Onde elettromagnetiche e nanoparticelle uccidono gli alberi (articolo di René Schoemaker)
Pubblichiamo un articolo di René Schoemaker, tradotto dagli amici di "Freeskies", riguardante il rapporto tra nanoparticelle e danni alla vegetazione. Correttamente nell'introduzione al testo, i curatori di "Freeskies" chiamano in causa il nanoparticolato prodotto dai mortali inceneritori e rilasciato dagli aerei chimici per spiegare il declino delle specie vegetali. Le particelle del traffico veicolare (PM 10), problema che affligge da decenni i centri urbani, non possono dar ragione in toto dell'inquietante fenomeno, da attribuire, invece, ai campi elettromagnetici sempre più potenti ed alle chemtrails (PM 0,2-0,5) ad essi funzionali.
Ricerche affermano che le onde emesse dagli impianti wi-fi fanno ammalare gli alberi. Gli alberi urbani si stanno ammalando a causa delle radiazioni wireless dei networks e dei telefoni cellulari.
Le radiazioni emesse dai networks wi-fi sono pericolose per gli alberi, causando significative variazioni nel loro sviluppo e fessure nelle loro cortecce, come ha assodato un recente studio olandese. Tutti gli alberi a foglie caduche nel mondo occidentale sono affetti da tali disturbi, come confermato dagli studi dell’Università di Wageningen. La città di Alphen aan den Rijn commissionò le ricerche cinque anni fa, dopo che erano state osservate inspiegabili anomalie negli alberi, attribuite inizialmente ad un virus o ad infezioni batteriche. Test addizionali hanno trovato questi stessi disturbi in tutto il mondo occidentale. In Olanda, il 70% degli alberi presenta gli stessi sintomi mentre, cinque anni or sono, erano solo il 10%. Anche gli alberi delle foreste ad alta densità ne sono affetti.
Attorno ai campi elettromagnetici creati dai telefoni cellulari e dalle linee wi-fi operano anche delle finissime e pericolose particelle emesse dal traffico veicolare. Queste particelle sono così piccole da entrare facilmente negli organismi.
Lo studio ha monitorato venti alberi di frassino esposti a vari fonti di radiazioni per un periodo di tre mesi. Gli alberi posti più vicini alla fonte radio wi-fi hanno dimostrato una "lucentezza plumbea" sulle loro foglie, causata dalla morte dell'epidermide superiore e inferiore delle foglie. Ciò potrebbe portare alla morte di parti delle foglie. Lo studio ha anche scoperto che le radiazioni wi- fi potrebbero inibire la crescita delle pannocchie del mais.
I ricercatori hanno segnalato la necessità di effettuare ulteriori studi per confermare questi risultati e per determinare gli effetti a lungo termine delle radiazioni sugli alberi.
Fonte: freeskies
Ricerche affermano che le onde emesse dagli impianti wi-fi fanno ammalare gli alberi. Gli alberi urbani si stanno ammalando a causa delle radiazioni wireless dei networks e dei telefoni cellulari.
Le radiazioni emesse dai networks wi-fi sono pericolose per gli alberi, causando significative variazioni nel loro sviluppo e fessure nelle loro cortecce, come ha assodato un recente studio olandese. Tutti gli alberi a foglie caduche nel mondo occidentale sono affetti da tali disturbi, come confermato dagli studi dell’Università di Wageningen. La città di Alphen aan den Rijn commissionò le ricerche cinque anni fa, dopo che erano state osservate inspiegabili anomalie negli alberi, attribuite inizialmente ad un virus o ad infezioni batteriche. Test addizionali hanno trovato questi stessi disturbi in tutto il mondo occidentale. In Olanda, il 70% degli alberi presenta gli stessi sintomi mentre, cinque anni or sono, erano solo il 10%. Anche gli alberi delle foreste ad alta densità ne sono affetti.
Attorno ai campi elettromagnetici creati dai telefoni cellulari e dalle linee wi-fi operano anche delle finissime e pericolose particelle emesse dal traffico veicolare. Queste particelle sono così piccole da entrare facilmente negli organismi.
Lo studio ha monitorato venti alberi di frassino esposti a vari fonti di radiazioni per un periodo di tre mesi. Gli alberi posti più vicini alla fonte radio wi-fi hanno dimostrato una "lucentezza plumbea" sulle loro foglie, causata dalla morte dell'epidermide superiore e inferiore delle foglie. Ciò potrebbe portare alla morte di parti delle foglie. Lo studio ha anche scoperto che le radiazioni wi- fi potrebbero inibire la crescita delle pannocchie del mais.
I ricercatori hanno segnalato la necessità di effettuare ulteriori studi per confermare questi risultati e per determinare gli effetti a lungo termine delle radiazioni sugli alberi.
Fonte: freeskies
Gli alberi muoiono, è vero, ma le cause sono assai più pratiche, evidenti e banali: avete mai osservato come "nuoce gravemente alla salute" degli alberi la costruzione o ristrutturazione di immobili? Durante i lavori o poco dopo, improvvisamente cominciano a seccare e quindi è d'uopo abbatterli.
ReplyDeleteAltro sbrigativo metodo sono le potature demenziali, la riconversione e valorizzazione (così le chiamano!) di aree urbane, la costruzione di parcheggi interrati o di superficie ecc.
Le radiazioni e le nanocose fanno ammalare gli alberi? Come al solito è tutto da dimostrare. Le speculazioni e le motoseghe invece li ammazzano senza scampo e non c'è neppure bisogno di cercare i colpevoli, li conosciamo tutti!
Estrema cialtronaggine, come al solito: le minchiascìe non sono nominate nemmeno di striscio, eppure vengono messe dentro ad minchiam. Poi, anche l'articolo dice che ci vogliono studi ulteriori, e che la concausa potrebbe essere l'inquinamento dovuto al traffico.
ReplyDeleteIo ho trovato un riferimento all'articolo originale presso l'Università che ha redatto lo studio:
ReplyDeletehttp://www.wur.nl/NL/nieuwsagenda/nieuws/Bomen101120.htm
Faccio notare che nell'oldandese (che capisco solo per le parole che ha in comune con altri idiomi) non sembra che ci sia scritto che abbiamo usato un gruppo di "test", ovvero un insieme di piante poste nella stessa identica zona e non sottoposte a radiazioni.
Giusto per escludere eventuali altre influenze...
Comunque non sono riuscito a trovare lo studio completo in inglese, quindi la mia è una semplice deduzione basata su pochi elementi.
Qualora, però, non ci fosse lo studio sull'insieme di controllo, questa ricerca la si potrebbe buttare tranquillamente alle ortiche.
Se qualcuno trova qualche riferimento migliore lo faccia sapere... la cosa mi interessa comunque per questioni anche di lavoro.
Ah...
Dimenticavo..
Io ho in azienda un access point acceso a meno di mezzo metro da una pianta.... la sta "irraggiando" ormai da mesi... Ma lei rimane lì bella sana...
Sarà che paghiamo un giardiniere per curare settimanalmente le piante che abbiano nell'ufficio??? ;-)
Jabba
Ho fatto tradurre in automatico le ultime tre righe del link che ho postato prima:
ReplyDeleteA link between the examined wifi radiation and the broad scale to sickness phenomena at adult trees cannot be laid explicitly on the basis of the current research.
Direi che se la traduzione fosse corretta, i nostri amici hanno cominciato ad arrampicarsi un po' troppo presto: infatti non si sono accorti che la superficie è "vetrosa"... ;-)
La traduzione va presa al solito con le molle (evito di fare come i nostri che le prendono sempre alla lettera!) ed aspetto qualcuno che riesca a trovare lo studio originale in una lingua comprensibile! ;-)
Fino ad allora mi limiterò ad un cauto dubbio basato sull'esperienza diretta con certi "fuffari": se loro pensano che sia vera, allora ci sono buone possibilità che non sia così!! ;-)
Jabba
Credo che un buon impianto wellpoint faccia molti piu' danni di tutte le antenne del mondo messe assieme.
ReplyDeleteSaluti
Michele
Scusa Hanmar che cosa minchia è un impianto wellpoint?
ReplyDeleteilpeyote curioso