http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/08/allattare-piu-al-lungo-al-seno-invece.html
Allattare più al lungo al seno invece che utilizzare latte artificiale aiuta a prevenire il diabete nei bambini
quadro su legno dell’artista carpigiano Alberto Rustichelli |
Dalla lettura dell'articolo scientifico di cui qui sotto compare la traduzione risulta evidente che allattare al seno il più a lungo possibile sembra la maniera migliore per evitare la comparsa di diabete mellito nei bambini; in ogni caso lo svezzamento con latte di mucca viene indicato da questo studio come fattore di rischio per l'insorgenza del diabete di tipo e viene suggerita una innovativa formula di latte artificiale con caseina altamente idrolizzata.
Chi considera il latte un alimento poco salutare può prendere in considerazione le alternative vegetali (dipende ovviamente dall'età del bambino e dalla valutazione del pediatra), ma attenzione alla soia.
Il consiglio che sicuramente si può dare è che se ci si impegna e se lo si vuole fortemente è difficile non allattare un bambino per un anno o due. Ciò che impedisce o fa interrompere l'allattamento materno sono a volte dei blocchi psicologici, a volte l'impreparazione della madri nel gestire alcune naturali "crisi" durante le quali il bambino si attacca con maggior frequenza (non perché il latte materno non basta ma per stimolarne la produzione in momenti in cui ne ha maggior bisogno per crescere). Altra causa di interruzione dell'allattamento materno è spesso un immotivato pregiudizio secondo il quale 6 mesi di allattamento potrebbero bastare, poi ci sono le difficoltà e la scomodità di conciliare allattamento e lavoro, ma incidono anche il riscorso immotivato al taglio cesareo (quando ci vuole ci vuole, ma in questi anni si registra un uso spropositato di tale tecnica) e all'epidurale (una forma di anestesia durante il parto, generalmente evitabile a meno che non serva appunto per un intervento come il taglio cesareo, ma adesso sempre più utilizzata per la paura delle madri di non saper sopportare quel dolore che hanno sopportato naturalmente tutte le nostre antenate).
Un aiuto a tutte le mamme che hanno qualsiasi tipo di difficoltà ad allattare può venire dai consigli e dalle consulenze della lega del latte.
Ed ecco la traduzione dell'articolo Early feeding and risk of type 1 diabetes: experiences from the Trial to Reduce Insulin-dependent diabetes mellitus in the Genetically at Risk (TRIGR) pubblicato sul sito scientifico governativo statunitense pubmed nonché sul giornale specialistico American Journal of Clinical Nutrition dell' 8 giugno 2011.
Autori Knip M, Virtanen SM, Becker D, Dupré J, Krischer JP, Akerblom HK; per conto del gruppo di studio TRIGR (Trial to Reduce Insulin-dependent diabetes mellitus in the Genetically at Risk, ovvero Esperimento per ridurre il diabete mellito insulino-dipendente nelle persone geneticamente a rischio)
Studio realizzato nelle strutture dell'Ospedale per bambini e adolescenti, dell'Università di Helsinki, dell'unità di ricerca ospedaliera dell'Università di Tampere, dell'unità nutrizionale dell'Istituto nazionale della sanità di Helsinki.
Alimentazione dell'infanzia e rischio di sviluppare il diabete di tipo 1: studi del gruppo Esperimento per ridurre il diabete mellito insulino-dipendente nelle persone geneticamente a rischio (TRIGR)
Riassunto (Abstract)
L'allattamento al seno di breve durata e la precoce esposizione alla presenza di proteine complesse nella dieta, come proteine del latte di mucca e dei cereali, o alla frutta, ai frutti di bosco, e alle radici o tuberi, è stato implicato come fattore di rischio per l'autoimmunità delle cellule β, per il diabete del tipo clinico 1, or per entrambi. Il Trial to Reduce Insulin-dependent diabetes mellitus in the Genetically at Risk (TRIGR, ovvero Esperimento per ridurre il diabete mellito insulino-dipendente nelle persone geneticamente a rischio) è un esperimento internazionale randomizzato in doppio cieco col quale si interviene in maniera controllata per rispondere alla seguente domanda: effettuare lo svezzamento degli infanti con una formula notevolmente idrolizzata può diminuire il rischio futuro per il bambino di sviluppare un diabete di tipo 1?
Nel nostro studio pilota lo svezzamento con una formula altamente idrolizzata ha diminuito di circa il 50% l'incidenza cumulativa dell'occorrenza di uno o più auto-anticorpi associati col diabete ad un'età media di 4,7 anni. Questo risultato è stato confermato in una recente analisi di controllo proseguito fino a 10 anni di età. Al momento il progetto TRIGR viene portato avanti in 77 centri in 15 nazioni. Il TRIGR inizialmente ha preso in considerazione 5606 neonati con un membro della famiglia affetto da diabete di tipo 1 ed ha arruolato 2159 soggetti idonei che portavano un genotipo HLA che conferisce un rischio [sulla correlazione tra rischio di diabete e genotipo HLA vedi questo link - N.d.T.].
Tutte le madri reclutate sono state incoraggiate ad allattare al seno. L'intervento è durato per 6-8 mesi con un minimo tempo di esposizione alla speciale formula di due mesi, e sono state confrontate le formule di svezzamento: quella con la caseina idrolizzata e quella standard basata sul latte di mucca. L'otto per cento dei partecipanti allo studio sono stati esposti alla formula idrolizzata. La percentuale totale di conservazione nei primi 5 anni di vita è stata dell' 87%, ed il grado di conformità dell'esperimento col protocollo messo a punto è stato del 94%. La codifica randomizzata sarà aperta quando l'ultimo bambino raggiungerà i dieci anni di vita, ovvero nel 2017.
Della serie: "lo so, lo so che è come sparare sulla croce rossa"
ReplyDeleteRiporto la puttanata galattica del sig. Penna, direttamente (c'era da dubitarne?) dalla discarica per allucinati. Opinione personale: dovrebbe essere messa in home in tutti i siti che si occupano di complotti e straccioni annessi, la trovo illuminante.
corrado pinna di squalene subito dopo la quotidiana seduta dallo psichiatra di fiducia (che non serve a niente, come constatiamo da anni) ha delirato...
quanto agli animalisti la soia e le scie chimiche io credo che LORO abbiano creato o manipolato tutte le associazioni piu' importanti di ogni settore e che alle associazioni vegan/animaliste abbiano dato l'ordine di diffondere il consumo della soia e di ignorare il pericolo delle scie chimiche. per chi mangia carne invece ci sono gli antibiotici e la tossicità della carne stessa. Insomma chi evita la carne si avvelena mangiando soia OGM non fermentata addizionata spesso con esaltatori artificiali di sapiditàM e chi mangia la carne di avvelena in maniera differente. Entrambi i gruppi poi si avvelenano respirando le scie chimiche che nessuno denuncia
21 agosto, 2011 01:27
Ricapitoliamo:
1) "LORO" (chi? Forse gli alieni dei quali ciancia 'o professò cogliò, degno collega straccione del fulminato) hanno creato le associazioni animaliste
2) invece di consumare carne, è stato loro ordinato di mangiare soia
3) sia chi mangia soia, sia chi mangia carne (ovviamente chi mangia tutt'e due è doppiamente spacciato) si avvelena
4) quelli del punto 3) ovvero TUTTA LA POPOLAZIONE MONDIALE sono avvelenati con le minchiascìe.
Straordinario, è il paradigma dei minchiacomplotti, altro che perlone.
ilpeyote che non credeva ai suoi occhi mentre leggeva queste vaccate
Mi sa che arriva ora che tutto il mondo è condannato come dice lui..
ReplyDeleteARIVERA' UN PRODOTTO MIRACOLOSO!!!
A me viene seriamente il dubbio che questa campagna anti-soia e anti-carne sia un diabolico piano di marketing per promuovere qualcos'altro. Vedremo in futuro...
ReplyDeleteMike, Nico: secondo me questi personaggi promuovono da anni certi "prodotti" (che, sempre secondo me, non sono altro che i soliti: libri, dvd, siti nei quali far "click" - che, moltiplicato per n consente un guadagno - porta qualche spicciolo ecc.).
ReplyDeleteFateci caso (anzi, sicuramente AVRETE FATTO CASO):
- carne? No, vegetali. Quali? Mica lattuga e affini "tradizionali", ma succhi tratti da frutti esotici
- robaccia OGM? No, alimenti "naturali". Oppure integratori tipo "lavitaminaCprodottadall'aziendaXenonspremutadilimone"
Per non parlare del fatto che questi personaggi sono in combutta con altrettanti personaggi tipo Valdo Vacca(ta)ro - si linkano un giorno sì e l'altro pure.
Prevengo: non scendo al livello dei complottisti affermando certe cose come quelle dette nella mia ultima frase. Constato e basta. Come constato (ad es.) che, non essendoci ad oggi un "emergenza influenza suina", questi straccioni si buttano su altro. Tanto (secondo loro) qualcuno che non pensa con la propria testa e non s'informa ci sarà sempre. La cosa triste è che è vero, la cosa piacevole è che esistono persone che cercano di diminuire il numero dei "non-pensanti".
E allora tutte le persone cresciute con latte artificiale e senza diabete dove le mettiamo?
ReplyDeleteE' la solita disinformazione...notizie prese alla rifusa e buttate lì in modo sommario ....
"Il consiglio che sicuramente si può dare è che se ci si impegna e se lo si vuole fortemente è difficile non allattare un bambino per un anno o due. Ciò che impedisce o fa interrompere l'allattamento materno sono a volte dei blocchi psicologici, a volte l'impreparazione della madri nel gestire alcune naturali "crisi" durante le quali il bambino si attacca con maggior frequenza (non perché il latte materno non basta ma per stimolarne la produzione in momenti in cui ne ha maggior bisogno per crescere). Altra causa di interruzione dell'allattamento materno è spesso un immotivato pregiudizio secondo il quale 6 mesi di allattamento potrebbero bastare, poi ci sono le difficoltà e la scomodità di conciliare allattamento e lavoro, ma incidono anche il riscorso immotivato al taglio cesareo (quando ci vuole ci vuole, ma in questi anni si registra un uso spropositato di tale tecnica) e all'epidurale (una forma di anestesia durante il parto, generalmente evitabile a meno che non serva appunto per un intervento come il taglio cesareo, ma adesso sempre più utilizzata per la paura delle madri di non saper sopportare quel dolore che hanno sopportato naturalmente tutte le nostre antenate).
ReplyDelete"
Non capita molto spesso che mi sblanci fino a lasciare commenti offensivi: di solito sono io che faccio le pulci agli altri quando si lanciano.
Relativamente al passaggio di cui sopra, pero', non riesco a non pensare anche a tutte le donne che avrebbero voluto fortemente allattare un figlio al seno per tutto il periodo necessario e senza la famigerata "aggiunta".
Evidentemente, il buon Penna non e' mai stato vicino ad una madre nei primi giorni dopo il parto e non ha la minima idea dell'angoscia che le si legge in volto e dei pianti quando si accorge che non c'e' abbastanza latte.
A sentire lui, ovviamente, e' tutta colpa di queste povere donne viziate, che non allattano i bambini perche' sono immature e fanno i capricci: se solo lo volessero davvero, potrebbero chiedere consiglio a lui (riconosciuto esperto mondiale dei problemi di allattamento) per rimettere tutto a posto, no?
A nome di mia moglie e di tutte le altre donne che si sono ritrovate nella sua situazione, non che di tutte le nostre antenate che dovevano ricorrere alle balie od al latte di capra (e di tutte quelle che non ci riuscivano e vedevano crepare di malnutrizione i figli), non posso fare altro che invitarlo gentilmente ad andare a dar via il culo.
Io penso a tutto quel latte sprecato per Penna...
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