il giornalismo indipendente è impegnativo: costa tempo e risorse che non sempre sono gratuite (documenti, libri, ecc.). Dare un sostegno a chi produce informazione indipendente è anche un modo per fare qualcosa di concreto contro un sistema che ci offre soltanto propaganda.
Con questo mio scritto non voglio convincere nessuno di nulla, se qualcuno crede che i giornalisti indipendenti debbano scrivere sempre gratuitamente (e se non possono devono sparire per non deludere nessuno) continui pure a pensarlo. Ma, caro Barnard, con questa lettera voglio farti presente le ragioni che mi hanno indotto a prendere una decisione impopolare in un panorama di blog o siti che offrono informazione gratuitamente.
Senza voler togliere nulla ai vari bloggher, devo anche osservare che molti siti gratuiti che vorrebbero divulgare informazioni di solito censurate presentano una qualità dell’informazione scadente, lacunosa e talvolta con toni emotivi eccessivi. Tu stesso, se non sbaglio, talvolta hai osservato tali carenze mettendo in evidenza la lacunosità delle fonti oppure la mancanza di rigore logico.
La maggior parte di coloro che scrivono sui vari siti non sono ovviamente né giornalisti né scrittori. Dunque, scrivono su argomenti importanti come la questione d’Israele, il signoraggio o le armi chimiche senza averne specifica competenza ma, soprattutto, spesso senza approfondire con letture specialistiche che non siano quelle presenti sullo stesso web.
Ne deriva un’informazione ripetitiva (perché gli autori copiano i dati da altri autori che scrivono in altri siti oppure pubblicano articoli già pubblicati in molti siti) e assunta da molti come dubbiosa, opinabile, anche quando i contenuti espressi sono del tutto reali e verificabili.
L’effetto è quello di far associare l’informazione non di qualità, con fonti incerte o non chiare, agli argomenti che il regime aborrisce. Ciò purtroppo rafforza coloro che considerano chi si informa su Internet un ingenuo, un credulone, oppure uno che non cerca fonti inappuntabili.
Questo significa anche che, come tu ben sai, la qualità dell’informazione dipende dall’impegno, dalle risorse e dal tempo che si impiegano, e come già detto, l’impegno e le risorse “costano”. Si può offrire un’informazione di qualità anche con costi modesti, ma gratuitamente può risultare difficile a qualcuno.
Ovviamente con questo non voglio certo sostenere che su siti indipendenti e gratuiti non ci siano anche persone brave, professioniste, giornalisti o scrittori, come te. Voglio soltanto osservare che non tutti possono offrire il loro lavoro in modo completamente gratuito (ad esempio, se non sbaglio, anche Massimo Fini e altri offrono prodotti editoriali a pagamento).
Tu sei un bravo giornalista e mi complimento con te per quello che offri gratuitamente. Spero tu possa sempre avere modo di farlo.
Con simpatia
Antonella Randazzo

12 comments:

  1. Insomma come dire: devo vivere in qualche modo...
    E andare a lavorare come fanno tutti, no, pare brutto, soprattutto considerando che baggianate che scrivi...

    Ironman One non loggato


    P.S.
    capcha: spillyi (i soldi ai gonzi...)

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  2. Innanzi tutto bisogna precisare che qualita' dell'informazione e la randazzo non vanno d'accordo.
    Dalla risposta della randazzo mi sembra inoltre di capire che il randazzo pensiero sia:
    per combattere il sistema non posso certo farlo gratuitamente, chi vuol essere reso consapevole paghi per cio'

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  3. Barnard era quello che ha rotto i cabasisi per mesi a Travaglio, definendolo finto oppositore, perchè non parlava del gomblotto del Sig. Aggio. Ora scopro che apprezza la Randazza e, udite, udite, il mitico Blondet, quello degli ebrei danzanti, dei negri mangiabanane, del B25 preso per un B52 ecc.
    Bene, la prossima volta che qualcuno mi cita l'ex collaboratore di Report come sempio di vittima del sistema, so dove mandarlo....

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  4. Nevermind, non dirlo a me che amministro marcotravaglio.mastertopforum.net

    ilpeyote andate a lavorare con la testa alla cava di granito randazzo barnard blondet cialtroni che non siete altro

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  5. Randazzo di stò xazz lavorare è brutto vero? Ma Considerando la qualità dei tuoi articoli sei alla fame azzz ma chi paga per leggere le tue cazzate?

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  6. Faccio fatica a capire chi tra i due sia messo peggio.

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  7. "Bene, la prossima volta che qualcuno mi cita l'ex collaboratore di Report come sempio di vittima del sistema, so dove mandarlo...."
    Nevermind, Barnard da quando ha iniziato la sua era internettiana scrive ed emette cazzate indecenti di ignoranza assoluta, però ha pur sempre subito un episodio triste indecente in un paese che dovrebbe tutelare l'informazione.

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  8. "Condivido in parte quello che dici ma considerando la tua affermazione: “avete bisogno di soldi? Arrangiatevi in altro modo” devo farti osservare che se ci si arrangia in altro modo non rimane tempo per scrivere articoli di una CERTA QUALITA'.""

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

    Certa, sicuro che è certa la qualità dei tuoi articoli

    Ahahahahahahahahhahahahah

    sALUTI
    MarcoB (aspirante prova di qualità per gli articoli della randazzona lavoratrice indefessa; prova rigorosamente fallita ahah)

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  9. La randazzo vorrebbe farci credere che la sua è informazione di qualità??
    Questa è la cazzata più grossa di questo inizio 2010.
    Ma il primato durerà poco...

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  10. randazzo di 'sto randazzo, va' a lavorare-

    ilpeyote lavoratore

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  11. Beh, se non altro Barnard, per le sue affermazioni, deve subire un processo.
    Quando la randazza et similia dovranno assumersi le responsabilita' per le minkiate che dicono ?

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