L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Friday, January 23, 2009

Il nuovo "Ultimatum alla Terra" tra ambiguità ed allusioni

http://zret.blogspot.com/2009/01/il-nuovo-ultimatum-alla-terra-tra.html

Il nuovo "Ultimatum alla Terra" tra ambiguità ed allusioni

Il nuovo Ultimatum alla Terra, rielaborazione della pellicola The day the Earth stood still per la regia di Robert Wise (1953), offre uno spaccato delle contraddizioni che segnano questi tempi di ferro. Il film si definisce nel suo rapporto di continuità-discontinuità con il capolavoro di Wise: la continuità è in primis nei personaggi principali. Nel nome del protagonista, l'extraterrestre Klaatu, avvertiamo una pur vaga eco sumerica ed è una singolare coincidenza che questi fonemi esotici e cupi risuonino anche nel nome dell'attore, l'algido e spettrale Keanu Reeves. Il nome Klaatu ricorda poi Kla-la, l'alieno da cui il medium Richard Miller ricevette un'informazione telepatica che dichiarò di aver captato. Era il 1958 e la comunicazione verteva sulle piramidi egizie costruite da visitatori dello spazio.

[NOTA]
Se poi anagrammiamo Klaatu otteniamo Kulata, il cui suono fonetico mi ricorda questo

[FINE NOTA]

La produzione cinematografica diretta da Scott Derrickson riprende inoltre il messaggio dell'originale [infatti e' un remake] con il monito ad un'umanità dalla cervice dura e soprattutto la condanna dei governi pregiudizialmente ostili e bellicosi. Doverosa e lodevole l'esecrazione degli esecutivi, ma, per il resto, si rischia di scivolare nel solito schema per cui gli uomini sono responsabili in toto del loro destino e delle sorti di un pianeta ormai agonizzante. Non che questo non sia vero, almeno in parte e sarà difficile trovare un avvocato d'ufficio per uomini incoscienti e vuoti. Tuttavia questo j'accuse rischia di eclissare il ruolo ambiguo dei Guardiani che non sembrano animati solo da intenti nobili. Un po' angeli, un po' demoni, le loro vere motivazioni, in fondo, non ci sono note. E' in tali squarci all'apparenza metafisici che il nuovo Ultimatum alla Terra, in modo paradossale, svela una natura sfuggente e sinistra. Klaatu, infatti, viene rappresentato come un'entità composta di luce: è in questa forma radiosa che egli si manifesta per la prima volta alla dottoressa Hellen Benson ed alla delegazione di scienziati e militari che lo accolgono al suo arrivo a Central Park. Quando appare, tra lo sgomento e la confusione causati dallo sbarco, il suo fulgore via via si affievolisce e Klaatu assume le sembianze di un essere dalla pelle grigia.

La luce - si sa - può essere anche quella accecante ed arida di Lucifero. Il pensiero corre anche ad entità luminose, ma non propriamente benevole, sempre che certe testimonianze siano affidabili.

Ancora più ambigua la presenza delle cavallette bioniche aliene che uccidono piante ed animali e polverizzano il cemento. "Punizione celeste", come la definisce Maurizio Baiata, o aggressione, spacciata per castigo, un assalto per opera di esseri superiori solo sotto il piano tecnologico?

Il rischio, come sempre di queste pellicole ora atrofizzate in un bieco manicheismo (terrestri buoni contro extraterrestri cattivi o viceversa), è quello di annacquare tutte le riflessioni in un ecologismo di maniera, dimenticando di porre quesiti cruciali: chi sono e chi siamo veramente? Sono i nostri creatori o distruttori? Così, si comprende perché, nonostante tante aperture al senso, tanti orizzonti intravisti, l'esegesi di questo film congestionato e clamoroso, possa essere affidata ai luoghi comuni di Kathy Bates, tra le interpreti: "Finora non siamo stati degli assistenti premurosi della Terra. Quindi, sotto questo aspetto, dobbiamo migliorare. Spero che il film faccia capire che questo non è il nostro pianeta."

Già, forse perché è degli Arconti, anche se ancora per poco tempo.

3 comments:

  1. Accidenti, secondo...

    Vi presento un documento sconvolgente: una povera vittima dei nanomunghi che ormai ha sciluppato le antenne per essere comandata a distanza:

    http://img294.imageshack.us/my.php?image=morgellaae0.jpg

    Mettetevi una mano sul cuore, non siete pentiti di ostacolare la consapevolezza di questo orrendo destino?

    Michele detto anche michele

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  2. Manderò una bella email alla Gelmini.. che si guadagni lo stipendio del NWO.

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