http://laserpe66.blogspot.com/2010/01/stati-uniti-google-condannato-deve_16.html
Stati Uniti, Google condannato: "Deve svelare identità blogger"
Modella canadese vince una causa di diffamazione presso la Corte suprema
di New York: «Non potevo ignorarlo». Blog non più regno dell'anonimato
NEW YORK
Google colpito e affondato in tribunale. Una modella di New York ha vinto una battaglia legale contro il gigante di Mountain View, costringendolo a svelare l’identità di un blogger che la insultava utilizzando una piattaforma del noto motore di ricerca.
La sentenza della Corte Suprema di New York implica che i blog non sono più il regno dell’anonimato. Nell’agosto 2008 Liskula Cohen, 37 anni, modella canadese residente a New York e apparsa in copertina su Vogue ed Elle, era stata diffamata sul blog «Skanks in New York City» («strappone di New York»), che ne pubblicava alcune foto promiscue con commenti tipo: «Forse era sexy dieci anni fa», «psicotica, bugiarda, puttana», «la disperazione trapela dalla sua anima, sempre che ne abbia una».
Infuriata, la Cohen si era rivolta al tribunale di New York per chiedere a Google, proprietario della piattaforma Blogger.com che ospitava il blog in questione, di smascherare il detrattore. «Se qualcuno ti attacca per strada tu non lo lasci andare come se niente fosse, come potevo ignorarlo?», ha spiegato la top model in un’intervista a «Good Morning America». Google non ne voleva sapere di rivelare l’identità dell’anonimo disturbatore. Glielo ha adesso imposto la sentenza del giudice Joan Madden: «La protezione del diritto di comunicare anonimamente dev’essere bilanciata dall’esigenza di assicurare che le persone che scelgono di abusare di questo mezzo possano rispondere di una trasgressione», ha spiegato il magistrato.
Attraverso l’indirizzo IP (il codice numerico che identifica ogni pc connesso a Internet), Google ha quindi individuato l’autore di quei post infamanti, fornendone anche l’email. Si è così scoperto che si trattava di una conoscente della Cohen, «una che mi trovavo sempre tra i piedi al ristorante o alle feste», ha ricostruito la modella. La donna, raggiunta al telefono, si è dapprima scusata di tutto, poi ha detto di non sapere di cosa si stesse parlando, infine ha accettato di rimuovere volontariamente il blog pieno di insulti dopo che il giudice aveva respinto la tesi dei suoi avvocati che «i blog sono un moderno forum per comunicare le proprie opinioni, incluse le invettive». Soddisfatto il legale della Cohen, Steven Wagner: «Internet non è un posto dove diffamare liberamente la gente. Questo cambierà il modo in cui alcuni si comportano in Rete».
di New York: «Non potevo ignorarlo». Blog non più regno dell'anonimato
NEW YORK
Google colpito e affondato in tribunale. Una modella di New York ha vinto una battaglia legale contro il gigante di Mountain View, costringendolo a svelare l’identità di un blogger che la insultava utilizzando una piattaforma del noto motore di ricerca.
La sentenza della Corte Suprema di New York implica che i blog non sono più il regno dell’anonimato. Nell’agosto 2008 Liskula Cohen, 37 anni, modella canadese residente a New York e apparsa in copertina su Vogue ed Elle, era stata diffamata sul blog «Skanks in New York City» («strappone di New York»), che ne pubblicava alcune foto promiscue con commenti tipo: «Forse era sexy dieci anni fa», «psicotica, bugiarda, puttana», «la disperazione trapela dalla sua anima, sempre che ne abbia una».
Infuriata, la Cohen si era rivolta al tribunale di New York per chiedere a Google, proprietario della piattaforma Blogger.com che ospitava il blog in questione, di smascherare il detrattore. «Se qualcuno ti attacca per strada tu non lo lasci andare come se niente fosse, come potevo ignorarlo?», ha spiegato la top model in un’intervista a «Good Morning America». Google non ne voleva sapere di rivelare l’identità dell’anonimo disturbatore. Glielo ha adesso imposto la sentenza del giudice Joan Madden: «La protezione del diritto di comunicare anonimamente dev’essere bilanciata dall’esigenza di assicurare che le persone che scelgono di abusare di questo mezzo possano rispondere di una trasgressione», ha spiegato il magistrato.
Attraverso l’indirizzo IP (il codice numerico che identifica ogni pc connesso a Internet), Google ha quindi individuato l’autore di quei post infamanti, fornendone anche l’email. Si è così scoperto che si trattava di una conoscente della Cohen, «una che mi trovavo sempre tra i piedi al ristorante o alle feste», ha ricostruito la modella. La donna, raggiunta al telefono, si è dapprima scusata di tutto, poi ha detto di non sapere di cosa si stesse parlando, infine ha accettato di rimuovere volontariamente il blog pieno di insulti dopo che il giudice aveva respinto la tesi dei suoi avvocati che «i blog sono un moderno forum per comunicare le proprie opinioni, incluse le invettive». Soddisfatto il legale della Cohen, Steven Wagner: «Internet non è un posto dove diffamare liberamente la gente. Questo cambierà il modo in cui alcuni si comportano in Rete».
Storia vecchia questa mi pare di averla gia sentito tempo fà.
ReplyDeleteMa ma azz serpe sò cazzi vostri se iniziano le querele anche qui in Italia Con tutte le cazzate e le calunnie infamanti ed infondate che fate.
Peccato la legislazione USA non ha valore da noi.
P.S. Primo e raffreddato.
serpe, va' a spaccare pietre con la testa.
ReplyDeleteilpeyote finitela di scassare la uallera
Il bello è che non riescono mai a vedere le cose in maniera oggettiva. Secondo loro sono sempre gli altri ad essere cattivi ed anonimi. Mentre i complottisti sono solo vittime.
ReplyDelete@esse
ReplyDeletevatti a vedere l'ultima perla del comandante in cui attribuisce i disastri meteo avvenuti in Cina alla spirale norvegese negando cosi la prima causa sostenuta, ovvero quella della modificazione climatica con gli aerei.
Straker mettiti il cuore in pace. Oggi hai totalizzato 0 (zero) comenti. Anche se adesso correrai con i tuoi fake a riempire le casele.
Sei finito e la tua considerazione è inferiore alla concentrazione di sali di bario nel carburante degli aeroplani ;-)
LaSerpe, ovvero l'avvocato d'ufficio di strakkino. Si e' preso a cuore il terrazzinaro sanremese :D
ReplyDeleteIntanto, quel vigliacco di paolo continua con le sue idiozie:
ReplyDeletepaolo ha detto...
Che il terremoto di Haiti sia stato di natura artificiale non nutro il benchè minimo dubbio. Guarda caso l'evento rappresenta una lauta opportunità per gli Stati Uniti onde impadronirsi militarmente della mezza isola. E così giù navi, portaerei,blindati, MP e compagnia bella.
E poi la ben curiosa apparizione degli ultimi tre presidenti USA per divulgare al mondo un l'invio di aiuti. Cosa che mi puzza un pò.
Anche tale sisma provocato da tecnologia Tesla può costituire un utile banco di prova e come un laboratorio sperimentale per quelle che saranno catastrofi ben più gravi e globali che si verificheranno in un futuro ormai vicinissimo.
16 gennaio, 2010 23:28
Ma imbecille, che senso avrebbe impadronirsi di Haiti, che non possiede NULLA? Dove quei poveri disgraziati morivano già "naturalmente" come mosche di stenti e malattie? Che verme, pensa a FARE qualcosa, anche un sms del tubo da 1 euro potrebbe essere utile e tu spari 'ste minchiate sugli USA eccetera? Eppoi, vista la tua esperienza di medico (che ritengo fasulla, ma tant'è) perché non fai qualcosa ad es. per MSF? Madonna, quanto sei deficiente. E le stesse parole le rivolgo a quelli che ti "ospitano" sul web, sono vermi tanto e quanto te, sul mio forum saresti stato cacciato a pedate dopo 3 nanosecondi, schifoso idiota razzista. "Guarda caso". Ma va' all'inferno.
ilpeyote non li sopporto più
Strano:
ReplyDeletedopo l'attacco dell'anonimo urlatore dal lessico piacevole (COGLIONE, BEOTA, ABBASSO I DISABILI) che certo non lasciava molti dubbi sulla sua reale identità.. ecco che il serpentello scrive questo articolo "minaccioso" quale avvertimento a chissà chi!?
Della serie: sono deficiente ma che me lo dicano gli altri non è sufficiente. Rimedio e me lo dico pure da solo!!
Saluti
MarcoB (aspirante "io ci provo" anche se mi prenderanno per il culo ancora di più)
NON BASTA SPUTTANARSI ALLA GRANDE (intervento su strakerenemy e guarda caso il giorno dopo l'articolo in questione di cui sopra anche se vecchio di 6 mesi!!).
ReplyDeleteHo visto anche quello in cui si difende dalle ingiuste ed esagerate accuse del sottoscritto ed altri proprio qui su questo blog, eheh.
Mamma mia, che dispiacere essere ingiustamente accusati, sob!!
Scusa serpentello denigratore di disabili, mi dispiace molto. E già che ci sei salutami il tuo clone, perchè credere che esista un altro Deficiente Reale che usa 5 (CINQUE) vocaboli DI CUI UNA E' una "i" "sole parole per "dialogare" (COGLIONE, BEOTA, ABBASSO I DISABILI) mi è molto difficile.
Saluti
MarcoB (aspirante Anonimo said, nome e cognome decidetelo voi, ma con un'identità precisa)
PS: Ueeeeh, uehhhh, consolatemi sono solo come un cane.. confutatemi vi prego, confutatemi per favore... al limite faccio la puttana di qualcuno, Chiunque va bene, anche cattivissimo!)