http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/08/latte-e-latticini-scremati-o.html
Latte e latticini scremati o parzialmente scremati e cancro
Nota bene, sebbene chi traduce l'articolo pensa che il latte non sia un alimento salutare il risultato di questo studio è che il latte o i latticini scremati o parzialmente scremati aumentino il rischio di contrarre il cancro alla prostata, a differenza di latte e latticini interi. Per capire come e quanto i prodotti scremati o parzialmente scremati siano in ogni caso molto poco salutari rispetto ai corrispondenti prodotti interi leggete l'articolo del dottor Francesco Cherubini Billi dal titolo Latte scremato perché farsi del male? del quale qui sotto riporto alcuni passaggi particolarmente significativi:
I prodotti “scremati” o “magri” che ormai imperversano nei nostri negozi non sono sani. State pagando denaro per alimenti scippati di una delle loro componenti più preziose, il grasso (...)recenti studi dimostrano che la verità potrebbe essere l’esatto contrario: è l’eliminazione del grasso dal latte che aumenta l’effetto cancerogeno. Uno studio americano (National Health and Nutrition Examination Epidemiologic Followup Study), che ha coinvolto 3.600 uomini ed è durato 10 anni, ha messo in evidenza che il maggiore consumo di latticini era associato alla più alta incidenza di tumore alla prostata e viceversa. Tuttavia, quando i ricercatori hanno analizzato attentamente il tipo di latticino si sono accorti che il rischio di tumore era alto solo con i latticini “magri” o “scremati”, latte compreso, e non con quelli “interi”. Addirittura, il consumo di latte intero conferiva una certa protezione verso il cancro.Lo Harvard’s Physicians’ Health Study, che ha coinvolto 20.000 uomini ed è durato 11 anni, è giunto alla stessa conclusione: il rischio di tumore alla prostata era maggiore in chi beveva latte scremato. Stesso risultato, lo hanno dato altri studi, come quello prospettico norvegese, che ha coinvolto 25.000 uomini, e uno condotto da un ricercatore della NASA (Dr W.B. Grant, NASA Langley Research Center Virginia), che ha valutato la relazione tra tumore della prostata e consumo di latte in 41 nazioni.Il grasso del latte, che ormai rifiutiamo con orrore, contiene le vitamine D e A, entrambe necessarie per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio e delle proteine a livello intestinale. Senza queste vitamine, non solo il calcio e le proteine hanno difficoltà ad entrare nel corpo, ma, se non utilizzate e in eccesso, possono addirittura fare dei seri danni. Inoltre, se al latte scremato l’industria alimentare ci aggiunge intenzionalmente altro calcio (perché il calcio fa tanto bene alle ossa…ma anche alle vendite), allora le cose si possono complicare (...) Inoltre, se al latte scremato l’industria alimentare ci aggiunge intenzionalmente altro calcio (perché il calcio fa tanto bene alle ossa…ma anche alle vendite), allora le cose si possono complicare.
Il calcio, soprattutto in quantità eccessive, ha alcuni effetti indesiderati: sopprime la produzione di calcitriolo, che è la forma ormonale della vitamina D. Siccome il calcitriolo ha proprietà anticancerogene a livello delle cellule prostatiche, gli scienziati credono che la riduzione dei livelli di questa vitamina nel sangue aumenti il rischio di tumore alla prostata
Qui sotto la traduzione dell'articolo Calcium, vitamin D, and dairy product intake and prostate cancer risk: the Multiethnic Cohort Study pubblicato sul sito scientifico governativo statunitense pubmed, nonché sulla rivista specialistica di epidemiologia "American Journal di Epidemiloogy 2007 Dec 1;166(11):1259-69. E" pubblicato l' 8 ottobre 2007.
Autori Park SY, Murphy SP, Wilkens LR, Stram DO, Henderson BE, Kolonel LN, che hanno portato avanti questa ricerca presso lo statunitense Centro di Ricerca sul Cancro dell'Università di Hawaii all'interno del Programma di epidemiologia del cancro ("Cancer Epidemiology Program, Cancer Research Center of Hawaii, University of Hawaii, Honolulu")
Premessa: Gli studi di coorte sono studi prospettivi, nei quali si prendono in esame due gruppi di individui sani, uno che è stato esposto (o sarà esposto) alla presunta causa di una malattia, e l'altro che non è stato esposto (non sarà esposto). Si confronterà a fine dei rilevamenti la proporzione di malati tra gli esposti e tra i non esposti.
Calcio, vitamina D, assunzione di latticini e rischio di cancro alla prostata, uno studio di coorte multietnico
Riassunto (abstract)
E' stato indicato che un'alta assunzione di calcio e di latticini è correlata al rischio di contrarre cancro alla prostata. Tali associazioni sono state esaminate in uno studio di coorte multietnico (condotto negli anni 1993-2002) che ha coinvolto 82.483 persone che hanno compilato un dettagliato questionario quantitativo sulla frequenza di assunzione dei cibi.
esempio di un generico questionario sul cibo simile a quello utilizzato nello studio in oggetto |
Durante un periodo di osservazione medio di 8 anni, sono stati identificati 4.404 casi totali di cancro dalla prostata. Nei modelli di rischio proporzionali di Cox [vedi link di approfondimento su tali modelli - N.d.T.], nessuna associazione è stata trovata tra l'assunzione di calcio e vitamina D ed il rischio di cancro alla prostata totale, o di alto grado, sia riguardo all'assunzione totale, all'assunzione da cibi, o all'assunzione da integratori, tra tutti i maschi che partecipavano allo studio o tra i non utilizzatori di integratori di calcio.
Nessuna associazione tra l'assunzione di calcio o vitamina D è stata riscontrata attraverso i vari gruppi etnici/razziali. Nelle analisi dei gruppi di cibo, i latticini e l'assunzione totale di latte non è stata associata al rischio di cancro alla prostata. Tuttavia, il latte scremato e parzialmente scremato è stato associato ad un aumento del rischio ed il latte intero ad una diminuzione del rischio del cancro totale alla prostata; dopo una analisi di stratificazione, questi effetti sono stati limitati a tumori localizzati o di basso grado. Sebbene i risultati di questo studio non dimostrino un'associazione tra l'assunzione di calcio o vitamina D ed il rischio di cancro alla prostata, essi suggeriscono che un'associazione con l'assunzione del latte possa variare a seconda del contenuto di grasso, particolarmente per le forme iniziali di questo tipo di cancro.
Quindi Pubmed e' attendibile, secondo il cannato?
ReplyDeleteAhi ahi ahi, gia' vedo un'altro nome nella lista di proscrizione... :D
Saluti
Michele
Ps: io bevo solo latte intero... :P
Io no invece, bevo latte scremato. Del latte ce n'è bisogno, perchè contiene alcuni elementi (uno su tutti: il calcio) che sono necessari all'uomo. Ma il grasso contenuto nel latte è talvolta un qualcosa in più che non è necessario, in quanto assumiamo grassi da altre vie in altro modo, per cui talvolta anche il latte scremato può essere sufficiente.
ReplyDeleteSe poi il cannaiolo penna dice che il latte scremato fa male allora vuol dire che invece è l'ideale per una sana alimentazione.
Si, il latte scremato fa male, malissimo... invece le canne fanno bene, benissimo!
ReplyDeleteMa quale pezzente, ignorante e demente darebbe ancora credito a un disinformatore prezzolato come il ridicolo Penna, il fisico più ignorante d'Italia?
è l’eliminazione del grasso dal latte che aumenta l’effetto cancerogeno
ReplyDeleteCioè, tu togli il grasso e il latte diventa cancerogeno? Su uno studio di cancro alla prostata su 3600 pazienti?? Prima ancora c'è da verificare quanti casi di cancro alla prostata si possono avere su 3600 pazienti: obesi? sani? con malattie o malattie genetiche? età? Poi si cerca di capire cosa abbia potuto scatenare le cellule impazzite.
Sono quegli studi un pò così. Allora vediamo se togliendo la pelle dai pomodori l'incidenza di tumore al colon aumenta o diminuisce. Certo è che il livello di catecolamine del corrado "redemption song" penna è davvero troppo alto.
Ecco: io non ho la prostata, ma bevo latte scremato (mi schifa la "pellicina" che si forma in superficie quando lo scaldi ma non arrivi al punto d'ebollizione...)quindi che faccio, mi rallegro perché tanto son femmina o mi preoccupo perché sarà dannoso a qualcos'altro? :oP
ReplyDeleteIo sono intollerante al lattosio, e quindi non bevo il latte, gne gne gne!
ReplyDeleteBevo solo quello di soia!! :P
Oh, merda!
@La Randagia
ReplyDeleteSei l'esempio lampante che quegli studi sono solo soldi buttati.
Fanno compilare un questionario sui cibi per vedere poi, dopo 8 anni, se le persone che hanno contratto tumori hanno segnato con la x le stesse caselle. È uno studio "indotto" perchè già decidono che vogliono trovare la correlazione tra vitamina D ed incidenza di tumori. Magari poi ti viene un cancro alla prostata perchè hai usato i jeans stretti per 40 anni, ma avendo segnato la casellina "carote", come un altro partecipante allo studio, allora è per colpa del latte scremato.