Il nuovo "Ultimatum alla Terra" tra ambiguità ed allusioni

[NOTA]
Se poi anagrammiamo Klaatu otteniamo Kulata, il cui suono fonetico mi ricorda questo

La produzione cinematografica diretta da Scott Derrickson riprende inoltre il messaggio dell'originale [infatti e' un remake] con il monito ad un'umanità dalla cervice dura e soprattutto la condanna dei governi pregiudizialmente ostili e bellicosi. Doverosa e lodevole l'esecrazione degli esecutivi, ma, per il resto, si rischia di scivolare nel solito schema per cui gli uomini sono responsabili in toto del loro destino e delle sorti di un pianeta ormai agonizzante. Non che questo non sia vero, almeno in parte e sarà difficile trovare un avvocato d'ufficio per uomini incoscienti e vuoti. Tuttavia questo j'accuse rischia di eclissare il ruolo ambiguo dei Guardiani che non sembrano animati solo da intenti nobili. Un po' angeli, un po' demoni, le loro vere motivazioni, in fondo, non ci sono note. E' in tali squarci all'apparenza metafisici che il nuovo Ultimatum alla Terra, in modo paradossale, svela una natura sfuggente e sinistra. Klaatu, infatti, viene rappresentato come un'entità composta di luce: è in questa forma radiosa che egli si manifesta per la prima volta alla dottoressa Hellen Benson ed alla delegazione di scienziati e militari che lo accolgono al suo arrivo a Central Park. Quando appare, tra lo sgomento e la confusione causati dallo sbarco, il suo fulgore via via si affievolisce e Klaatu assume le sembianze di un essere dalla pelle grigia.
La luce - si sa - può essere anche quella accecante ed arida di Lucifero. Il pensiero corre anche ad entità luminose, ma non propriamente benevole, sempre che certe testimonianze siano affidabili.
Ancora più ambigua la presenza delle cavallette bioniche aliene che uccidono piante ed animali e polverizzano il cemento. "Punizione celeste", come la definisce Maurizio Baiata, o aggressione, spacciata per castigo, un assalto per opera di esseri superiori solo sotto il piano tecnologico?
Il rischio, come sempre di queste pellicole ora atrofizzate in un bieco manicheismo (terrestri buoni contro extraterrestri cattivi o viceversa), è quello di annacquare tutte le riflessioni in un ecologismo di maniera, dimenticando di porre quesiti cruciali: chi sono e chi siamo veramente? Sono i nostri creatori o distruttori? Così, si comprende perché, nonostante tante aperture al senso, tanti orizzonti intravisti, l'esegesi di questo film congestionato e clamoroso, possa essere affidata ai luoghi comuni di Kathy Bates, tra le interpreti: "Finora non siamo stati degli assistenti premurosi della Terra. Quindi, sotto questo aspetto, dobbiamo migliorare. Spero che il film faccia capire che questo non è il nostro pianeta."
Già, forse perché è degli Arconti, anche se ancora per poco tempo.
e primo anche qui !!!
ReplyDeletem.p.a.
Accidenti, secondo...
ReplyDeleteVi presento un documento sconvolgente: una povera vittima dei nanomunghi che ormai ha sciluppato le antenne per essere comandata a distanza:
http://img294.imageshack.us/my.php?image=morgellaae0.jpg
Mettetevi una mano sul cuore, non siete pentiti di ostacolare la consapevolezza di questo orrendo destino?
Michele detto anche michele
Manderò una bella email alla Gelmini.. che si guadagni lo stipendio del NWO.
ReplyDelete