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Eclissi
A Gaza si è festeggiato l'avvento dell'anno nuovo con fragorosi razzi che hanno sventrato edifici ed abitanti. Altrove si è celebrato con mortaretti, bengala e fuochi artificiali. Un capodanno pirotecnico, preludio di un 2009 che non pare promettere nulla di buono. Oltre alla violenza che dilania il pianeta, colpisce, ma neppure più di tanto, la debolissima reazione delle persone di fronte alle laceranti grida delle vittime.Il cielo chimico da cui il sole stilla appena una goccia di pallido sudore è lo sfondo più adatto per la noncuranza, l'abulia dell'umanità, per questa eclissi della coscienza. L'astro si è spento dietro una coltre fuligginosa. La dignità, la bellezza e la verità sono defunte. L'indifferenza della gente, l'ignoranza degli "intellettuali" sono tutt'uno con l'immonda, vergognosa ipocrisia delle classi dirigenti. E' utopico pensare che qualcosa possa cambiare confidando nell'umanità: appellarsi alla giustizia, alla rettitudine, alla verità pare sforzo inane.
Il ciclo deve compiersi: i segni di un’infernale degradazione si vedono tutti. Quanto più le persone si perdono dietro il fascino rutilante di cellulari e televisori al plasma, tanto più la putrefazione della società diventa manifesta, con la zaffata ammorbante che invade anche gli angoli più sperduti del pianeta.
Ormai viviamo in un mondo di esseri dall'encefalogramma piatto: l'obiettivo di ridurre i cittadini in zombies è stato conseguito con successo. Si può passare alla fase successiva. Il ciclo è quasi compiuto: era forse tutto scritto.
Esistono le eccezioni, ma restano tali: rimangono uomini che saranno i muti testimoni della catabasi.
Negli ultimi giorni sarà più facile resuscitare i morti che trasmettere un palpito di vita alle larve "umane".
La salvezza è possibile, ma bisognerà pagarne il prezzo.
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