http://www.tankerenemy.com/2009/01/se-maometto-non-va-da-montanari.html
Se Maometto non va da Montanari...
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Che poi costui sia "il direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui lavora part time la dott.ssa Gatti", o che sia presidente di una bocciofila, non cambia la sostanza delle sue depistanti affermazioni. Un nostro gentilissimo lettore Arturo così scrive a tale proposito: "Prof. Montanari, Lei ha scritto 'distogliere l'attenzione verso...': ma che cosa sta dicendo? Gli aerei militari che irrorano ci sono, li vediamo tutti, basta guardare il cielo. Passano gli aerei e il cielo si copre di una nebbia stranissima. Sono fatti questi!
Che gli inceneritori sono fabbriche di tumori è certo, ma putroppo dobbiamo fare i conti con la dura realtà: l'esercito sta aumentando gli aerosol nello spazio aereo italiano e questo è preoccupante, preoccupante soprattutto per la salute dei bambini che stanno crescendo, respirando nuvolette di bario e polimeri".
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Tra l'altro pare che Lei non abbia compreso l'articolo del Dottor Saba, poiché scrive: "Che le nanoparticelle generate da esplosioni non solo da bombe all'uranio, ma pure da quelle al tungsteno o comunque da processi combustivi ad alta temperatura si trovino a livello dei tessuti tumorali (ma anche di altri tessuti affetti da nanopatologie) è testimoniato in maniera certa e coerente da un numero molto alto d’indagini eseguite presso il nostro laboratorio". Infatti il Dottor Saba non ha disconosciuto che le nanoparticelle di uranio e tungsteno siano dannose, ma che la questione scie chimiche è ancora pervicacemente negata ed in modo colpevole.
Anche a noi sorge un dubbio: che il Dottor Montanari, pur con tutte le sue competenze, sia solo il rappresentante di un'opposizione voluta ed autorizzata dal sistema, un sistema con cui non si può mai scendere a compromessi, se si vuole essere credibili sino in fondo.
Notare i due pesi e le due misure della dottoressa Gatti, laddove descrive la situazione di reale inquinamento ambientale da polveri di nanoparticelle metalliche rilevate in atmosfera ed al suolo nelle aree circostanti la base di Quirra. Nel caso delle scie chimiche, invece, insieme con il marito, ella ha più volte affermato che i dati che evidenziano metalli pesanti in acqua, polvere e piante delle aree sottoposte ad irrorazione, non sono attendibili, in quanto non direttamente collegabili agli aerosol indotti. Essi, in quel caso e solo in quello, parlano della necessità di prelievo direttamente nelle scie chimiche.
Due pesi e due misure, appunto, per tirarsi fuori (anche loro come altri "scienziati") dalla ingombrante questione chemtrails.
Questa speciosa contraddizione ci premeva di evidenziare.
Primo!
ReplyDeleteEh eh eh... Primo caso al mondo di "Primo!" preventivo :)
ReplyDeletehttps://www.blogger.com/comment.g?blogID=1251740299841693618&postID=3559014018574046240
la tigre della malora
E anche Montanari è servito!!! Ma ragazzi quanta gente avete arruolato per impedire la diffusione delle verità di strakkiner?
ReplyDeleteMi sono visto il video dei "ricercatori tedeschi", veramente fenomenali! Questi riescono a vedere le nanoparticelle a occhio nudo!!
ReplyDeleteVa be' sono tedeschi, pura razza ariana, dotati di capacità superiori ai non ariani puri...
@Vibravito,
ReplyDeletenon so se leggerai questo commento, ma ci provo lo stesso.
Anche se in altri post te lo hanno gia' spiegato, ritorno sull'argomento.
Quando Montanari parla di composti provenienti da un inceneritore o da un poligono di tiro, mentre dice che non puo' sapere da dove provengono le sostanze che voi attribuite alle scie chimiche e che trovate al suolo, non usa "due pesi e due misure".
Sai perche'?
Perche' gli inceneritori vengono monitorati direttamente alla ciminiera (dai un'occhiata ai link in questo commento, se non l'avevi gia' fatto al tempo).
E perche' che l'uranio sia presente in un proiettile all'uranio e' una tautologia (chiedi a Zret per la definizione).
In entrambe i casi la fonte degli inquinanti e' nota A PRIORI.
Con le scie chimiche, invece, c'e' il piccolo problema che a dire che le scie contengano bario, quarzo, sostanze proteiche, etc., etc.,
siete solo voi.
Manca una verifica diretta alla fonte di quali siano gli inquinanti.
Se non sei sicuro che ci sia il bario (faccio per dire) in una scia, e poi trovi il bario al suolo ad alcuni chilometri dalla scia stessa, come fai ad asserire che c'e' arrivato dalla scia?
La risposta "e da dove altro?" non vale: un tubo al neon rotto nei paraggi, gli avanzi dei fuochi di Capodanno, una latta di vernice...