Pseudomonas syringae: il batterio dei nubifragi artificiali
Lo Pseudomonas syringae (pronuncia “siringe”) è un batterio a forma di bastoncino, appartenente al genere Pseudomonas. E’ gram-negativo ed aerobio, ha flagelli polari che gli permettono di muoversi. Vive nel suolo, sulle piante e nell’atmosfera. E’ un microorganismo fitopatogeno: attacca, infatti, gli alberi, in cui causa danni all’epitelio, rendendo disponibili i nutrienti dei tessuti vegetali sottostanti per il parassita stesso.
Poiché è legato alla formazione dei nuclei di condensazione che sono all’origine di pioggia e neve, è usato, da alcuni anni, in luogo dello ioduro d’argento, per generare le precipitazioni piovose e nevose. Recenti studi hanno suggerito che la specie svolge un ruolo più ampio di quanto si pensasse in precedenza nella produzione di pioggia e neve naturali.
Tra l’altro, poiché questo batterio, grazie ad una proteina in esso contenuta, consente di innalzare la temperatura di congelamento, è adoperato sia per la neve artificiale, che può così cadere anche con temperature superiori a 0 gradi Celsius, sia nella catena del freddo per risparmiare nella produzione di energia impiegata negli impianti per il surgelamento degli alimenti.
Con le piogge, sia indotte sia naturali, lo Pseudomonas syringae si diffonde negli ecosistemi e, oltre a colpire la flora, rende il terreno molle, cedevole, simile alla gelatina.
Scrive lo scienziato Jay Hardy, a proposito dello Pseudomonas syringae: “I minerali possono orientare solo poche molecole d’acqua, mentre le proteine dei batteri sono più grosse e possono orientare molte molecole simultaneamente. […] Numerose ricerche riguardano l’abilità dello Pseudomonas syringae di creare nuclei di aggregazione, alla base della formazione dei cristalli di ghiaccio.”
Si è anche intervenuti geneticamente su questo microbo per sfruttare le sue proprietà di elevazione della temperatura per il congelamento.
Alla luce di queste annotazioni, si comprende per quale motivo le piogge militari sono oggi giorno violente e copiose, per quale ragione i terreni sono soggetti sempre più spesso a rovinose frane ed a smottamenti. Si può anche ragionevolmente sospettare che i numerosi casi di latticini ed altri alimenti blu siano dovuti ad una contaminazione da batterio del genere Pseudomonas che ha anche aggredito le coltivazioni di kiwi dell’Italia centrale. Ci si chiederà: cui prodest? Provocare nubifragi ed alluvioni, rovinare le coltivazioni di kiwi ed altre coltivazioni? Da un lato possiamo addebitare questi disastri all’imprevidenza: una volta in cui è diventata una prassi l’impiego dello Pseudomonas syringae per la neve programmata, il batterio si è insediato in ecosistemi dove era assente o poco presente per propagarsi altrove in modo incontrollato.
Tuttavia questi flagelli debbono essere ricondotti ad una precisa volontà: si immagini quali lucrosi affari dipendono da una bella inondazione con tutte le sue conseguenze. Protezione civile, organizzazioni varie, amministratori scaltri ed avidi… cominciano, subito dopo una calamità, i soliti piagnistei, facendo la questua a destra e a manca: così ottengono stanziamenti dal governo (che spilla soldi dei contribuenti) e denari dai cittadini gonzi subito convinti a donare quattrini, sull’onda dell’emozione e persuasi dalle campagne dei media. Se Guido Bertolaso è ufficialmente il secondo contribuente più ricco d’Italia, esisterà un motivo. Alla fine agli alluvionati sarà destinato forse l’uno per cento dei fondi raccolti: il resto finirà nelle capienti tasche di profittatori e di politici corrotti.
Per i furbi ogni alluvione è una benedizione.
Sitografia ragionata:
Dirtysky Sardinia, Non dimentichiamo il 22 ottobre 2008. Inferno di acqua e fango: è strage, 2008. E’ l’agghiacciante cronaca di in cataclisma pianificato e provocato dai militari, cui fanno da tetro contrappunto l’insipienza e la stolidità dei meteorologi di regime e dell'A.R.P.A. Sardegna..
J. Hardy, Raining-making bacteria, 2010. L’autore si sofferma sulle cosiddette bio-precipitazioni. Egli evidenzia i “vantaggi” dello Pseudomonas, lasciando trapelare importanti informazioni sulle proprietà dello Pseudomonas syringae e di una sua variante (modificata geneticamente in qualche laboratorio?).
Sphaeralux, Scie chimiche: Pseudomonas syringae, valanghe, frane ed epidemie, 2009. L’eccellente articolo ripercorre la storia delle tecniche per propiziare le precipitazioni dal "Progetto pioggia" degli anni ‘70 del XX secolo ad oggi, il tutto correttamente visto come un pretesto per avvelenare l’ambiente e controllare il clima.
Poiché è legato alla formazione dei nuclei di condensazione che sono all’origine di pioggia e neve, è usato, da alcuni anni, in luogo dello ioduro d’argento, per generare le precipitazioni piovose e nevose. Recenti studi hanno suggerito che la specie svolge un ruolo più ampio di quanto si pensasse in precedenza nella produzione di pioggia e neve naturali.
Tra l’altro, poiché questo batterio, grazie ad una proteina in esso contenuta, consente di innalzare la temperatura di congelamento, è adoperato sia per la neve artificiale, che può così cadere anche con temperature superiori a 0 gradi Celsius, sia nella catena del freddo per risparmiare nella produzione di energia impiegata negli impianti per il surgelamento degli alimenti.
Con le piogge, sia indotte sia naturali, lo Pseudomonas syringae si diffonde negli ecosistemi e, oltre a colpire la flora, rende il terreno molle, cedevole, simile alla gelatina.
Scrive lo scienziato Jay Hardy, a proposito dello Pseudomonas syringae: “I minerali possono orientare solo poche molecole d’acqua, mentre le proteine dei batteri sono più grosse e possono orientare molte molecole simultaneamente. […] Numerose ricerche riguardano l’abilità dello Pseudomonas syringae di creare nuclei di aggregazione, alla base della formazione dei cristalli di ghiaccio.”
Si è anche intervenuti geneticamente su questo microbo per sfruttare le sue proprietà di elevazione della temperatura per il congelamento.
Alla luce di queste annotazioni, si comprende per quale motivo le piogge militari sono oggi giorno violente e copiose, per quale ragione i terreni sono soggetti sempre più spesso a rovinose frane ed a smottamenti. Si può anche ragionevolmente sospettare che i numerosi casi di latticini ed altri alimenti blu siano dovuti ad una contaminazione da batterio del genere Pseudomonas che ha anche aggredito le coltivazioni di kiwi dell’Italia centrale. Ci si chiederà: cui prodest? Provocare nubifragi ed alluvioni, rovinare le coltivazioni di kiwi ed altre coltivazioni? Da un lato possiamo addebitare questi disastri all’imprevidenza: una volta in cui è diventata una prassi l’impiego dello Pseudomonas syringae per la neve programmata, il batterio si è insediato in ecosistemi dove era assente o poco presente per propagarsi altrove in modo incontrollato.
Tuttavia questi flagelli debbono essere ricondotti ad una precisa volontà: si immagini quali lucrosi affari dipendono da una bella inondazione con tutte le sue conseguenze. Protezione civile, organizzazioni varie, amministratori scaltri ed avidi… cominciano, subito dopo una calamità, i soliti piagnistei, facendo la questua a destra e a manca: così ottengono stanziamenti dal governo (che spilla soldi dei contribuenti) e denari dai cittadini gonzi subito convinti a donare quattrini, sull’onda dell’emozione e persuasi dalle campagne dei media. Se Guido Bertolaso è ufficialmente il secondo contribuente più ricco d’Italia, esisterà un motivo. Alla fine agli alluvionati sarà destinato forse l’uno per cento dei fondi raccolti: il resto finirà nelle capienti tasche di profittatori e di politici corrotti.
Per i furbi ogni alluvione è una benedizione.
Sitografia ragionata:
Dirtysky Sardinia, Non dimentichiamo il 22 ottobre 2008. Inferno di acqua e fango: è strage, 2008. E’ l’agghiacciante cronaca di in cataclisma pianificato e provocato dai militari, cui fanno da tetro contrappunto l’insipienza e la stolidità dei meteorologi di regime e dell'A.R.P.A. Sardegna..
J. Hardy, Raining-making bacteria, 2010. L’autore si sofferma sulle cosiddette bio-precipitazioni. Egli evidenzia i “vantaggi” dello Pseudomonas, lasciando trapelare importanti informazioni sulle proprietà dello Pseudomonas syringae e di una sua variante (modificata geneticamente in qualche laboratorio?).
Sphaeralux, Scie chimiche: Pseudomonas syringae, valanghe, frane ed epidemie, 2009. L’eccellente articolo ripercorre la storia delle tecniche per propiziare le precipitazioni dal "Progetto pioggia" degli anni ‘70 del XX secolo ad oggi, il tutto correttamente visto come un pretesto per avvelenare l’ambiente e controllare il clima.
Professo'...
ReplyDeleteNon ti insulto semplicemente perchè non ho tempo da perdere...
Avete già provato la settimana scorsa a spacciare che il suddetto batterio venga usato per scopi un po' improbabili: se non ricordo male qualcuno di voi aveva "spacciato" per ricerca scientifica a vs favore un documento che era stato tradotto senza reimpaginarlo ottenendo così di renderlo senza senso...
Adesso ci riprovate???
Come ho detto in un altro post....
Lei di scienze non capisce nulla, torni a scrivere cappellate sulle materie umanistiche.
E non cerchi di coinvolgere il geometra suo fratello che, in quanto a preparazione, è pure peggio... si vedano le sue "performance" da haccher!
Jabba
Sitografia ragionata
ReplyDeleteilpeyote ma vattene interdetto
...sia nella catena del freddo per risparmiare nella produzione di energia impiegata negli impianti per il surgelamento degli alimenti.
ReplyDeleteSbaglio o questa idiozia è stata appena defec... ehmmm... partorita adesso?
Scommetto che tra non molto, in qualche altro articolo, l'argomento verrà ripreso e questo post sarà linkato come "prova".
Ma infatti, mastro: che è, si utilizzano minchiapseudomonas nei congelatori, adesso?
ReplyDeleteilpeyote pseudoinsegnanti di 'sta fava
Siccome in un articolo di una rivista agraria, lo scienziato strakkino ha letto che la presenza di pseudomonas nelle piante fa si che queste possano patire danni da gelo a una temperatura più bassa di quella normale (ovvero le piante, che normalmente gelano non a 0° ma a temperature inferiori di 4 o 5 gradi, se presente questo batterio lo fanno a una temperatura più alta... -1 0 -2°) ne ha dedotto che la pseudomonas inalzi il punto di congelamento dell'acqua.
ReplyDeleteAnche un articolo sull'innevamento artificiale lo ha portato sulla cattiva strada. Infatti esistono batteri che morendo generano una reazione chimica esotermica e si è tentato di utilizzarli per facilitare la formazione di cristalli di neve nell'innevamento artificiale... la cosa è stata rapidamente abbandonata ma nella mente malata del nostro eroe non è stato difficile fare 2+2.
A completare il processo ci pensa l'inesistenza nella mente di qualunque complottista, del processo d'analisi critica associato a conoscenze di chimica e fisica apprese sui fumetti e in qualche film di fantascienza. Co la combinazione di questi elementi. qualunque insinuazione ripetuta un numero sufficiente di volte diventa per loro una verità ed... op là il gioco della montagna di merda è completato.
hahahaha è come lo yougurt va bene per tutto !
ReplyDeleteStupidagini a parte qui non cè altro che la solita accozzaglia di imprecisioni ed insensatezze degne del solito minestrone realizzato con concetti estrapolati e distorti da ogni dove